Una parrocchia cattolica scozzese annuncia che “tutti i gay sono benvenuti”
Articolo di Robert Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 3 agosto 2017, libera traduzione di Silvia Lanzi
Recentemente, in Scozia, una parrocchia cattolica ha fatto notizia sui social, quando ha postato l’annuncio che “tutti i gay cattolici sono i benvenuti”. A quanto scrive il giornale The Herald, la chiesa di St. Bride’s di Cambuslang ha postato questo saluto su Facebook il mese scorso. La dichiarazione inizia dicendo che quel che c’è scritto sono parole che il parroco, padre Paul Morton, ha voluto ripetere.
Il post continua: “Nella casa di Dio tutti sono benvenuti, perché tutti sono suoi figli amati e benedetti. Non ci dovrebbe essere luogo, linguaggio o atteggiamento che dia adito a pregiudizi o esclusioni. Qualunque persona omosessuale, o qualche familiare, che volesse parlare con padre Morton si senta libero di bussare alla casa parrocchiale”. “Dobbiamo fare tutto quel che possiamo per riparare le ferite inferte, nel passato, dalle posizioni sbagliate che abbiamo sostenuto.. Dobbiamo unirci con chi cerca di costruire una società più inclusiva“.
In maggio, la parrocchia aveva postato una dichiarazione in cui riconosceva che gay e lesbiche spesso si erano sentiti esclusi e affermava che la parrocchia voleva “sottolineare il più forte possibile che voleva essere una realtà accogliente e inclusiva“. Non sorprende che questa dichiarazione sia stata recepita positivamente e condivisa su Facebook da tanti.
Ma essere una parrocchia cattolica che sostiene apertamente le persone LGBT può anche comportare dei rischi. E sembra che i fedeli della parrocchia di St. Bride non abbiano paura, perché capiscono la realtà di sofferenza e esclusione che affrontano quotidinamente le persone omosessuali.
Una recente omelia, sempre di padre Morton, sulla storia della perla preziosa (Matteo 13: 44-46) offre alcuni spunti sulla correlazione tra rischio e fede: “In questa parabola, Gesù racconta una storia un po’ rischiosa, e forse per questo particolare non è sfuggito ai suoi lettori. A volte la gente dice che chi ha fede è cauto, conservatore, va piano. Ma sembra che questa parabola dica qualcosa di diverso: che siamo temerari, giocatori d’azzardo, amanti del rischio, che voliamo alto e, non contenti di ciò che la vita offre, cerchiamo qualcosa di più, il pericolo, il tesoro nascosto… Molto spesso le parabole ci danno risposte, ma spesso ci lasciano con molte più domande. Eccone qui una: siamo la Chiesa della comodità o quella degli amanti del rischio?”
Nel tempo, molte parrocchie cattoliche hanno deciso di rischiare pubblicamente facendo dei passi per diventare spazi accoglienti per le persone LGBT e le loro famiglie. Recentemente il blog Bondings 2.0 ha discusso di come, negli ultimi due decenni, la lista delle parrocchie gay-friendly, compilata dall’associazione New Ways Ministry, sia tanto cresciuta riflettendo la crescita di questo movimento inclusivo.
Nell’epoca di papa Francesco e di un rinvigorito dibattito sulla questione dei cattolici LGBT, speriamo e preghiamo che molte parrocchie cattoliche seguano l’esempio della parrocchia di St. Bride che ha desiderato condividere un messaggio di benvenuto incondizionato.
Testo originale: Scottish Parish Announces “All Gay Catholics Are Accepted and Welcomed”