Indossa il tuo abito. Quando un figlio scopre di vivere nel corpo sbagliato
Testo tratto dal libro di Susan Cottrell, “Mom, I’m Gay”. Loving Your LGBTQ Child without Sacrificing Your Faith (“Mamma sono gay”. Come potete amare vostro figlio Lgbtq senza sacrificare la vostra fede), paragrafo 13, editore Westminster John Knox, edizione riveduta, Maggio 2016, libera traduzione di Diana
“Sapevo che ero femmina dentro di me fin da giovane, ma non ci potevo far nulla. La gente non lo capisce”. Meghan Stabler
Claudia sapeva che suo figlio era transgender dall’età di 18 anni. Si mostrava con giochi e vestiti da femmina. Ad otto anni suo figlio capì di essere GNC (genere non conforme) e con l’aiuto dei suoi pazienti genitori ha imparato come ci si può vestire da donna senza pericolo (a casa) e dove le sue scarpette da Cenerentola non apparirebbero ridicole (a scuola).
D’altro lato abbiamo Marie, che ha subito un grave trauma prima di essere adottata. Disse alla sua famiglia che non era una bambina, ma un maschio. Si vestiva da maschio ed insisteva per essere chiamata con un nome maschile. Perché? “Perché ai maschi non viene fatto del male”, disse. Saggiamente i suoi genitori le permisero di assumere l’identità maschile. Dopo un po’ di tempo, decise che, dopotutto, era una femmina.
Esistono casi come quello di Marie. Ma molti bambini, come il figlio di Claudia, insistono con chiarezza fin da un’età molto precoce di essere nel corpo sbagliato e mantengono per tutta la vita tale convinzione. Anni fa un ragazzo scrisse ad Ann Landers dicendo che si sentiva una ragazza dentro. All’epoca rimasi scioccata quando mi riscrisse dicendomi che poteva fare la transizione quando si fosse sentito pronto. Ne fui sconvolta. “Il ragazzo ha bisogno di un serio consulto”, pensai. “È necessario che gli venga detto che è un maschio e non una femmina”, pensavo nella mia ignoranza.
Ora capisco che alcune persone sono nate col sentimento profondo di trovarsi nel corpo sbagliato e nessuna negazione, lusinga o consulto potrà mutare ciò che provano. Dire a vostro figlio “tu sei un maschio (o femmina), e non voglio più sentire altro”, non sistemerà le cose.
Per decenni i dottori hanno scelto ed assegnato un sesso ai bambini intersessuali basandosi per lo più sui genitali predominanti – sebbene molte di queste persone in seguito trovarono che il sesso, assegnato dal dottore, non corrispondeva a quello che sentivano dentro di sé. Oggi la pratica più comune consiste nel ritardare l’intervento chirurgico, piuttosto che assegnare arbitrariamente un’identità di genere che potrebbe o meno adattarsi all’identità interiore.
Se vostro figlio mette in discussione l’identità di genere potreste provare shock, negazione, paura, rabbia, tristezza o perdita. Ma vi prego di ascoltarmi: voi non ne siete la causa. Il genere non conforme non dipende da una madre autoritaria o da un padre debole, non importa quante volte venga ripetuta questa frase.
Transgender o genere non conforme è un tema complesso e le sue cause sono ancora ignote. Alcuni teorizzano che potrebbe dipendere dal livello di ormoni nell’utero, mentre altre ricerche lo mettono in relazione con la struttura del cervello. Mentre non capiamo tutto su questo argomento, sappiamo che dobbiamo cercare di non dissuadere nostro figlio dal suo genere non conforme, perché questo lo renderebbe ancora più determinato nel sostenerlo; aumenterebbe la sua ansia e non lo calmerebbe. Solo seguendo l’inclinazione di vostro figlio sull’identità di genere troverà, e (voi con lui), la vera pace.
Andrew Solomon, autore del libro “Far from the Tree: Parents, Children, and the Search for Identity” (Lontano dall’albero genealogico: genitori, figli e la ricerca dell’identità) racconta la sua storia nel programma radiofonico “The Diane Rehm Show”.
C’era una famiglia, per esempio, in cui al bambino era stato diagnosticato l’ADD, il disordine affettivo, il deficit di attenzione e il bipolarismo. Era in cura per tutti questi sintomi. Era in terapia continua ed era solito dire, “sono davvero una bambina”.
Ed infine i genitori decisero che avrebbero lasciato per un po’ di tempo che il figlio vivesse come una bambina, come insisteva di sentirsi dentro. E quando fecero questa scelta tutti gli altri sintomi svanirono e fu chiaro che il dolore, l’angoscia, la malattia mentale erano una manifestazione di frustrazione ed ansietà causate dall’obbligo di vivere in un genere percepito come sbagliato. Immaginatevi se doveste vivere voi nel genere opposto. Non vi sentireste nello stesso modo.
Se vostro figlio non è cisgender, ma transgender, non scoraggiatevi. Cercate un aiuto all’esterno in modo che voi e vostro figlio riceviate il supporto di cui avete bisogno come i gruppi locali di genitori con figli LGBT, i terapisti e i consulenti specializzati sui temi transgender, i gruppi online e i forum tematici. Essi sono disponibili e molto utili.
Se voi ed il vostro coniuge siete d’accordo nel seguire l’inclinazione di vostro figlio sull’identità di genere e la sua manifestazione, questo è il meglio che possiate fare per lui. Se non siete d’accordo, non sacrificate vostro figlio per mantenere la pace coniugale. Questa pace ugualmente svanirà e finirete per distruggere vostro figlio.
Potrete anche soffrire per la perdita delle vostre aspettative su vostro figlio e sul genere che pensavate fosse il suo. Ma lasciate scorrere queste emozioni, sono normali. Quanto più profondamente esprimerete il vostro dolore, tanto più sarete liberi. Vi prego di non scoraggiarvi e di cercare aiuto – ed abbiate fede in Dio.
IL LAVORO DI FREEDHEARTS
Quali sono state le vostre esperienze, se ne avete avute, sulle questioni transgender o genere non conforme? Potrebbe comprendere di tutto, da una figlia che vuole i capelli corti ed i vestiti da maschio, ad un figlio che insiste nell’essere una ragazza.
Se questo è stato fonte di dolore per voi riguardo a vostro figlio, parlatene. Quanto è cresciuta la vostra comprensione su questo tema? C’è qualcosa che vorreste chiedere a qualcun altro per comprendere meglio?