Le persone LGBT giamaicane si mobilitano contro un pastore omofobo
Articolo pubblicato sul sito Cayman News Service (Isole Cayman) il 3 gennaio 2018, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Un attivista LGBT giamaicano si è appellato al governo del suo Paese perché venga impedito l’ingresso al pastore Steven Anderson, un disseminatore di odio statunitense nei cui progetti c’è un imminente visita all’isola. Ad Anderson è proibito fare ingresso in molti Paesi, tra cui il Canada, il Regno Unito, il Botswana e il Sudafrica, in quanto predica che gli omosessuali dovrebbero essere lapidati a morte e ha festeggiato il massacro di Orlando.
Nei suoi sermoni pieni di odio si può sentire che le donne dovrebbero essere allontanate dai luoghi di lavoro, dovrebbe essere loro impedito di votare e di leggere libri di loro scelta. Anderson, pastore della Faithful Word Baptist Church (Chiesa Battista della Parola Fedele) ha tra l’altro definito “stregoni” i medici.
Non è chiaro chi abbia invitato il controverso reverendo in Giamaica, ma assieme a una piccola delegazione sta progettando un “viaggio missionario” a partire dal 29 gennaio. Ma Jay John, un attivista LGBT giamaicano, ha iniziato una petizione per chiedere al governo dell’isola di impedire il viaggio. La Giamaica continua a generare polemiche per via della discriminazione che molte persone LGBT continuano ad affrontare e delle antiquate leggi britanniche antisodomia ancora in vigore.
Nonostante la cultura dell’omofobia, però, alcuni cristiani giamaicani auspicano un cambiamento e il vescovo Howard Gregory, capo della Chiesa Anglicana in Giamaica e nelle Isole Cayman, si è espresso contro le leggi antisodomia, retaggio del colonialismo. Un altro importante attivista LGBT, Maurice Tomlinson, sta tentando di far dichiarare incostituzionali tali leggi: i tribunali dell’isola stanno valutando il ricorso. Tutto questo mentre la stampa locale e gli attivisti per i diritti umani stanno cominciando a premere per la concessione dei diritti e per un miglior trattamento di questi gruppi di minoranza.
Nella sua petizione Jay John fa notare come non solo Anderson voglia portare la sua propaganda antigay in Giamaica, ma anche che approva il terrorismo, visto il suo sostegno al massacro di Orlando: “È chiaro che il pastore non ha nessun rispetto per l’umanità e i suoi messaggi vanno contro i nostri ideali democratici e il nostro motto: ‘Da molti, un solo popolo’. I messaggi del pastore Anderson aggrediscono e sviliscono le donne, le considerano cittadine di seconda classe e non uguali agli uomini, le umiliano nella loro essenza olistica di lavoratrici, intellettuali e leader.
Il pastore ritiene che le donne debbano ‘stare a casa e non in ufficio’, perché le donne che lavorano hanno una moralità debole”. Secondo John il popolo giamaicano sta chiedendo al governo di mostrare fermezza e dare l’esempio agli altri Paesi caraibici nel denunciare il terrorismo e la violenza contro i gruppi emarginati.
Testo originale: Jamaican LGBT activist calls for hate-speech pastor’s ban