Dio ama i poeti. Riflessioni sul dogmatismo
Riflessioni di Jean-Marie de Bourqueney* pubblicate sul mensile protestante Évangile et Liberté (Francia) n° 314, dicembre 2017, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Dio non ama i dogmi! Nemmeno noi… ma sarebbe più corretto dire che non amiamo il dogmatismo. È curiosa questa tendenza quasi naturale degli esseri umani, questa “tentazione”, questo voler definire, controllare, delimitare ogni cosa, come se fosse possibile definire Dio. E il peggio è che le più odiose derive della religione, dalle Crociate al terrorismo, passando per l’Inquisizione, sono state compiute non in nome di Dio, bensì di pretese verità enunciate su di lui e al posto suo. Altre volte la religione è stata un pretesto identitario per escludere: il massacro dei Rohingya in Birmania è una recente e tragica incarnazione di tale follia identitaria.
Allora, come possiamo uscirne? Che fare? Che dire? Cosa proporre? Forse gli autori biblici hanno messo la soluzione sotto i nostri occhi, ma la nostra intelligenza non la vede: la poesia! La maggior parte dei testi dell’Antico Testamento sono scritti in modalità poetica. Gli autori biblici non hanno scritto summae theologicae come Tommaso d’Aquino, né dogmatiche ecclesiali come Karl Bart, né encicliche. I loro scritti sono senza dubbio un antidoto efficace al dogmatismo e sicuramente un vaccino contro il fanatismo; è raro vedere un poeta terrorista…
E se, in conclusione di questo 2017, redigessimo le nostre “tesi” non come dei dogmi ma come dei sonetti, o come degli inventari alla Prévert, per accarezzare Dio, avvicinarci un poco alla sua essenza…? Se Dio è un’energia più che una persona, allora possiamo parlarne allo stesso modo in cui si comporremmo delle rime amorose, come si fa da sempre. E se, in aggiunta, vi mettessimo un po’ di gioia, di entusiasmo (che etimologicamente significa “essere in Dio”), allora le nostre poesie, i nostri scritti, i nostri culti non assomiglierebbero più alla Ballata degli impiccati di François Villon… anzi, arriverebbero vicino alla trascendenza gioiosa di una bella esistenza spirituale. Dio ama i poeti!
* Jean-Marie de Bourqueney è pastore della Chiesa Protestante Unita a Parigi-Batignolles. Partecipa alla redazione e alla direzione di Évangile et Liberté. Si interessa soprattutto di dialogo interreligioso e teologia del processo.
Traduzione originale: Éditorial décembre 2017