Negli USA il Vescovo Paprocki nega i sacramenti alle coppie gay, invece il vescovo McGrath ne chiede l’inclusione
Articolo tratto dal settimanale Adista Notizie del 29 luglio 2017, p.13
Niente funerali per le coppie omosessuali. Mons. Thomas Paprocki, vescovo della diocesi di Springfield, nello Stato Usa dell’Illinois, in un documento di fine giugno ha deciso di negare alle coppie omosessuali sposate la comunione, estrema unzione e funerali: «È un peccato che dà scandalo ai fedeli. A meno che le persone diano segni di pentimento prima della morte, i defunti che abbiano vissuto apertamente in un matrimonio con un coniuge dello stesso sesso sono privati dei riti funebri religiosi».
Immediata la reazione dei gruppi cattolici Lgbt: «Quel documento – ha detto, ad esempio, Christopher Pett del gruppo Dignity USA – è estremamente doloroso e dannoso e spiega il motivo per il quale tante persone LGBT e le loro famiglie si sentono inopportune all’interno della Chiesa cattolica e decidono di abbandonarla». Paprocki ha avuto parole anche per i figli di coppie omosessuali: «I bambini – ha ordinato – devono essere cresciuti rigidamente nella fede cattolica, senza alcuna devianza. Ciò significa che le coppie gay non sono ammesse come testimoni dei propri bambini ai sacramenti».
Di tutt’altro segno le affermazioni, qualche giorno dopo, del vescovo californiano mons. Patrick McGrath di San José: in una lettera, emanata come diretta reazione alle misure di Paprocki, ha sollecitato clero e fedeli diocesani a essere compassionevoli ed inclusivi: «La recente notizia di prassi riguardanti i membri delle comunità Lgbt in altre diocesi possono essere causa di confusione», ha dichiarato. «Colgo questa opportunità per assicurarvi che la risposta pastorale della diocesi di San José continua a essere questa: compassionevole e pastorale. Non rifiuteremo i sacramenti o la sepoltura cristiana a nessuno che la richieda in buona fede».