Che cosa succederebbe se i cristiani vedessero il volto di Dio negli altri?
Riflessioni del Rev. David Eck Asheville* tratte dal blog jesuslovesgays (Stati Uniti), 4 settembre 2011, liberamente tradotte da Marius e Lidia Borghi
«Un sacerdote è un sacerdote, non importa dove si trovi. Il suo lavoro è di riconoscere la sacralità nelle cose e di offrirle a Dio. Il suo lavoro è di parlare in un modo che aiuti anche gli altri a riconoscere la sacralità nelle cose» (Barbara Brown Taylor, Leaving Church: a Memoir of Faith/Lasciando la chiesa: una memoria di fede).
Recentemente ho finito di leggere le profonde memorie personali di Barbara Brown Taylor, intitolate “Leaving Church” (“Lasciando la chiesa”).
Barbara è una sacerdotessa episcopale che ha deciso di lasciare il ministero parrocchiale per intraprendere il lavoro di insegnante come professoressa di religione in un istituto universitario locale. È una storia potente a proposito della fede, del crollo e della guarigione che toccherà il cuore di molta gente.
Non occorre essere un sacerdote o un pastore spirituale per apprezzare la sua storia. Infatti, la mia mamma ha letto per prima il libro e lo ha davvero apprezzato.
L’odierna citazione tratta dal libro non è solo una grande descrizione di ciò che un sacerdote o un pastore dovrebbero essere. È una grande descrizione del lavoro che attende tutta la gente di fede. Che cosa accadrebbe se tutti i seguaci di Gesù si comportassero in questo modo? Che cosa accadrebbe se ci impegnassimo a riconoscere la sacralità di tutte le persone, invece di deluderle o massacrarle?
Da diciannove anni sono il pastore di una parrocchia. Nella chiesa ho visto separatismi e bassezza spirituale tali da averne abbastanza per il resto della vita. Io bramo ardentemente che il Corpo di Cristo volga il capo in avanti e voglio sforzarmi sinceramente di vivere la vita di servizio che Gesù vuole che conduciamo.
Passare il nostro tempo ad identificare ed esaltare la santità in chiunque, è un modo meraviglioso di vivere le nostre vite ed è un dono potente per il prossimo. Si possono così guarire molte ferite e spargere i semi del rinnovamento nelle vite altrui.
La gente non si avvicina a Dio con le tattiche del terrore e dei sensi di colpa, ma si avvicina a Lui perché ha incontrato l’amore, la misericordia e la compassione di Dio e del suo popolo. So che è dura essere “un cacciatore di santità” soprattutto quando si incontrano coloro che pensano che (ndr noi persone omosessuali) siamo il diavolo.
Tuttavia, credo nel mio cuore che questo sia il tipo di lavoro che Gesù ha compiuto e che ci chiama ad intraprendere.
* Il Rev. David Eck Asheville della North Carolina (USA) è un pastore della Chiesa Evangelica Luterana d’America (ELCA). Oggi può raccontarsi, senza nascondersi, nel suo blog jesuslovesgays.blogspot.com
Testo originale: Seeing the Holy in Everyone