La vostra chiesa fa qualcosa per essere vicina alle persone transgender?
Articolo tratto dal sito Queer Theology, libera traduzione di Silvia Lanzi
La vostra Chiesa potrebbe avere molte cose in comune con Donald Trump, più di quel sareste disposti ad ammettere. I cristiani progressisti si sono sentiti giustamente oltraggiati quando Donald Trump ha annunciato su Twitter che l’esercito degli Stati Uniti non avrebbe più “accettato o tollerato” membri transgender nel suo organico. Molti di noi hanno espresso questo sconforto su Twitter o su Facebook. Ma, quando guardiamo alle nostre chiese, c’è poi molta differenza dalla visione che ha dell’esercito Donald Trump? Trump ha detto che “costa” troppo avere membri transgender nell’esercito americano… La vostra chiesa non ha toilette per le persone trans perché sarebbe troppo costoso ristrutturarle? Trump ha avvertito che includere americani trans nell’esercito sarebbe andato a detrimento della coesione militare… La vostra chiesa non ha una cultura di condivisione dei giusti pronomi perché cambiarla sarebbe troppo scomodo?
Bene, se state leggendo, credo che vogliate essere accoglienti e inclusivi con le persone trans. È un primo passo incredibile. Se vi sentite un po’ costretti (e forse anche un tantino sopraffatti) da tutto quello che c’è da fare… da quanto sia difficile andare incontro alle richieste delle persone transgender… dal fatto che non sapete mai quando è abbastanza, perché provare allora? So quello che pensate. Ma comunque è abbastanza semplice. Fate un paio di respiri e affronteremo insieme tutto questo. Se siete a favore della giustizia – se siete a favore del Vangelo – abbiamo scritto questo articolo per aiutarvi ad iniziare. (Avete bisogno di ulteriore aiuto? Io e padre Shay siamo disponiblili per seminari e incontri che rendano la vostra chiesa ancora più accogliente e inclusiva e, al di là di questo, per renderla più attenta alla giustizia nei confronti delle persone LGBT).
Ecco una lista di azioni tangibili che potete fare per assicurarvi che la vostra chiesa sia uno spazio accogliente per le persone transgender. Se siete un pastore o un leader ecclesiastico, fate subito i passi necessari per introdurre subito questi cambiamenti. Se siete un parrocchiano o un laico di una qualche importanza… parlatene con i pastori della vostra chiesa, questo è importante (se ne avete bisogno, potete chiamarci per un aiuto).
La vostra chiesa ha toilette accessibili per tutti? Le toilette per tutti sono di due tipi:
1. Bagni per tutti. Che non hanno affatto genere (o meglio) che sono specificatamente per tutti i generi. Non devono solo esistere, ma anche essere accessibili. Non devono essere nascosti nella stanza del responsabile, non devono essere dall’altra parte dell’edificio rispetto alle altre toilette, ne al piano superiore senza uno straccio di ascensore.
2. Bagni multifunzionali per tutti i generi. Se nella vostra chiesa avete delle toilette (e do per scontato che sia così), la cosa più semplice da fare è riconvertirle in bagni multifunzionali unisex. Non dovete aggiungere un nuovo e costoso bagno. Tutto quello di cui avete bisogno è ordinare delle targhette nuove! Vuol dire che uomini e donne che usano il bagno insieme? A qualcuno potrebbe suonare nuovo, ma usare la toilette in un ambiente “misto” è sicuramente più semplice: ci vai, fai quello che devi fare ed esci. Ci sono già bagni privati per questo. E molestie e assalti sono ancora fuori discussione (e illegali) a prescindere da chi c’è in bagno. I centri conferenze e quelli per persone LGBT hanno da tempo bagni multifunzionali per tutti i generi senza alcun problema. Se i visitatori hanno problemi nell’usare queste toilette unisex, possono sempre usare un bagno privato.
Ma, se non si ha nessun bagno di questo tipo? Allora, le due opzioni sono far sentire indesiderate le persone non binarie e alcuni transessuali o accontentare quanti si sentono disgustati dalle persone trans e/o ed hanno una visuale regressiva del genere (che dovrebbero essere due cose diverse!). Chiedetevi chi state privilegiando e perché. La verità è che usare un bagno per tutti i generi potrebbe essere un non-evento… va bene chiedere alla gente di provare qualcosa di nuovo. È liberatorio!
Avete dei cartelli che segnalano che gli ospiti sono senz’ombra di dubbio invitati ad usare i bagni che si accordano con la propria identità di genere? Se avete bagni in più, potete assegnarne qualcuno a tutti i generi e altri ad un genere specifico. In questo caso, siate sicuri di avere targhette che incoraggino i visitatori a sentirsi a proprio agio con la toilette che più si addice al loro genere. Specificate l’identità di genere e di espressione nella vostra politica di non-discriminazione?
Di solito le politiche antidiscriminatorie elencano esplicitamente molte categorie protette (genere, disabilità ecc…).
Se sostenete una politica di questo tipo, assicuratevi che comprenda l’identità di genere e la sua espressione (oltre a quelle più comuni, come il genere, la razza e l’etnia, raccomandiamo anche di includere l’orientamento sessuale, l’essere o meno HIV positivi, lo status di immigrato).
