Noi credenti e le ferite mai rimarginate dell’America dopo l’elezione di Trump
Riflessioni di Phillip Clark riportate da Michael J. Bayly sul suo blog The Wild Reed (Stati Uniti) l’11 novembre 2016, liberamente tradotte da Silvia Lanzi
Sulla scia della “catastrofica” elezione di Trump, Phillip Clark parla delle verità spirituali che ci faranno andare avanti. Phillip Clark è un giovane gay che vive a Baltimora, nel Maryland, e che negli anni ha contribuito al forum cattolico on-line The Open Tabernacle con parecchi articoli illuminanti ed eruditi.
Anche se non ci siamo mai incontrati, sono onorato di dire che, da molto tempo, Phillip è un sostenitore di The Wild Reed. Sono felice di poter dire che, tramite Facebook, siamo diventati amici.
In risposta all’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, Phillip ha condiviso via Facebook queste parole ispirate. Con il suo permesso, oggi le riporto su The Wild Reed.
Sono addolorato, ma anche dopo un’elezione per molti versi così catastrofica dobbiamo ricordarci di certe verità spirituali che ci aiuteranno ad andare avanti nei giorni, nelle settimane, nei mesi e negli anni a venire:
1) Ogni divisione politica e ideologica è un prodotto dell’ego umano. In termini di biologia e DNA siamo TUTTI realmente connessi. Le strutture politiche, orientate al vantaggio e alla funzionalità della società, sono sistemi condizionati esternamente, che definiscono la nostra identità sulla base di ideologie mentali; invece la verità è che condividiamo un’umanità comune. Essere consapevoli di questa realtà non fa scomparire le molte inquietanti implicazioni che l’elezione di quest’anno avrà su innumerevoli vite, ma (prima di raggiungere la consapevolezza necessaria a cambiare i paradigmi che hanno permesso questo risultato) adesso il risultato delle elezioni è al di là del nostro controllo.
2) Siamo tutti manifestazioni divine dell’umanità. Visto che abbiamo questo potere spirituale pressoché infinito, possiamo concentrare le nostre energie per imbrigliare pena, sofferenza, tormento e paura CREANDO nuove soluzioni, possibilità e realtà politiche, per noi come individui e per tutti gli Stati Uniti. È vero che, comunque, ci sono all’orizzonte prospettive piuttosto buie, ma affrontare questo spaventoso assetto politico con un attivismo ben diretto aumenterà la consapevolezza dei nostri discorsi sull’argomento; assicurare giustizia, diritti umani e la dignità intrinseca ad ogni cittadino rimane la chiave di volta della nostra coscienza nazionale.
3) Nulla dura in eterno. Induismo, buddhismo e molte altre tradizioni spirituali orientali ci insegnano che, in natura, il tempo è ciclico: le situazioni, le lezioni, tutto si ripete finché la coscienza collettiva dell’umanità ha imparato in modo globale ed è guarita dai suoi fallimenti e dalle sue delusioni egoistiche.
Per oltre un secolo gli Stati Uniti sono stati riluttanti ad ammettere che la schiavitù e il razzismo istituzionalizzato (oltre al genocidio dei nativi) hanno causato un incredibile e insormontabile dolore emotivo, psicologico e sociale alle persone di colore di tutta la nazione. Il fatto che il pubblico americano abbia eletto un uomo xenofobo, razzista e fascista dimostra semplicemente che non abbiamo ancora guarito – o che, per lo meno non abbiamo ancora affrontato – la profonda ferita che costituisce il peccato originale degli Stati Uniti, la quale comunque non si rimarginerà completamente, almeno non in tempi brevi. Il presidente Trump è il segnale karmico che non possiamo sfuggire al dolore e all’ingiustizia che continuano a ferirci finché non affronteremo a testa alta il razzismo, la misoginia, l’omo/transfobia e la xenofobia, a livello politico e nella vita di tutti i giorni.
Il futuro è davvero nelle nostre mani. Crediamoci e cerchiamo il modo di essere i catalizzatori di un cambiamento positivo e di un’evoluzione cosmica. La nostra crescita come nazione e come famiglia collettiva di cittadini dipende da questo.
Testo originale: In the Wake of Trump’s “Catastrophic” Election, Phillip Clark on the Spiritual Truths That Will Carry Us Forward