Un nuovo documento Vaticano ribadisce alle persone gay il divieto di diventare presbiteri
Articolo di Robert Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), 8 dicembre 2016, liberamente tradotto da Armando Capasso
Un nuovo documento vaticano sul presbiterato, approvato da papa Francesco, ha riaffermato il divieto per gli uomini omosessuali di essere ammessi al seminario e di essere ordinati presbiteri. New Ways Ministry ha risposto con un appello al papa di ritrattare questo documento.
Il documento della congregazione per il clero, intitolata “Il dono della vocazione presbiterale“, include il linguaggio del documento del 2005 sulla formazione presbiterale, il quale era indirizzato alle persone con tendenze omosessuali. In questo ultimo documento è citato direttamente il testo del 2005, incluse queste parole:
“La Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione, non può ammettere al Seminario e agli Ordini Sacri coloro che praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la così detta cultura gay. Le suddette persone si trovano, infatti, in una situazione che ostacola gravemente un corretto relazionarsi con uomini e donne. Non sono affatto da trascurare le conseguenze negative che possono derivare dall’Ordinazione di persone con tendenze omosessuali profondamente radicate.”
Il documento del 2016 tende a mettere in guardia verso le “conseguenze negative” dell’ordinare uomini omosessuali, e dice che gli uomini che hanno “chiaramente superate” le tendenze omosessuali da almeno tre anni possono essere ordinati diaconi. Sono anche preoccupanti i paragrafi nei quali si afferma che un seminarista è “tenuto a manifestare ai formatori […] eventuali dubbi o difficoltà in questo ambito“, i formatori che ne venissero a conoscenza “hanno il dovere di dissuaderlo, in coscienza, dal procedere verso l’Ordinazione“. Rimanere non dichiarati sarebbe considerato “gravemente disonesto“.
Quest’ultimo documento, che riafferma il divieto del 2005, è stato approvato da papa Francesco, come riportato da Michael O’Loughlin di America. Il trattamento degli uomini omosessuali che vogliono divenire presbiteri è stranamente posto tra “una sezione riguardo i seminaristi che soffrono di malattie mentali e i seminaristi che sono attratti dai bambini” – per di più, è rivelata la faziosità negativa degli autori. Il documento del 2005 fu redatto in risposta alla crisi causata dagli scandali degli abusi sessuali da parte del clero, e fu riconosciuto da molti come un tentativo di incolpare i sacerdoti omosessuali come causa di questi scandali.
Questa riaffermazione, cosa esattamente intenda dire, non è chiaro, dati i modi disparati che sono stati implementati dal documento del 2005. O’Loughlin scrive riguardo a questo tentativo, offerto da vescovi e superiori religiosi i cui seminaristi sono accettati a loro discrezione:
“In alcuni casi, quelli incaricati per l’ammissione ai seminari ed agli ordini religiosi così come quelli incaricati la formazione presbiterale, hanno interpretato il documento nel senso che agli uomini omosessuali è proibito l’ingresso nei seminari cattolici. In altri, uomini che hanno fatto dell’omosessualità la loro identità primaria, o hanno esplicitamente supportato quello che il Vaticano chiama la ‘così detta cultura gay’ sono stati non ammessi. Ma una terza interpretazione è stata quella che gli uomini che identificati come omosessuali, possono entrare nella misura in cui essi non agiscono secondo i loro desideri, e mantengono i loro voti di castità o promesse di celibato. (Eppure ci sono rare eccezioni, tali come sacerdoti sposati provenienti da altre tradizioni di fede, che sono divenuti cattolici; in generale, ai preti è richiesta la pratica del celibato.)”
Mentre gli effetti sono, forse, poco chiari; le domande si sono già sollevate riguardo al perché papa Francesco, che nel 2013 disse riguardo ai sacerdoti omosessuali la sua celebre frase “Chi sono io per giudicare?“, abbia voluto approvare questo nuovo documento. Francis DeBernardo, direttore esecutivo di New Ways Ministry, commentando in una dichiarazione:
“Il documento potrebbe non essere stato approvato da papa Francesco; facilmente potrebbe essere stato dismesso come il lavoro di super-zelanti officiali vaticani. Ma l’approvazione del papa di questo testo crea un grande disappunto tra molte persone – lesbiche, omosessuali, bisessuali, transessuali, ed omosessuali che li supportano – i quali riponevano grandi speranze in questo pontificato, che ha fatto così tanto per aprire discussioni nella chiesa sugli argomenti dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.”
DeBernardo suggerisce che Francesco può ritirare il documento e cercare di guarire il danno che questi ha causato, od almeno chiarire e prendere posizione. Questo dovrebbe essere un inizio e non la fine.
“Io so e ho lavorato con molti uomini omosessuali e bisessuali nel presbiterato e nel ministero cattolico. Essi sono alcuni dei ministri più fedeli e diligenti nella nostra chiesa. Con molti doni che essi ci hanno offerto; adesso noi dobbiamo essere solidali con loro. Noi dobbiamo far sapere ai preti omosessuali che essi sono i benvenuti ed apprezzati da noi; a dispetto della politica mal informata del Vaticano“.
Testo originale: Pope Reaffirms Ban on Gay Men Becoming Priests