‘Chiesa cattolica 2011, una svolta necessaria’. Il documento dei teologi tedeschi
Testo del documento dei teologi tedeschi tratto da Sueddeutsche.de (Germania) del 3 febbraio 2011, liberamente tradotto da www.finesettimana.org
[…] È passato più di un anno da quando sono stati resi pubblici casi di abusi sessuali su bambini e adolescenti da parte di preti e religiosi nel collegio Canisius di Berlino.
Ne è seguito un anno che ha gettato la Chiesa cattolica in Germania in una crisi senza eguali. L’immagine che oggi appare è ambivalente: molto si è cominciato a fare per rendere giustizia alle vittime, affrontare l’ingiustizia e scoprire le cause degli abusi, la dissimulazione e la doppia morale nelle proprie fila.
In molti cristiani e cristiane responsabili, con o senza incarichi, dopo l’iniziale sgomento è cresciuta la consapevolezza che sono necessarie profonde riforme.
L’appello ad un dialogo aperto sulle strutture di potere e di comunicazione, sulla forma del ministero ecclesiale e sulla partecipazione responsabile dei credenti, sulla morale e sulla sessualità, ha risvegliato attese, ma anche timori: si butta via un’opportunità, forse l’ultima, di superamento della paralisi e della rassegnazione evitando di affrontare i problemi o sottovalutando la crisi?
La preoccupazione di un dialogo aperto, senza tabù, non è a tutti sospetto, in particolare non lo è se è imminente una visita del papa.
Ma l’alternativa sarebbe un silenzio di tomba, perché le ultime speranze sono state distrutte, e semplicemente non può essere così.
La crisi profonda della nostra Chiesa esige di discutere anche di quei problemi che a prima vista non hanno direttamente a che fare con lo scandalo degli abusi e con la sua pluriennale copertura.
In quanto professoresse e professori di teologia non possiamo più tacere. Sentiamo la responsabilità di contribuire ad un autentico nuovo inizio: il 2011 deve diventare un anno di svolta per la Chiesa.
Nell’anno trascorso tanti cristiani come mai prima d’ora hanno lasciato la Chiesa cattolica; hanno presentato all’autorità della Chiesa la disdetta della loro appartenenza o hanno privatizzato la loro vita di fede, per difenderla dall’istituzione.
La Chiesa deve capire questi segnali per uscire essa stessa da strutture fossilizzate, per riconquistare nuova forza vitale e credibilità.
Non si riuscirà ad attuare il rinnovamento delle strutture ecclesiali in un angosciato isolamento dalla società, ma solo con il coraggio dell’autocritica e con l’accoglienza di impulsi critici – anche dall’esterno.
Questo fa parte delle lezioni dell’ultimo anno: la crisi degli abusi non sarebbe stata rielaborata in modo così deciso senza l’accompagnamento critico svolto dall’opinione pubblica.
Solo attraverso una comunicazione aperta la Chiesa può riconquistare fiducia. Solo se l’immagine di Chiesa che essa ha di sé e l’immagine di Chiesa che gli altri hanno di lei non divergono, essa sarà credibile.
Ci rivolgiamo a tutti coloro che non hanno ancora rinunciato a sperare in un nuovo inizio nella Chiesa e si impegnano in questo senso. Facciamo nostri anche i segnali di svolta e di dialogo, che alcuni vescovi hanno posto in questi ultimi mesi in discorsi, prediche e interviste.
La Chiesa non è fine a se stessa. Essa ha la missione di annunciare a tutti gli uomini il Dio di Gesù Cristo che libera e che ama. Lo può fare solo se essa stessa è un luogo ed una testimone credibile dell’annuncio di libertà del Vangelo.
Il suo parlare e il suo agire, le sue regole e le sue strutture – tutto il suo rapporto con gli uomini all’interno e all’esterno della Chiesa – derivano dall’esigenza di riconoscere e favorire la libertà degli uomini in quanto creature di Dio.
Assoluto rispetto di ogni persona umana, attenzione alla libertà di coscienza, impegno per il diritto e la giustizia, solidarietà con i poveri e gli oppressi: questi sono i parametri teologici fondamentali, che derivano dall’impegno della Chiesa verso il Vangelo.
In questo modo si rende concreto l’amore a Dio e al prossimo.
