I vescovi cattolici e lo spauracchio della “ideologia gender”
Articolo di Francis DeBernardo pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 25 giugno 2017, libera traduzione di Giacomo Tessaro
All’inizio di giugno i vescovi di Panama hanno incontrato papa Francesco e la conversazione è presto caduta sul nuovo spauracchio del Vaticano, l’“ideologia gender”. È difficile definire con esattezza questa espressione, che solo i prelati cattolici sembrano utilizzare; nessuno ci è mai riuscito. In un resoconto dell’incontro offerto dal sito cattolico Crux la vaticanista Inés San Martín inizialmente ne dà questa definizione: “I tentativi, da parte dei governi occidentali e delle ONG, di imporre ai Paesi poveri una morale sessuale permissiva come condizione della concessione di aiuti allo sviluppo”. Appena due paragrafi dopo compare un’altra definizione: “L’idea che l’orientamento e l’identità sessuali siano determinati dall’individuo e non dati di natura; un’idea considerata pietra angolare della laicità occidentale”.
Il cardinale José Luis Lacunza, vescovo di David (Panama), che ha parlato pubblicamente con i giornalisti dell’”ideologia gender” dopo l’incontro con il Papa, ne dà un’ulteriore definizione, riguardante l’educazione sessuale nelle scuole: “Anche monsignor Lacunza ha parlato della teoria gender, affermando che a Panama insegnare educazione sessuale nelle scuole secondo lo stile liberal occidentale è considerato un diritto umano, ma ‘secondo la nostra prospettiva di fede, tutto questo non ha niente a che vedere con i diritti umani. I diritti umani di cui le persone omosessuali devono godere riguardano la loro dignità, le loro scelte, il fatto di non essere discriminate. Da qui a spingere perché la società accetti tali scelte come qualcosa di buono, di desiderabile, di digeribile, che tutto questo venga insegnato ai bambini piccoli, questo proprio no’”.
Uno dei maggiori problemi causati dall’indeterminatezza di questa espressione è che può essere usata per dare un nome a qualsiasi cosa si voglia criticare: talvolta è utilizzata per descrivere le nuove idee riguardanti i ruoli di genere, altre volte, invece, per denigrare le persone transgender e la loro transizione e per opporsi ai diritti delle persone gay e lesbiche.
Non ho mai avuto notizia di un piano educativo che voglia obbligare qualcuno a fare una scelta riguardo il genere o l’orientamento sessuale. Non ci sono scelte in questo campo: gli individui scoprono queste identità dentro se stessi, allo stesso modo in cui scoprono altre parti del loro corredo psicologico ed emotivo nel normale processo dello sviluppo che porta all’età adulta. Perciò, quando il cardinale parla di accettare “tali scelte come qualcosa di buono, di desiderabile, di digeribile”, non sta parlando della vita reale delle persone LGBT ma di miti e stereotipi.
Un altro prelato presente all’incontro con il Papa, l’arcivescovo di Ciudad de Panamá José Ulloa Mendieta, ha dato ancora un’altra definizione della teoria gender, qualificandola come “diabolica”: “Monsignor Ulloa ha dichiarato che la teoria gender, la quale teorizza che le caratteristiche maschili e femminili siano in gran parte costrutti sociali manipolabili, è ‘diabolica’ in quanto ‘intende sgretolare la realtà della famiglia’”. Un’altra affermazione che non risponde al vero: per esempio, le persone transgender non dicono affatto che la loro identità di genere sia manipolabile, né che sia socialmente costruita, ma che la loro identità interiore (che è stabile) non corrisponde al loro corpo fisico. Tutto questo è diabolico? Niente di meno vero. Crescere attraverso la conoscenza di se stessi non è diabolico, anzi è divinamente ispirato perché, così facendo, si sviluppano la consapevolezza e l’accettazione delle benedizioni donateci da Dio perché possiamo sperimentare il mondo e amare il nostro prossimo.
L’utilizzo dell’espressione “ideologia gender” è una strategia retorica. Prima cosa, sembra un’alternativa a un dato di fatto che esiste in natura; ma, per le persone LGBT, la promozione della norma eterosessuale e cisgender non è forse una forma di ideologia? Secondo, questa strategia mira a rendere spaventoso un ventaglio di idee. Chi mai oggi pensa che un’”ideologia” sia qualcosa di buono? Inoltre, si ricama molta dietrologia attorno a tale “ideologia”, quando dietro la maggior parte dei dibattiti sul genere e la sessualità ci sono solamente delle persone che lottano per vivere in modo sincero e autentico.
Lo stesso papa Francesco ha parlato di “ideologia gender” per riferirsi a presunti piani da lui non approvati. Purtroppo il Pontefice, e con lui molti prelati cattolici, è spesso poco informato sulle nuove realtà dei ruoli di genere. I vescovi dovrebbero informarsi meglio sul genere e la sessualità, in modo da non utilizzare più termini scorretti e privi di significato quando descrivono le sfaccettature più intime della vita umana.
Testo originale: The Many–And Wrong–Definitions of ‘Gender Ideology’