Fuori dal binario del “Dio maschio e femmina li creò”
Testo tratto dal libro di Susan Cottrell, “Mom, I’m Gay”. Loving Your LGBTQ Child without Sacrificing Your Faith (“Mamma sono gay”. Come potete amare vostro figlio Lgbtq senza sacrificare la vostra fede), paragrafo 12, editore Westminster John Knox, edizione riveduta, Maggio 2016, libera traduzione di Diana
“Vedo che Gesù non parla di intersessuali come una caduta nel peccato. Vedo che gli Ebrei ed i Cristiani accolgono nelle loro comunità gli intersessuali. Isaia promette agli eunuchi un posto nel tempio di Dio – che io leggo come una promessa di un posto nel Paradiso. Se leggo i Vangeli dalla Genesi alla Rivelazione, vedo Dio che si rivolge sempre di più agli emarginati cosicché la casa di Dio può infine essere una “casa di preghiera per tutti”. (Lo stesso passaggio di Isaia 56:1-7)” Benjamin L. Corey
C’è un versetto della Bibbia che viene usato in modo inappropriato nel tentativo di invalidare l’esperienza e l’identità delle persone LGBTQ. “Dio li creò maschio e femmina”. Molte persone usano Genesi 1:27 come carta vincente per dichiarare che le persone possono essere solo maschio o femmina, senza nulla nel mezzo, e (specialmente quando viene utilizzato con Genesi 2:18-25) che maschio e femmina sono stati creati come complementari, perché questa è l’unica unione giusta. Proprio come Dio non ha creato ogni singolo essere umano, perché vivesse tutta la sua vita in un solo istante, così questo verso non si riferisce all’intera umanità. La maggior parte può essere maschio e femmina, ma non tutti.
Infatti, Dio ha creato alcuni maschio e femmina, e altri né maschio né femmina. Alcuni hanno i genitali all’esterno, ed altri all’interno. Questo si chiama intersesso. Questo termine si riferisce ad “una pluralità di condizioni in cui una persona è nata con un’anatomia riproduttiva o sessuale che non si adatta alla tipica definizione di maschio e femmina”.
Se Dio ha creato maschio e femmina, ha anche creato gli intersessuali – e come amano dire i Cristiani, Dio non fa errori. Se non capiamo qualcosa, forse siamo noi che commettiamo un errore. Megan K. DeFranza lo afferma in modo eloquente nel suo libro Sex Difference in Christian Theology: Male, Female, and Intersex in the Image of God (Differenza sessuale nella teologia cristiana: maschio, femmina ed intersessuale nell’immagine di Dio).
Se guardiamo attentamente, penso che troviamo grandi temi – maschio e femmina, creature della terra, creature del cielo, creature del mare; notte e giorno, ma non crepuscolo; sole, luna, e stelle, ma non comete. Semplicemente ci sono molte creazioni non citate nel racconto della Creazione. Gli anfibi – animali ibridi, che “sono creature del mare e della terra” – sono assenti eppure non ho mai sentito uno scienziato Cristiano spiegare la loro esistenza come “risultato della caduta nel peccato”.
Ma ho sentito questa spiegazione infinite volte riguardo agli esseri umani con caratteristiche sessuali miste. Alcuni insistono dicendo che Dio ha creato gli esseri umani per essere maschio o femmina e quelle persone il cui corpo si trova a metà tra “Adamo” ed “Eva” sono una prova della “caduta”.
A volte più della sessualità, può essere più complicato da comprendere il genere per coloro che non amano le zone grigie. A noi piacciono le cose che si incasellano negli scompartimenti che abbiamo nella nostra testa, perché è più facile e possiamo proseguire pensando ad altre cose. A noi piacciono le cose che abbiano un senso, e se non abbiamo mai sperimentato nulla di diverso, un “binario di genere” definito maschio-femmina (cioè la classifica di sesso e genere in due forme distinte, opposte, e separate maschile e femminile) ha un suo senso.
Ma in effetti, il genere non è – e non è mai stato – semplicemente questo. Come con l’orientamento sessuale e altre cose “innominabili” nella storia, l’umanità ha semplicemente fatto delle scelte senza menzionarle. Solo negli anni recenti l’umanità ha cominciato a parlare anche di questi argomenti nella quotidianità, non perché siano diventati più comuni, solo perché sono più visibili.
Poiché le discussioni sull’identità di genere sono diventate un luogo comune nella nostra cultura, può essere ancora più importante comprendere la differenza tra genere e sessualità, e vostro figlio apprezzerà i vostri sforzi di comprendere questi termini a volte confusi.
L’identità di genere non è orientamento; transgender non significa gay. L’identità di genere rappresenta chi siete; l’orientamento sessuale chi amate. O, in termini semplici: il genere è nella vostra testa, l’orientamento nel vostro cuore, e il sesso nei vostri pantaloni.
Talvolta, il tuo genere non corrisponde all’anatomia fisica con cui sei nato – questo significa transgender. Coloro il cui genere ed organi sessuali corrispondono (sia che siano orientati verso lo stesso genere, o quello opposto, o entrambi) vengono chiamati cisgender.
Nel suo TED Talk (trasmissione televisiva), Alice Dreger racconta la storia di un ragazzo cresciuto in modo “normale” in tutti i sensi. Si innamorò di una ragazza con cui usciva. Col tempo dovette andare dal dottore per problemi di stomaco che non passavano. Il dottore scoprì che aveva l’utero e le tube di Falloppio. Immaginatevi lo shock. Nel suo caso, dato che i suoi organi genitali corrispondevano a quanto aveva nel suo cervello e poiché era orientato verso le donne, si considerò etero e cisgender. Ma le cose erano un po’ più complesse.
Tutto ciò può essere molto difficile per coloro che citano il verso “Dio li creò maschio e femmina”. Ma invece di dire agli altri chi sono, o chi dovrebbero essere, lasciate che siano gli altri a dircelo. Consideriamo umilmente che la creazione di Dio non è così semplice come avevamo creduto.
IL LAVORO DI FREEDHEARTS
Pensate alla realtà degli intersessuali. Come si adatta la loro esistenza ed esperienza con l’idea di genere come un unico binario maschio-femmina?
Pensate ai grandi temi di genere che sono stati problematici per voi. I ruoli che ti sono stati affidati per il tuo genere. Maschiacci e uomini effemminati. Trans. Chiedetevi se potreste essere abbastanza coraggiosi da non schematizzare questi ruoli.