La visione escatologica di Gesù non esclude il desiderio erotico e la sessualità
Riflessioni bibliche* di Robert E. Goss** pubblicate in The queer Bible commentary a cura di Deryn Guest, Robert E. Goss, Mona West e Thomas Bohache, SCM Press, 2006, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Il racconto della prova dei sadducei in Luca 20:27–40 appare già in Marco 12:18–27 e nel parallelo di Matteo 22:23–33. È il passo in cui i sadducei mettono alla prova Gesù sul concetto di aldilà, proponendogli l’esempio di una donna che è stata sposata sette volte e chiedendogli: “Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie” (Luca 20:33); Gesù risponde “I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito” (Luca 20:34-35) e poi fornisce le ragioni di questa affermazione: “e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio” (20:36). L’espressione “uguali agli angeli” è stata interpretata, da secoli di pensiero cristiano, come “privi di sesso”: gli angeli vennero trasformati, dagli esseri sessuati che erano nel periodo intertestamentario, in spiriti disincarnati e privi di sesso, usati per giustificare la superiorità dell’élite celibataria.
Il biblista William Countryman, tuttavia, scrive a proposito della lettera di Giuda: “Pensate […] alla breve lettera di Giuda, dove appare chiaro che i primi cristiani insegnavano che bisognava avere rapporti sessuali con gli angeli per poter acquisire un alto posto in paradiso. Giuda si riferisce in maniera velata a questa dottrina, attaccandola. Naturalmente i suoi lettori conoscevano la Bibbia ebraica (soprattutto nella traduzione greca) e conoscevano il racconto di Genesi 6:1-4 sugli angeli che, dopo aver avuto rapporti sessuali con le donne umane, danno origine alla stirpe dei giganti. Giuda fa riferimento a questo racconto e anche al racconto degli uomini di Sodoma, i quali, proprio come gli angeli, “sono andat[i] dietro ad altra carne” (Giuda 7, in riferimento a Genesi 18; traduzione Diodati)”. Countryman sa bene che i cristiani del primo secolo erano concepiti come esseri sessuati, lontani dalla costruzione asessuata delle epoche successive.
L’espressione di Gesù “uguali agli angeli” indica che non ci saranno né matrimonio né famiglia nel futuro Regno di Dio. Dio abolisce l’istituto del matrimonio, concepito come un diritto di proprietà e usufrutto della donna; tradizionalmente, però, l’esegesi della chiesa ha visto in questo testo l’abolizione non solo del matrimonio, ma anche della sessualità, a causa della sua ristretta interpretazione del matrimonio come mezzo di riproduzione, ma nulla avalla questa lettura, e una interpretazione queer può restaurare la sessualità nel futuro Regno di Dio. Certamente Gesù attaccava il matrimonio, il possesso patriarcale della donna e la famiglia patriarcale, su cui si basava il dominio politico giudaico e romano.
Gesù dichiara l’abolizione del matrimonio patriarcale nel futuro Regno di Dio; allo stesso modo, una lettura queer potrebbe affermare non solo che non esistono né matrimonio, né famiglia patriarcale, ma anche che nel futuro Regno di Dio esisterà la sessualità senza procreazione e anche senza matrimonio, perché le persone non potranno più morire e saranno uguali agli angeli. Nel futuro Regno di Dio non ci sarà nessun bisogno di sposarsi e di procreare, perché si vivrà in eterno nel proprio corpo risorto. La visione escatologica di Gesù non esclude il desiderio erotico e la sessualità.
* I passi biblici sono tratti dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI, ove non diversamente indicato.
** Chris Glaser è uno scrittore e teologo cristiano statunitense. È stato, per oltre 30 anni, un attivista nel movimento per la piena inclusione dei cristiani LGBT nella Chiesa Presbiteriana (USA), attualmente è un ministro della Metropolitan Community Church (MCC). Vive il suo ministero attraverso la scrittura e la predicazione. Dopo essersi diplomato alla Yale Divinity School, nel 1977, ha prestato servizio in diversi comunità cristiane e ed ha parlato a centinaia di persone di varie congregazioni, campus universitari e comunità cristiane degli Stati Uniti e del Canada. Ha pubblicato una dozzina di libri di successo su spiritualità, sessualità, vocazione, contemplazione, scrittura sacra, teologia, matrimonio e morte, ma nessuno di essi è stato tradotto in italiano.