“Non essere incredulo, ma credente!” (Giovanni 20:24-29)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Possiamo immaginare perché Tommaso non fosse tra i suoi quando venne Gesù: scosso dagli eventi della Passione, forse si riteneva indegno di stare con i compagni. Non voleva leggere nei loro occhi i suoi stessi sentimenti: disillusione, senso di colpa e fallimento, smarrimento. In questa situazione arriva il grido degli amici: “Abbiamo visto il Signore!” È come una scossa e, come spesso accade, la scossa determina un rifiuto. E come reagisce Gesù a questo rifiuto? Reagisce esponendo se stesso, il suo cuore misericordioso, il suo sacrificio di salvezza. Ed in questa ferita offerta per amore, Tommaso riconosce in Gesù il suo Signore e il suo Dio: nell’essere senza difese, ferito, e per questo corpo glorioso e redenzione per il mondo.
Dal Vangelo secondo Giovanni 20:24-29
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.