Quello che Gesù non ha detto sull’omosessualità
Testo tratto dal libro di Susan Cottrell*, “Mom, I’m Gay”. Loving Your LGBTQ Child without Sacrificing Your Faith (“Mamma sono gay”. Come potete amare vostro figlio Lgbtq senza sacrificare la vostra fede), paragrafo 28, editore Westminster John Knox, edizione riveduta, Maggio 2016, libera traduzione di Diana
“Essere gay è naturale. Odiare i gay è una scelta di vita” (John Fugelsang)
Potresti avere visto la scritta: “Questo è quello che Gesù ha detto sull’omosessualità…”. Ma Gesù, l’immagine di Dio, non ha ammonizioni sull’omosessualità. Per coloro che vogliono vivere una vita nell’amore di Cristo, per i Cristiani che vivono nel nome di Cristo, questo è importante da sapere. I seguenti “versetti sull’omosessualità” sono tratti dal Nuovo Testamento. Notate che nessuno di questi versetti proviene da Vangeli e nessuno è stato pronunciato da Gesù.
Romani 1:22-32
“Perciò Iddio li ha abbandonati a passioni infami: poiché le loro femmine hanno mutato l’uso naturale in quello che è contro natura e similmente anche i maschi, lasciando l’uso naturale della donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri, commettendo uomini con uomini cose turpi e ricevendo in loro stessi la condegna mercede del proprio traviamento”. (Romani 26-27)
Questa è una condanna totale ed è stato l’ultimo versetto biblico sull’omosessualità che io ho compreso. Come sempre, tuttavia, la chiave è il contesto. Andate indietro di alcuni versetti e vedrete che Paolo si riferisce a coloro che hanno rifiutato Dio partecipando all’adorazione degli idoli, che comprendeva il sesso nel tempio e altre pratiche che noi oggi non conosciamo nemmeno.
Ma c’è una parte molto più importante: Paolo sta usando un elenco dei vizi, una “lista per la lavanderia” dei peccati, per farci tutti concordare sul fatto che queste cose sono terribili. I versi 29-30 sono pieni di altri peccati che vanno dall’assassinio, allo sparlare degli altri, alla ribellione contro i genitori.
Poi raggiunge il massimo in Romani 2:1 con: “Sei dunque inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi; perché mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose”. Usare il verso Romani 1 per condannare è mettersi nel gruppo di Romani 2 che condannano se stessi perché, quanto siamo in difficoltà, insistiamo per giudicare.
1 Corinzi 6:9-10 e 1 Timoteo 1:10-11
“Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori – nessuno di questi erediterà il regno di Dio“. (1 Corinzi 6,9-10)
“… i fornicatori, i pervertiti, i trafficanti di uomini, i falsi, gli spergiuri e per ogni altra cosa che è contraria alla sana dottrina, secondo il vangelo della gloria del beato Dio che mi è stato affidato” (1 Timoteo 1,10-11)
Abbiamo di nuovo un elenco di vizi, ideato per dire a tutti noi di rilassarci, di non giudicare e lasciare che Dio sia Dio. Quando siamo di fronte a queste liste, la parte peggiore di noi tende ad estrapolare un paio di parole per piegarle alle nostre idee, ignorando tutte le altre ammonizioni riguardanti i “bugiardi” e gli “spergiuri”.
Entrambi questi versetti usano le parole greche malakoi (letteralmente tenero, effeminato) e arsenokoitai (letteralmente abusatori di se stessi) e le traducono con omosessuale, prostituto maschio, fornicatore o sodomita. Queste parole sono interpretazioni; le parole originali non hanno questo significato. Questo è sufficiente per far fare una pausa ad una persona imparziale e dire, “non è questo il significato”. È più che sufficiente a farci rilassare e dire, “Okay, fammi dare un altro sguardo al contesto”. E questo è ciò che molti pastori e teologi imparziali hanno fatto, cercando di capire di più e cosa queste parole potessero significare.
Concludo la nostra lista sui sei versetti (o sette, se comprendiamo il giudizio di Giuda sul peccato di Sodoma) che nell’interpretazione comune si riferiscono all’omosessualità, per lo più in modi che noi dobbiamo verificare. Facendo un paragone, la Bibbia ha circa 110 versetti sulla schiavitù, compreso il sostegno diretto alla schiavitù e le istruzioni su come trattare gli schiavi. Da un punto di vista culturale, siamo riusciti in un qualche modo a superare questi versetti e a condannare la schiavitù come contraria al cuore di Dio. Come?
Noi abbiamo considerato in modo complessivo il cuore di Dio, cosi come ci è stato rivelato da Gesù, e abbiamo concluso che la schiavitù è inumana e non scusabile. Leggere alla lettera questi pochi passi per condannare l’omosessualità rivela il cuore duro di chi li legge, non il cuore inclusivo di Dio.
IL LAVORO DI FREEDHEARTS
Guardate se alcuni di questi versetti vi rimangono appiccicati addosso. Rileggete con attenzione queste parti e chiedete chiarezza a Dio. Ascoltate i vostri pensieri. Se questi pensieri riguardano l’amore allora congratulazioni, perché ti sei appena riallineato con la missione primaria di Cristo. Unisciti alla moltitudine di genitori che hanno ricevuto lo stesso messaggio trovandovi pace. Se questi pensieri non riguardano l’amore, fai pressione su Dio per arrivare ad una comprensione più profonda.
* Susan Cottrell è un’insegnante cristiana che ha avuto numerose esperienze di studio della Bibbia e nel discepolato. FreedHearts è il suo blog ed anche una rete per genitori cristiani con figli LGBT, ed ha raccolto le convinzioni maturate attraverso queste esperienze nel suo libro “Mom, I’m Gay” – Loving Your LGBTQ Child Without Sacrificing Your Faith (Mamma, sono gay. Come potete amare vostro figlio LGBTQ senza sacrificare la vostra fede). Lei e suo marito sono sposati da più di 30 anni, hanno cinque figli, due delle quali sono lesbiche. Vivono a Austin in Texas (USA).