Mi sono scoperta lesbica e cristiana con una vita tutta da vivere
Testimonianza di Vittoria
É cominciato tutto con la solitudine. Per anni ho cercato di dimenticare quell’amicizia della mia adolescenza. Quella che mi aveva fatto cambiare prospettiva su me e sulle persone per la prima volta. Ma ero giovane ed ebbi paura. Quindi seppellii tutto, il ricordo di lei, le mattine passate su internet ad informarmi e a cercare qualcosa in cui il mio sentimento si potesse specchiare, le notti insonni. Tutto.
Quando qualche anno dopo mi convertii e accettai Gesú nella mia vita fu un periodo davvero felice. Uno dei migliori. Mi sentivo forte, protetta e sicura di me. Fu come rinascere. Ma dopo un po’ di tempo, forse inconsciamente, la consapevolezza che tutto quello che ero prima fosse “sbagliato” prese il sopravvento. Sia chiaro, non perché qualcuno mi facesse il lavaggio del cervello. Ero solo io a farlo con me stessa.
Nella chiesa ho trovato sempre persone pronte ad accogliermi. E ad accogliere il mio passato. Ma é anche vero che ho sempre nascosto una parte importante e ancora oggi mi chiedo se lo farebbero. Forse qualcuno si. O qualcuno assolutamente no. Ma sinceramente non ho voglia di fare crociate. Voglio solo essere felice.
É cominciato tutto con la solitudine perché a 23 anni ero stanca della mia vita. Volevo darle una svolta e sono andata via dal mio paese. Li mi sono trovata nel deserto. Con una storia davanti da riscrivere. Ho pensato a quello che pensavo volessi prima di partire e ho visto questo progetto cambiare. Volevo fare la moglie e la mamma. Anche adesso, ma in un modo diverso. Sí, perché solo ora ho capito che l’amore ha tanti colori e tante sfumature.
É stato difficile. Ho dovuto combattere per spogliarmi delle mie sovrastrutture. Ho capito che ero impastata di una cultura antica che non mi andava piú bene addosso. Ho fatto i conti con Dio. Mi sentivo sempre metá di qualcosa. Mi sentivo una figlia ingrata. Ma forse é proprio lui che mi ha spinto a fare un passo verso me stessa e accettarmi per quella che sono come lui mi ha creata. Anche attraverso uno dei sacerdoti con cui ho parlato. Mi sono aperta a diversi consacrati per cercare di capirci qualcosa. E quella volta quel messaggero di Dio mi ha detto che non era colpa mia. Che io sono la creatura di Dio e mi ama cosí. Uscita da quella chiesa sentivo le ali ai piedi. Mi sentivo ME.
Dopo un po’di tentennamento e dopo un anno e mezzo di: “si mi piacciono le ragazze/no non mi piacciono, forse é tutta una mia fantasia perché sono sola, forse sarebbe meglio morire cosí il problema non sussisterebbe e tutti mi ricorderebbero come la brava bambina che fingo di essere, sei un’egoista, non sei ne completamente cattolica ne completamente lesbica allora cosa sei?“. E tante altre riflessioni e domande.
Ho capito che non ne valeva piú la pena e ho deciso che ho una vita che mi ê stata donata e la voglio vivere al meglio. Accettando quello che il Signore mi manda, rispettando me e gli altri, aprendomi al mondo e combattendo le disparitá: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi“.
Ad oggi ho avuto il coraggio di fare coming out con mia madre che mi ha accettata e sostenuta come ha fatto sempre. Mi sembrava una cosa assurda invece da quando l’ho fatto mi sento sollevata e libera. Ora non mi importa piú delle reazioni delle persone. Oggi é il mio momento e oggi é il giorno giusto.
Ora questa mia testimonianza é a metá, ed é tutto ancora da vivere. Spero di scrivere pagine luminose piene di autoaccettazione e di persone accolte e salvate. Di bellezza e grazia.