Una riflessione sul documento sull’omosessualità dell’Assemblea-sinodo 2007
Riflessioni di Rosa Salamone Rodrìguez, responsabile del gruppo VARCO
Una riflessione sulla forte discussione sulle persone omosessuali che si è avuta all'assemblea-sinodo 2007… Tra speranze, delusioni e fiducia nella propria chiesa perchè abbia il coraggio di "amare" senza se e senza ma. Certo l’Assemblea sinodo 2007 avrebbe potuto approvare "un documento più forte … Forse è un’occasione perduta. Forse è solo un modo di maturare insieme".
Come responsabile del gruppo Varco, gruppo di Valorizzazione e Riconoscimento della Comunità Omosessuale, sede lombarda della REFO (Rete evangelica fede e Omosessualità), ho potuto seguire i lavori dell’Assemblea Sinodo delle chiese battiste, metodiste e valdesi del 2-4 novembre scorso. Il documento sull’omosessualità prodotto in quella sede è stato definito da qualcuno “né un passo avanti né un passo indietro”.
Sicuramente, si tratta di un testo equilibrato che ha tenuto conto della minoranza, rappresentata soprattutto dalle chiese battiste con una forte componente etnica, del tutto contrarie a qualsiasi riconoscimento dell’omosessualità, definita in alcuni casi un “peccato infame e un abominio di Dio”. Bisogna tener conto di questo, a mio modo di vedere, nel momento di giudicare il testo.
Se, quindi, la benedizione delle coppie omosessuali è stata totalmente cassata dal documento, causando in molti di noi l’inevitabile amarezza, dall’altra le chiese Battista, Metodista e Valdese (BMV) stabiliscono con questo testo una soglia al di sotto della quale difficilmente si potrà scendere.
All’interno delle chiese battiste si agitava la paura, non proprio infondata, di una spaccatura tra le proprie comunità, ripercorrendo in ambito italiano quello che ormai si svolge tra le chiese battiste a livello internazionale fortemente divise sul tema dell’omosessualità.
Che siano proprio le chiese a forte componente etnica le più ostili, pone il problema più generale dell’integrazione di queste comunità nella cultura occidentale. In pochi sporadici casi, si è affermato che il documento non è molto distante dalle posizioni cattoliche.
Ma si dimentica, a mio parere, l’esplicito richiamo ai diritti civili fondamentali in favore degli omosessuali che il testo contiene in modo chiaro. La mia opinione personale è che il testo ha un forte valore simbolico, soprattutto in un paese come il nostro devastato dall’incapacità di condividere valori cristiani e civili.
A titolo personale, vorrei ringraziare tutti i miei amici omosessuali presenti in quella sede. Non è stato facile per noi mantenere la calma nel momento in cui si veniva definiti, anche se ripeto in pochissimi casi, poco più che degli esseri spregevoli, degni di accoglienza ma da sottoporre a recupero mentale e fisico.
Molti sono stati i pastori e i delegati che si sono opposti a simili definizioni. Prima, fra tutti, le tante donne presenti al sinodo. Ho sempre considerato un errore storico la separazione del movimento omosessuale italiano tra gay e lesbiche. Forse dovremmo imparare dalla Spagna, dove la conquista dei diritti civili in favore degli omosessuali è passata attraverso il movimento femminista.
Aggiungo che il documento del sinodo lascia aperte numerose prospettive di lavoro e di ulteriore approfondimento. Si tratta di un invito esplicito alla prosecuzione di quell’infaticabile e silenzioso lavoro, mai urlato e gridato, a cui si dedicano da anni molti gruppi e organizzazioni.
Bisogna credere nei cammini di Dio, i quali sembrano dare lunghi giri, là dove l’istinto umano prenderebbe delle facili scorciatoie, ma che portano in modo più certo verso le mete che ci proponiamo. Personalmente, credo siano necessari tempi lenti per dare la virata ai cuori, lenti, s’intende, rispetto alle categorie umane.
Sarebbe stato facile, durante l’Assemblea sinodo, imporre un documento più chiaro, coraggioso e deciso a colpi di maggioranza, una maggioranza nettamente a favore per una più esplicita presa di posizione nei nostri riguardi. Forse è un’occasione perduta. Forse è solo un modo di maturare insieme.
Per approfondire
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