Luce nella notte della città. La convivialità delle differenze nelle persone delle nostre periferie
Testimonianza portata da suor Stefania Baldini dalla Comunità delle Piagge di Firenze alla fiaccolata di luci contro l’omotransfobia e ogni discriminazione (Firenze, 17 maggio 2017)
Noi della Comunità delle Piagge siamo molto grati dell’invito fattoci a partecipare alla veglia di preghiera e riflessione nella giornata contro l’omofobia, veglia alla quale abbiamo aderito con profonda convinzione.
Da oltre 22 anni la Comunità attua il quotidiano tentativo di vivere il Vangelo in un problematico quartiere di periferia come le Piagge, dove abitano moltissime persone che la Società, cosiddetta “civile”, ha emarginato. Infatti questa società ha messo alla periferia di se stessa delle persone per questioni sociali, economiche, culturali o perché ritenute scomode. Nella Comunità delle Piagge riteniamo che ciò marci al contrario degli insegnamenti di Gesù, noi crediamo che nessuno vada escluso, anzi, che una società sarà davvero civile soltanto quando a tutti saranno riconosciuti diritti e dignità indipendentemente dalle loro “differenze” rispetto ad una presunta normalità che in realtà non esiste.
Siamo qui non solo perché amici di lunga data del gruppo Kairos ma anche e soprattutto perché ci resta sempre più difficile tollerare la lentezza di una legislazione che non osa prendere posizione, di una chiesa che non prende dimora sempre e esplicitamente presso chi subisce discriminazioni per il proprio orientamento sessuale, credente o non credente che sia.
Vogliamo continuare ad essere pungolo e sprone alle istituzioni perché siano promotrici di una cultura seria, rispettosa di tutte e di tutti, che renda le persone capaci di far proprie le fatiche e le solitudini di tanti.
Anche noi, mentre pensiamo queste cose, insieme dobbiamo – tutte e tutti – liberare le nostre vite dalla tentazione di costruire barriere di separazione, a volte anche molto sottili. Perché il pericolo è di non accorgersene.
Per questo nella nostra comunità delle Piagge, come esploratori dell’umano e del Vangelo, crediamo che sia un arricchimento vivere la convivialità delle differenze e per questo nelle nostre celebrazioni eucaristiche spezziamo il pane con tutti/e senza distinzione alcuna e il cammino di preparazione alla vita comune e al sacramento del matrimonio o alla benedizione della comunità, è aperto a tutte le coppie omosessuali ed eterosessuali.
Un tale obbiettivo non si raggiunge con ragionamenti, sforzi volontaristici, sensi di colpa, ma coltivando la gioia di scoprirsi convitati allo stesso tavolo della vita, dove neppure un talento va perduto perché non lo si gestisce e non lo si moltiplica da soli; si lascia che si unisca ai talenti di tutti a produrre frutti di dignità, di stima, di amore. E non ultimo di stupore, che è un punto alto, silenzioso, per ogni essere umano.