L’orientamento verso il biblico annuncio di libertà implica un rapporto differenziato nei confronti della società moderna: da un certo punto di vista, essa è più avanti rispetto alla Chiesa, quando si tratta di riconoscimento di libertà, di maturità e di responsabilità; in questo la Chiesa può imparare, come ha già sottolineato il Concilio Vaticano II.
Da un altro punto di vista, è ineludibile la critica che deriva dallo spirito evangelico nei confronti di questa società, ad esempio quando le persone vengono giudicate solo a seconda delle loro prestazioni, quando la solidarietà reciproca viene calpestata o quando la dignità degli esseri umani non viene riconosciuta.
In ogni caso però vale quanto segue: l’annuncio di libertà del Vangelo costituisce il parametro per una Chiesa credibile, per il suo agire e la sua immagine sociale. Le sfide concrete con cui la Chiesa deve confrontarsi non sono affatto nuove.
E tuttavia non si riescono a vedere delle riforme che guardino al futuro. Occorre portare avanti un dialogo aperto su questo nei seguenti ambiti di problematicità.
1. Strutture di partecipazione: in tutti i campi della vita ecclesiale la partecipazione dei credenti è la pietra di paragone per la credibilità dell’annuncio di libertà del Vangelo.
Conformemente all’antico principio giuridico “Ciò che riguarda tutti, deve essere deciso da tutti” occorrono più strutture sinodali a tutti i livelli della Chiesa.
I credenti devono essere resi partecipi alla scelta di importanti “rappresentanti ufficiali” (vescovo, parroco).
Quello che può essere deciso sul posto, lì deve essere deciso. Le decisioni devono essere trasparenti.
2. Comunità: le comunità cristiane devono essere luoghi nei quali le persone condividono beni spirituali e materiali. Ma attualmente la vita comunitaria è in declino.
Sotto la pressione della mancanza di preti vengono costruite delle unità amministrative sempre più grandi – “parrocchie
extralarge” – , nelle quali non possono quasi più essere vissute vicinanza e appartenenza. Si pone fine a identità storiche e a reti sociali particolarmente significative. I
preti vengono “bruciati” [dall’eccesso di compiti] e finiscono per esaurirsi. I credenti restano lontani, se non viene data loro la fiducia di assumersi una corresponsabilità e di sentirsi partecipi in strutture democratiche alla direzione delle loro comunità.
Il ministero ecclesiale deve servire alla vita delle comunità – non il contrario. La Chiesa ha bisogno anche di preti sposati e di donne in servizio ecclesiale.
3. Cultura del diritto: il riconoscimento di dignità e libertà di ogni essere umano si mostra appunto quando i conflitti vengono affrontati in modo equo e con rispetto reciproco.
Il diritto ecclesiale merita questo nome solo se i credenti possono effettivamente far valere i loro diritti.
Difesa del diritto e cultura del diritto nella Chiesa devono essere urgentemente migliorati; un primo passo in questa direzione è la creazione di una giurisdizione amministrativa ecclesiale.
4. Libertà di coscienza: Rispetto per la coscienza individuale significa porre fiducia nella capacità di decisione e di responsabilità degli uomini.
Favorire e sviluppare questa capacità è anche compito della Chiesa; non deve però trasformarsi in paternalismo.
Riconoscere seriamente libertà di coscienza è qualcosa che ha a che fare con l’ambito delle decisioni personali sulla vita e delle forme di vita individuale. L’alta considerazione della Chiesa per il matrimonio e per la forma di vita senza matrimonio è fuori discussione.
Ma essa non impone di escludere le persone che vivono responsabilmente l’amore, la fedeltà e la cura reciproca in una unione omosessuale o come
divorziati risposati.
5. Riconciliazione: la solidarietà con i peccatori presuppone di prendere sul serio il peccato al proprio interno. Un pretenzioso rigorismo morale non si confà alla Chiesa.
La Chiesa non può predicare riconciliazione con Dio, senza procurare essa stessa nel suo agire i presupposti per la riconciliazione con coloro verso i quali è diventata colpevole: per violenza, per violazione del diritto, per il rovesciamento del biblico annuncio di libertà in una morale rigorosa priva di misericordia.
6. Celebrazione: la liturgia vive della partecipazione attiva di tutti i credenti. In essa devono trovare spazio le esperienze e le forme di espressione attuali. La celebrazione non deve irrigidirsi in tradizionalismo.
La molteplicità culturale arricchisce la vita liturgica e non può conciliarsi con le tendenze verso una unificazione centralistica. Solo quando la celebrazione della fede accoglie concrete situazioni di vita l’annuncio della Chiesa raggiungerà le persone.
