Non sei solo. Le nostre famiglie, la bibbia e l’omosessualità
Testo tratto dalla guida “A la familia: a conversation about our families, the bible, sexual orientation and gender identity” redatta da rev. Miguel A. De La Torre, rev. Ignacio Castuera e Lisbeth Melendéz Rivera, Stati Uniti, 2011, pp.96-100, libera traduzione di Marta Pettinelli.
Noi ispanici sappiamo cosa vuol dire essere esclusi. Molti di noi, a causa dell’identità con la quale siamo nati, vengono esclusi da buoni posti di lavoro, buoni quartieri e buone scuole. Poiché siamo ispanici non ci è permesso far parte di qualcosa, perché coloro che sono al potere mettono in dubbio il nostro valore, la nostra dignità e la nostra umanità. Tuttavia, anche noi siamo stati creati dallo stesso Dio che ha creato gli altri e siamo amati nello stesso modo da questo Dio. Ed anche noi abbiamo il diritto di vivere in pace, condividendo le benedizioni offerteci da Dio. Sfortunatamente, alcuni di noi dimenticano il nostro passato di esclusione ed escludono gli altri a loro volta, a causa del differente orientamento sessuale o la differente identità di genere.
Il Nuovo Testamento afferma tuttavia che tutti sono i benvenuti alla tavola del Signore. È una storia di integrazione. Quando la donna Samaritana al pozzo si rivolse a Gesù, lui avrebbe potuto ignorarla, ma si assicurò che ci fosse posto anche per lei nella sua chiesa.
Quando la donna che non smetteva di sanguinare si rivolse a Gesù, lui avrebbe potuto mandarla via poiché “sporca”, ma lui la accettò. Quando esattori delle tasse e prostitute si rivolsero a Gesù, lui avrebbe potuto respingerli, invece mangiò e bevve con loro.
Crediamo in un Gesù che ha sempre dato spazio agli emarginati, coloro che vengono rifiutati dalla loro stessa società. Seguiamo gli insegnamenti di Gesù ogni volta che accogliamo uno straniero. Persino le famiglie povere ispaniche, che possiedono poche risorse, generalmente cucinano un po’ di più in caso si faccia vedere un visitatore o un amico inaspettato. Ci sarà sempre spazio per una persona in più al tavolo di quella famiglia.
Una delle prime battaglie affrontate dalla prima Chiesa cristiana fu il problema della mancata integrazione, specialmente con chi non era ebreo. I primi dibattiti riguardarono la questione della conversione dei non ebrei. Si dovevano prima di tutto convertire al Giudaismo prima di divenire cristiani? E in particolare, i maschi devono prima essere circoncisi? Sono stati stesi 15 resoconti sul dibattito che ebbe luogo ad Antiochia. “A meno che tu non sia circonciso secondo le tradizioni di Mosè, non puoi essere salvato”, esclamarono coloro che proveniano dalla Giudea per interrompere la missione di Paolo. Alla fine, la controversia trovò risoluzione in favore dei non ebrei. Potevano convertirsi al Cristianesimo, senza prima convertirsi al Giudaismo. Ciò nonostante il dibattito sulla circoncisione viene portato avanti ancora oggi, in differenti forme.
Ad alcuni Ispanici viene chiesto di eliminare il loro essere latini al fine di diventare giusti cristiani. È come se ci venisse chiesto di divenire prima inglesi e poi cristiani. Siamo obbligati a cantare inni tedeschi al posto dei nostri, come se Dio apprezzasse di più i primi.
Siamo obbligati a pensare che la teologia europea sia superiore a quella Ispanica, come se non potessimo collaborare alla discussione religiosa. Tuttavia, il modo in cui i Latini adorano e capiscono Dio è tanto prezioso ai suoi occhi quanto come i modi in cui gli altri gruppi etnici adorano e comprendono il Divino. I simboli della cultura Ispanica che vengono usati nelle nostre interazioni sono ugualmente gradevoli ai suoi occhi.
Allo stesso modo, ai membri della comunità LGBT viene chiesto di eliminare la loro identità, il loro orientamento. In molti casi gli viene prima chiesto di diventare eterosessuali così che vengano accettati anche come cristiani. Insistere nell’essere un cristiano LGBT viene da alcuni percepito come non essere realmente credenti. Ma anche le persone LGBT sono state create ad immagine di Dio, come i/le Latini/e.
I lettori dovrebbero essere coscienti che il modo in cui abbiamo letto la Bibbia non è nuovo in questo percorso. Ci sono già, grazie a Dio, persone e congregazioni che credono veramente che siamo tutti figli di Dio e che in realtà esiste solo una famiglia, quella che Lui ha creato, amato ed accettato. È triste, ma reale, che molti che affermano di essere seguaci di Gesù, il figlio del Dio dell’amore e dell’integrazione, passino il tempo a fare liste coi nomi di coloro che non possono far parte di chiese che cercano di proclamare il vangelo.
Queste liste di esclusione sono cambiate di era in era. Ogni volta che escludiamo gli altri dobbiamo ricordarci la nostra stessa storia di esclusione. Non dobbiamo mai dimenticarci che in passato ci veniva rifiutato l’ingresso in chiesa per pregare il nostro Dio perché siamo Ispanici. E neanche dobbiamo dimenticare come certe chiese al giorno d’oggi interpretano male la Bibbia per giustificare le politiche contro l’immigrazione.
Se siamo davvero interessati a costruire posti di adorazione piacevoli, come ci viene chiesto da Gesù, il compito più importante è conoscere le persone che sono differenti da noi. Chiediamo che voi conosciate le persone LGBT nel loro ambiente e nella loro comunità. Qual è la loro esperienza nella loro comunità religiosa? Quali gioie e sofferenze provano ogni giorno?
Il cambiamento arriverà per ognuno di noi quando andremo oltre gli stereotipi che abbiamo degli altri e instaurare veramente un dialogo con le persone che sono differenti da noi. Imparare ad essere vicini migliori è una parte essenziale per il nostro viaggio nella fede. Se farete così, noi speriamo che tornerete a sfogliare questa guida e a esplorare più in profondità le domande che ti pone. Questi incontri non hanno lo scopo di portarti via da Dio o dalla tua fede ma possono essere una parte della tua pratica spirituale per arricchire e rafforzare la tua fede, il tuo senso del gruppo ed il tuo amore per Dio e per tutti i suoi figli.
Titolo originale: A la familia: una conversación sobre nuestras familias, la Biblia, la orientación sexual: usted no está solo.