La Bibbia non è un libro di dottrine
Articolo di Patrik Olterman pubblicato sul blog The Oerotic Olterman (USA) il 14 aprile 2014, libera traduzione di Diana
“La Bibbia non è un libro di dottrine”. Chiunque abbia letto seriamente la Bibbia sa che questa affermazione è vera. Nella Bibbia non sono espresse dottrine. Se così fosse, allora tutte le chiese adotterebbero le stesse dottrine, invece sappiamo che la Chiesa Cristiana universale si è spaccata in innumerevoli gruppi con differenze (a volte non così piccole).
Se esistesse un modo di leggere le Scritture e ricavarne un insegnamento semplice, sarebbe stato fatto e tutti sarebbero d’accordo sul testo. La Bibbia non è la parola di Dio (logos), tuttavia quando leggiamo il Nuovo Testamento, le Scritture sembrano dirci che Gesù è la parola vivente di Dio. La Bibbia non cita la Bibbia, principalmente perché non esisteva quando è stata scritta. Quando la Bibbia cita le Scritture, si riferisce alla Bibbia ebraica e non ai Vangeli e alle Epistole del Nuovo Testamento.
Allora se la Bibbia non è un libro di dottrine, e nemmeno un chiaro documento che ci dice in dettaglio in cosa dobbiamo credere o meno, che cosa è la Bibbia?
La Bibbia non è un solo libro, sono 66 o più documenti antichi raccolti in una biblioteca. La Bibbia non è stata scritta da una sola persona, molti testi hanno diversi autori e diverse edizioni. I testi non appartengono allo stesso genere. Alcuni testi sono mitologici, altri storici, alcuni poetici o allegorici, alcuni didattici, informativi, liturgici e molto informali. Non possiamo leggere ogni testo così differente di questa collezione nello stesso modo. I testi della Bibbia sono stati scritti in differenti epoche storiche e bisogna tenerne conto per una piena comprensione del loro significato.
Per me il miglior modo di leggere la Bibbia è di considerarla come la testimonianza dell’amore e della cura di Dio attraverso le generazioni. È la testimonianza di coloro che hanno vissuto prima di noi. È la narrazione delle nostre tradizioni. Per noi ha un valore immenso ed è molto preziosa, ma nello stesso tempo dobbiamo stare attenti a non trasformare il testo sacro in un idolo, o in un libro di leggi o usarla come supporto di un’argomentazione o posizione teologica, o come una verità assoluta. La Bibbia diventa viva, solo quando si infonde in essa lo spirito divino, cioè qualcosa o qualcuno che la ravviva. La Bibbia è morta nel suo guscio, sulla pagina, ma diventa viva nei cuori risvegliati dalla fonte divina e da coloro che vivono nell’amore.