Il processo di dialogo ecclesiale iniziato può condurre alla liberazione e al cambiamento se tutte le parti coinvolte sono pronte ad affrontare i problemi impellenti.
Si tratta di cercare in un libero ed equo scambio di argomentazioni le soluzioni che portino la Chiesa fuori dalla sua paralizzante autoreferenzialità.
Alla tempesta dello scorso anno non può seguire alcuna pace! Nella situazione attuale questa potrebbe essere solo una pace tombale.
La paura non è mai stata una buona consigliera in tempi di crisi.
Cristiane e cristiani sono esortati dal Vangelo a guardare con coraggio al futuro e – sulla parola di Gesù – a camminare come Pietro sulle acque: “Perché avete così paura? È così piccola la vostra fede?”
I firmatari (143 fino al 3 febbraio 2010):
Albus, Michael, Universität Freiburg
Anzenbacher, Arno, Universität Mainz
Arens, Edmund, Universität Luzern
Autiero, Antonio; Universität Münster
Bäumer, Franz Josef, Universität Gießen
Baumgartner, Isidor, Universität Passau
Bechmann, Ulrike, Universität Graz
Belok, Manfred, Theologische Hochschule Chur
Benk, Andreas, Pädagogische Hochschule Schwäbisch-Gmünd
Bieberstein, Klaus, Universität Bamberg,
Bieberstein, Sabine, Katholische Universität Eichstätt
Biesinger, Albert, Universität Tübingen
Bischof, Franz Xaver, LMU München
Blasberg-Kuhnke, Martina, Universität Osnabrück
Böhnke, Michael, Universität Wuppertal
Bopp, Karl SDB, Phil.-Theol. Hochschule Benediktbeuern
Bremer, Thomas, Universität Münster
Brosseder, Johannes, Universität zu Köln
Broer, Ingo, Universität Siegen
Bucher, Anton A., Universität Salzburg
Collet, Giancarlo, Universität Münster
Dautzenberg, Gerhard, Universität Gießen
Demel, Sabine, Universität Regensburg
Droesser, Gerhard, Universität Würzburg
Eckholt, Margit, Universität Osnabrück
Emunds, Bernhard, Phil.-Theol. Hochschule St. Georgen
Ernst, Stephan, Universität Würzburg
Feiter, Reinhard, Universität Münster
Franz, Albert, Universität Dresden
Frevel, Christian, Universität Bochum
Fröhling, Edward SAC, Phil.-Theol. Hochschule Vallendar
Fuchs, Ottmar, Universität Tübingen
Fürst, Alfons, Universität Münster
Gabriel, Karl, Universität Münster
Garhammer, Erich, Universität Würzburg
Göllner, Reinhard, Universität Bochum
Görtz, Heinz-Jürgen, Universität Hannover
Goertz, Stephan, Universität Mainz
Grümme, Bernhard, Pädagogische Hochschule Ludwigsburg
Häfner, Gerd, LMU München
Haker, Hille, Universität Frankfurt am Main, Chicago
Hartmann, Richard, Theologische Fakultät Fulda
Heimbach-Steins, Marianne, Universität Münster
Heinz, Hanspeter, Universität Augsburg
Hemel, Ulrich, Universität Regensburg
Hengsbach, Friedhelm SJ, Phil.-Theol. Hochschule St. Georgen
Hilberath, Bernd-Jochen, Universität Tübingen
Hilpert, Konrad, LMU München
Höfer, Rudolf, Universität Graz
Höhn, Hans-Joachim, Universität zu Köln
Hoffmann, Johannes, Universität Frankfurt am Main
Hoffmann, Paul, Universität Bamberg
Holderegger, Adrian, Universität Freiburg(Schweiz)
Holzem, Andreas, Universität Tübingen
Hünermann, Peter, Universität Tübingen
Jäggle, Martin, Universität Wien
Jorissen, Hans, Universität Bonn
Kampling, Rainer, Universität Berlin
Karrer, Leo, Universität Freiburg/Schweiz
Kern, Walter, Pädagogische Hochschule Ludwigsburg
Kessler, Hans, Universität Frankfurt am Main
Kienzler, Klaus, Universität Augsburg
Kirchschläger, Walter, Universität Luzern
