“E io so che il suo comandamento è vita eterna” (Giovanni 12:44-50)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
La differenza tra fondamentalismo e religione è proprio quella che oggi Gesù ci spiega bene: il fondamentalismo è chiusura autoreferenziale, vuole essere creduto a partire da un “io” indiscutibile, marmoreo, un “valore” per cui la regola, qualunque essa sia, schiaccia e sovrasta la persona; invece la religione è legame, relazione: è un rapporto in cui si richiede la Parola, l’ascolto, l’accoglienza. È amore. E chi accoglie l’amore, che nel cristianesimo è contemporaneamente Parola e Persona, non può che essere salvato, perché l’amore viene solo per la salvezza. Chi non accoglie l’amore, invece, si autocondanna ad un futuro di solitudine e dolore.
Dal Vangelo secondo Giovanni 12:44-50
Gesù allora gridò a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.