Lettera d’amore alle persone transgender
Lettera aperta pubblicata sul sito Queer Theology (Stati Uniti) nel luglio 2017, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Voglio che sappiate che vi vedo. Vi vedo sedere tra i banchi con i vostri genitori mentre il pastore parla di quell’abominio che sono le persone transgender. Vi ha riconosciute, sta parlando di voi e vedo la vostra faccia diventare rossa. Vi vedo farvi piccole piccole nella speranza di scomparire. Vi vedo.
Vi vedo nei giorni che precedono il ritorno a scuola: gli acquisti sono un tormento per voi. Vi piacerebbe mettervi dei bei vestitini colorati, invece siete obbligate a indossare calzoni dai colori smorti e camicie da ometto. Vi vedo e vi conosco.
Vi vedo quando per la prima volta vi annodate attorno al collo quella cravatta e respirate profondamente per trovare il coraggio di uscire da quella porta. Vi vedo, ce l’avete il coraggio di uscire. E vi vedo quando decidete di togliervi la cravatta e di mettervi a guardare la TV.
Vi vedo lottare per trovare le parole (e gli abiti) che si addicano al vostro genere, perché il vostro genere non si adatta a un mondo che separa e divide tutto e affibbia etichette a tutto. Vi vedo mettere in discussione queste etichette e vedo la vostra conseguente preoccupazione.
Vi vedo cercare su Google “fidanzata transgender” e leggere articoli su articoli su quanto sia difficile amare qualcuno come voi. Vi vedo chiudere il browser e cancellare il vostro profilo su quel sito d’incontri.
Vi vedo fare tre lavori contemporaneamente e fare una colletta su GoFundMe per la vostra transizione. Vi vedo agitate perché non avete abbastanza soldi per mangiare. Vi vedo, vi sentite schiantate dalla vita.
Vi vedo quando affrontate la violenza. Ogni tipo di violenza: fisica, emotiva, spirituale.
Vi vedo anche quando rivendicate la vostra identità. Vi vedo il primo giorno dopo l’operazione, quando per la prima volta vi comprate dei vestiti adatti. Vi vedo quando marciate con la bandiera transgender. Vi vedo mentre lottate, pugno alzato, per il vostro diritto di esistere. Vi vedo alzarvi da quel banco e abbandonare quella comunità che non vi accoglie, per non tornare mai più. Vi vedo trovare una nuova comunità che vi accolga a braccia aperte.
Vi vedo rivendicare la vostra identità insistendo perché la gente usi il vostro nome e i pronomi corretti. Vi vedo trovare una persona che vi ama per quello che siete e comprende che dono siate per la sua vita. Vi vedo esistere. E sopravvivere. E diventare sempre più forti.
Voglio che sappiate che Qualcuno vi vede e vi ama così come siete. Voglio che sappiate che non siete un ostacolo, un fardello, che costate troppo, per quanto il Presidente ne sia convinto. Non importa cosa dice il pastore. Non importa cosa dicono i vostri genitori. Non importa cosa dice la vostra ex moglie. Sono cose non vere.
Ecco cosa è vero: Dio vi ama perché siete trans, non a dispetto di quello che siete. Dio vi ha fatto un dono: la vostra identità, bella e unica. Dio vi ama perché siete così come siete. Siete fatte in modo stupendo, che scegliate di fare l’operazione oppure no, che vi sentiate binarie oppure no, che passiate facilmente per donne oppure no. Siete belle così come siete, in tutte le vostre varie identità.
Abbiamo bisogno di voi. Vogliamo celebrarvi. Voi siete un dono. Siete amabili, degne d’amore, forti. Siete straordinarie, vi vedo. Siete amate.
Testo originale: A Love Letter To Transgender People From A Transgender Priest