I Boy Scouts of America aprono la porta ai bambini e ai ragazzi transgender
Articolo pubblicato sul sito del quotidiano Avvenire il 31 gennaio 2017
Svolta per i Boy Scouts of America. In una netta inversione di rotta rispetto alla politica attuata nell’ultimo secolo, l’associazione apre all’ingresso dei transgender, accettando membri sulla base del sesso indicato al momento dell’iscrizione. «Per più di 100 anni i Boy Scouts of America, come le scuole e le altre organizzazioni giovanili, si sono affidati alle informazioni contenute nel certificato di nascita per determinare l’idoneità ai programmi maschili o femminili» afferma l’organizzazione. «Questo approccio però non è più sufficiente con le leggi degli Stati che interpretano l’identità di genere in modo differente» ammettono i Boy Scouts of America.
La decisione è maturata dopo settimane di dialogo all’interno delle organizzazioni. «Con il confronto a tutti i livelli abbiamo realizzato che il certificato di nascita come punto di riferimento non è più sufficiente», ha messo in evidenza il responsabile dei Boy Scouts, Michael Surbaugh. L’annuncio fa seguito alla polemica dello scorso anno, quando un ragazzo transgender del New Jersey è stato espulso dall’organizzazione un mese dopo il suo ingresso. Joe Maldonado aveva otto anni e si stava divertendo molto nel gruppo. Ma poi alcuni adulti si sono lamentanti della sua identità ed è stato espulso, ha ricordato la madre del bambino. E proprio Joe Maldonado si augura di rientrare a far parte dell’organizzazione. Il cambio dei Boy Scouts sui transgender segue la rivoluzione iniziata negli anni scorsi. Nel 2013 i Boy Scouts of America hanno abolito il divieto per i ragazzi apertamente gay a partecipare alle loro attività. Nel 2015 i Boy Scouts of America hanno decretato la fine del divieto per i leader adulti apertamente gay.