Papa Francesco parla della “differenza sessuale” senza ascoltare la comunità transgender
Articolo di Robert Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 15 novembre 2017, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Fin dal giorno della sua elezione nel 2013, papa Francesco ha fatto scorrere fiumi d’inchiostro con la sua posizione sulle questioni LGBT. Ora, un commentatore cattolico gay ha detto la sua sui commenti del Papa sull’identità di genere e afferma che ciò che dice il Pontefice dovrebbe essere accompagnato da una migliore conoscenza delle tematiche transgender.
Xorje Olivares, un cattolico gay che scrive per Vice, ha invitato Francesco ad accogliere l’intera comunità LGBTQ dopo che questi, qualche settimana fa, ha deplorato “la manipolazione biologica e psicologica della differenza sessuale”. Olivares apre il suo intervento dicendo che questo commento “è l’ennesimo esempio di come papa Francesco non riesca a mostrare una piena accettazione del suo gregge queer, inclusi i nostri fratelli e le nostre sorelle transgender”. I commenti del Papa sulle tematiche LGBT sono “un gomitolo di contraddizioni” e continua: “Si tratta di quel tipo di incoerenza che continua a confondere i cattolici e le cattoliche LGBTQ, che ancora stanno cercando il posto giusto per loro in una Chiesa che li ha discriminati per decenni. Qui sorge la domanda: qual è il vero papa Francesco, cosa pensa veramente della comunità LGBTQ? […] Ecco perché, come molti cattolici e cattoliche LGBTQ, sono in conflitto nel giudicare Francesco. Forse lo giudichiamo in base a un metro troppo alto, considerato l’abisso tra la Chiesa che ha ereditato e la società incredibilmente inclusiva (almeno qui in America) in cui viviamo? O forse dovremmo continuare a bruciargli i piedi con il roveto ardente delle Scritture, nella speranza che il cambiamento si propaghi a partire dal vertice?”.
Dawn Ennis, una giornalista transgender cattolica, ha fatto eco a Olivares dicendo che, se pure Francesco “piace a quei cattolici progressisti che hanno già un piede fuori dalla Chiesa […] aderisce però a dogmi fuori moda e antiquati, compiacendo così la destra e rafforzando gli insegnamenti transfobici, misogini e anti-LGBTQ”.
Per Olivares, che ha partecipato al video Owning Our Faith sui cattolici e le cattoliche LGBT (prodotto da membri della parrocchia di san Paolo Apostolo di Manhattan) e che è stato presentato al Pontefice dal parroco, ci sono luci e ombre nel suo papato per quanto riguarda le tematiche del genere e della sessualità; ciò che è inaccettabile, e contro cui i cattolici e le cattoliche LGBTQ dovrebbero fare fronte, sono le denigrazioni che hanno per oggetto l’identità sessuale o di genere: “Come ogni buon politico, [Papa Francesco] naviga nei meccanismi interni del Vaticano cercando di accontentare sia gli elementi a favore che quelli anti-LGBTQ. […] Ma la cosa triste di questo cerchiobottismo è che lo spinge a denigrare la vita e l’esistenza delle persone trans (cattoliche o meno), che costituiscono parte vitale e integrante della comunità LGBTQ come qualsiasi persona cisgender. Dopo tutto, l’offesa fatta a uno o una di noi ci ferisce tutti e tutte (anche se non sempre il movimento LGBTQ fa suo questo modo di pensare). Certo, Francesco può approvare le unioni civili e dire che lui non giudica, ma fino a che non abbraccerà stretti TUTTI i figli e le figlie di Dio, incluse le persone trans, non mi viene da chiamarlo ‘Difensore dell’anno’, almeno non ancora”.
Dawn Ennis ha criticato ancora più aspramente l’incapacità del Papa di considerare in maniera positiva gli individui trans e commenta così le recenti affermazioni del Pontefice a proposito della riassegnazione chirurgica del sesso: “Francesco, come tutti i Papi prima di lui, si aggrappa a una dottrina che brucerà tutti i ponti che abbiamo costruito tra la Chiesa e i laici. Questi ponti hanno bisogno di essere rafforzati, invece Francesco non fa che indebolirli con questi nuovi, deplorevoli commenti”.
Il concetto del “costruire ponti” è un tema caldo negli ambienti cattolici per via del nuovo libro del gesuita James Martin Building a Bridge, che espone la situazione delle persone LGBT nella Chiesa. Secondo molti il Papa sta facendo proprio questo: costruire ponti, ma Olivares e Ennis sono importanti voci critiche le quali ci ricordano che molto rimane ancora da fare. Un ponte costruito senza le persone transgender come parte integrante di esso, crollerà.
Testo originale: Pope Francis Record on LGBT Issues Weakened by Criticism of Transgender Community