“Ragazzo, dico a te, àlzati!” (Luca 7:11-17)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
“Non piangere”. Tante volte vorremo sentire il Signore dirci queste parole, quando la nostra vita sembra non avere più un senso, quando le cose e le persone a noi più care si allontanano da noi, quando sembra che non ci sia più speranza. Dobbiamo credere che Gesù tocca la bara che a volte prende la forma della nostra vita, ci guarda con grande compassione, ci rialza e ci restituisce la certezza che anche nel dolore più incomprensibile, Lui è con noi e ci dà vita.
Dal Vangelo secondo Luca 7:11-17
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.