“Egli era una lampada che arde e risplende…” (Giovanni 5:33-36)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Il modo in cui è avvenuta la testimonianza di Giovanni avrebbe dovuto spianare la strada nel riconoscere in Gesù il Testimone di un Dio e di uno Spirito immortale. Il suo porsi umilmente come voce al servizio della Parola Incarnata, il suo essere lampada destinata a consumarsi e che si è spogliata di tutto, il suo allontanarsi da tutti perché nella povertà risplendesse meglio l’essere testimone di “Uno più grande di me”.
Dal Vangelo secondo Giovanni 5:33-36
Voi avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché possiate salvarvi. Egli era una lampada che arde e risplende, e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.