Mercoledì delle Ceneri, il materiale di cui è fatto l’uomo
Articolo tratto da Castello7, lettera settimanale ai parrocchiani, anno 26°, n. 17, del 19 febbraio 2017
Ceneri (dal latino cineres) indica il residuo della combustione di un materiale organico. Al plurale indica anche ciò che rimane di un corpo umano dopo che sia stato consumato dal tempo o dal fuoco. La cenere evoca quindi la polvere del suolo a cui le ceneri umane assomigliano sotto tutti i punti di vista: è per questo che fin dall’antichità si è individuato nella “polvere del suolo” (cfr. Gen. 2,7) il “materiale” con cui l’uomo è stato costruito.
Con queste premesse è facile comprendere perché in moltissime culture la cenere sia stata usata come segno di annientamento con significato civile e religioso.
Coprirsi di cenere è dunque un gesto di umiliazione davanti ad un essere superiore (uomo rivestito di potere o divinità) ricordando la propria “provvisorietà” e piccolezza. Si vuole inoltre esorcizzare con un gesto simbolico (Lamentazioni 2,10) l’ira di Dio che si abbatte come fuoco per ridurre in cenere i suoi nemici (Ez. 28, 18).
È con questi significati che le ceneri venivano imposte sul capo dei pubblici Penitenti (coloro che confessavano alla comunità le colpe più gravi e ne facevano penitenza pubblicamente) nel “mercoledì delle ceneri”. Per loro la quaresima iniziava con qualche giorno di anticipo: infatti si voleva che la Penitenza durasse quaranta giorni e cioè fino al giovedì santo, giorno della loro riconciliazione, mentre tutti gli altri iniziavano la quaresima nella domenica successiva e concludevano i “quaranta giorni” il giorno di Pasqua.
Quando cessò la pratica della Penitenza pubblica l’uso della cenere, che secondo la tradizione si ricava bruciando i rami di olivo benedetti la domenica delle Palme dell’anno precedente, si estese poco alla volta a tutti i fedeli divenendo una pratica generale, anzi un rito particolarmente caro fino a poco tempo fa al popolo cristiano.
Il mercoledì delle ceneri divenne così per tutti nel rito romano caput quadragesimae cioè l’inizio della quaresima.
I più anziani ricorderanno anche la “campana della quaresima” che alla mezzanotte del martedì di carnevale suonava per invitare tutti alla penitenza e al digiuno quaresimale.