Knobloch, Stefan, OFMCap, Universität Mainz
Könemann, Judith, Universität Münster
Kohler-Spiegel, Helga, Pädagogische Hochschule Feldkirch/Vorarlberg
Kos, Elmar, Universität Vechta
Kraus, Georg, Universität Bamberg
Kruip, Gerhard, Universität Mainz
Kügler, Joachim, Universität Bamberg
Kuhnke, Ulrich, Hochschule Osnabrück
Kuld, Lothar, Pädagogische Hochschule Weingarten
Ladenhauf, Karl-Heinz, Universität Graz
Lang, Bernhard, Universität Paderborn
Langer, Wolfgang, Perchtolsdorf
Lesch, Karl Josef, Universität Vechta
Loretan, Adrian, Universität Luzern
Lüdicke, Klaus, Universität Münster
Ludwig, Heiner, TU Darmstadt
Lutterbach, Hubertus, Universität Duisburg-Essen
Maier, Joachim, Schriesheim
Meier, Johannes, Universität Mainz
Mennekes, Friedhelm SJ, Köln
Merks, Karl-Wilhelm, Bonn
Mette, Norbert, Technische Universität Dortmund
Michel, Andreas, Universität zu Köln
Mieth, Dietmar, Universitäten Erfurt und Tübingen
Missala, Heinrich, Universität Duisburg-Essen
Möhring-Hesse, Matthias, Universität Vechta
Mooney, Hilary, Pädagogische Hochschule Weingarten
Müller, Klaus, Universität Münster
Müllner, Ilse, Universität Kassel
Nauer, Doris, Phil.-Theol. Hochschule Vallendar
Neuner, Peter, LMU München
Niederschlag, Heribert SAC, Phil.-Theol. Hochschule Vallendar
Odenthal, Andreas, Universität Tübingen
Ollig, Hans-Ludwig SJ, Phil.-Theol. Hochschule St. Georgen
Pellegrini, Silvia, Universität Vechta
Pemsel-Maier, Sabine, Pädagogische Hochschule Karlsruhe
Pesch, Otto Hermann, Universität Hamburg
Pock, Johann, Universität Wien
Poplutz, Uta, Universität Wuppertal
Porzelt, Burkard, Universität Regensburg
Raske, Michael, Universität Frankfurt am Main
Richter, Klemens, Universität Münster
Roebben, Bert, Universität Dortmund
Rotter, Hans, Universität Innsbruck
Sauer, Ralph, Universität Vechta
Schäper, Sabine, Katholische Fachhochschule Münster
Schmälzle, Udo, Universität Münster
Schmidt, Thomas M., Universität Frankfurt am Main
Schmiedl, Joachim, Phil.-Theol. Hochschule Vallendar
Schockenhoff, Eberhard, Universität Freiburg
Scholl, Norbert, Pädagogische Hochschule Heidelberg
Schulz, Ehrenfried, LMU München
Schreiber, Stefan, Universität Augsburg
Schreijaeck, Thomas, Universität Frankfurt am Main
Schüller, Thomas, Universität Münster
Schüngel-Straumann, Helen, Universität Kassel / Basel
Seeliger, Hans-Reinhard, Universität Tübingen
Siller, Hermann Pius, Universität Frankfurt am Main
Simon, Werner, Universität Mainz
Spiegel, Egon, Universität Vechta
Steinkamp, Hermann, Universität Münster
Steins, Georg, Universität Osnabrück
Stosch, Klaus von, Universität Paderborn
Striet, Magnus, Universität Freiburg
Strotmann, Angelika, Universität Paderborn
Theobald, Michael, Universität Tübingen
Trautmann, Franz, Pädagogische Hochschule Schwäbisch-Gmünd
Trautmann, Maria, Katholische Universität Eichstätt
Trocholepczy, Bernd, Universität Frankfurt am Main
Vogt, Markus, LMU München
Wacker, Marie-Theres, Universität Münster
Wahl, Heribert, Universität Trier
Walter, Peter, Universität Freiburg
Weirer, Wolfgang, Universität Graz
Wendel, Saskia, Universität zu Köln
Wenzel, Knut, Universität Frankfurt am Main
Werbick, Jürgen, Universität Münster
Willers, Ulrich, Katholische Universität Eichstätt
Ziebertz, Hans-Georg, Universität Würzburg
Zwick, Reinhold, Universität Münster
Testo originale: Memorandum der Theologen “Kirche 2011: Ein notwendiger Aufbruch”