Se non avete una politica antidiscriminatoria, potete crearne una! La presenza di politiche non-discriminatorie è un modo semplice con cui le persone transessuali possono rendersi conto se vi importa di loro – fatelo! Avete già una tale politica che include l’identità di genere e la sua espressione? Ne date notizia nel bollettino parrocchiale o sul vostro sito web in una posizione bene in vista?
Avete gruppi basati sul genere (come il “gruppo uomini”)? Se sì, perché? Dove vanno le persone non binarie? Le donne trans (MtF, da Maschio e Femmina) sono incluse nei gruppi femminili?
I gruppi come il “gruppo uomini” esistono da così tanto tempo che magari non ci avrete mai fatto caso. Ma prendetevi un secondo per chiedervi: se avete gruppi o programmi specifici per un determinato genere, perché li avete? Se la vostra risposta suona più o meno così “essere una donna nella società e nella Chiesa è difficile e a volte anche pericoloso, abbiamo bisogno di uno spazio privato, lontano dal patriarcato e dai privilegi maschili”… è grandioso. Se la risposta è più vicina a “gli uomini sono diversi dalle donne” allora avete nozioni sul genere datate (e inaccurate!). Considerate i gruppi che condividono interessi comuni, come imprenditori o artisti, piuttosto che dare per scontato che gli uomini e le donne hanno determinati bisogni solo perché sono uomini/donne.
Se avete gruppo basati sul genere, accertatevi che le persone trans siano incluse in quelli che si accordano con la loro identità (o ammettete che state escludendo persone non binarie o agenere).
Nelle omelie che fate, includete storie di persone trans? Ne includete alcune il cui il genere non è affatto importante?
I pastori amano raccontare storie. Storie di padri che giocano a palla coi loro figli, storie di donne che si siedono accanto a te in treno, storie di nonne o di uno stranieri lontani. Ma raccontano storie sulle persone transgender? Dal momento che essere cisgender ed etero è la norma, se si racconta una storia su un papà… si da per scontato che sia un padre etero e cisgender. Le persone transgender sono brillanti (e anche ordinarie). Includetele nelle vostre storie.
Le persone transgender hanno qualcosa di unico da insegnarci sul genere, ma è importante anche che le facciamo sentire complete e interamente se stesse. Così quando si arriva al momento di parlare del genere raccontate storie che le coinvolgano,… ma includeteli anche in storie che riguardano altro: i trans ci possono insegnare qualcosa su coraggio, grazia, fede, servizio e su un un sacco di altre cose, oltre al genere. (…)
Se la vostra chiesa appoggia delle cause (come la lotta contro la fame e la mancanza di fissa dimora), cosa fate per la violenza contro le persone transgender?
Sapendo che a Dio importa del regno “come in cielo così in terra”, molte chiese si impegnano in cause importanti. Se lo fa la vostra chiesa è fantastico. Siate consapevoli che le cause che non state sostenendo sono altrettanto importanti di quelle che state sostenendo. La violenza contro le persone transgender (in particolare contro le donne trans di colore) è endemica, peggiora invece di migliorare. Per le persone transessuali, nelle statistiche, il 2016 è stato è stato l’anno più mortale. Come vi organizzate per porre fine a questa violenza? La discriminazione contro i trans sul posto di lavoro è un peccato che ha vaste conseguenze (dalla casa, alla salute al benessere psichico e mentale). Come potete aiutare i trans in cerca di lavoro? Il 40% dei giovani senza fissa dimora sono LGBTQ, ma ci sono spaventosamente pochi rifugi e posti letto riservati espressamente a loro, in cui si possono sentire al sicuro. Molti giovani LGBTQ senza dimora lo sono perché hanno provato il rifiuto delle loro famiglie cristiane. In quanto cristiani, e credenti, come potremmo pentirci di questo peccato e fare la cosa giusta?
Ok, così volete diventare un sostenitore delle persone trans… che fare adesso?
Siete decisi a rendere la vostra chiesa (scuola, club, organizzazione) più inclusiva per le persone trans e ad impegnarvi perché ottengano giustizia. Cosa volete fare adesso? Se volete cambiare ancor di più continuando quanto tratteggiato in questo articolo, iniziate a farlo! (forse state già facendo qualcosa: allora per voi sarà più facile!). Se avete bisogno di ulteriore aiuto, chiedetelo.
Se andate in una chiesa progressista o inclusiva, dite ai suoi responsabili di mettere al voto queste idee. È importante ricordare che essere un sostenitore del cambiaento è un processo in divenire, non qualcosa che si dice una volta e basta. È un impegno di unavita all’insegna della crescita e della comprensione. Significa anche che, a volte, nonostante le vostre migliori intenzioni, c’è il caso che vada tutto all’aria.
Così essere un sostenitore significa relazionarsi, ed ascoltare veramente, le persone transgender, solo così potete rispondere ai loro bisogni, ai loro desideri e anche alle loro critiche. A volte potrebbe farci sentire a disagio, ma è la cosa giusta da fare (e cavolo, il Vangelo ha un costo).
Testo originale: Your church working in solidarity with transgender people?