Il bullismo omofobico e l’Equality Act, una delle più importanti leggi britanniche a favore delle minoranze
Testo per combattere l’omofobia nelle scuole cattoliche tratto da “Made in God’s Image“* pubblicato dal Servizio per l’Educazione Cattolica della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles (Gran Bretagna) nel maggio 2017, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
L’Equality Act (2010) è una delle più importanti leggi britanniche a favore delle minoranze. Esso raggruppa e armonizza tutta la precedente legislazione in merito. Tutte le scuole cattoliche devono ottemperare agli obblighi di questa legge. L’Equality Act protegge i diritti delle persone che ricadono in uno o più gruppi svantaggiati per via di:
– etnia
– disabilità
– sesso
– età
– religione
– orientamento sessuale
– gravidanza e maternità
– riassegnazione del genere
Queste sono le “caratteristiche protette”. Di seguito, i paragrafi della legge che riguardano le scuole, a cui gli insegnanti che affrontano con gli studenti il tema dell’orientamento sessuale possono fare riferimento.
L’Equality Act del 2010 e le scuole. Ministero dell’Istruzione, maggio 2014
1.7 La presente legge si occupa dei rapporti delle scuole con i loro studenti e futuri studenti; non è suo compito occuparsi dei rapporti degli studenti fra loro, e non si occupa quindi direttamente di tematiche quali il bullismo razzista e omofobico. Tuttavia, se una scuola sottovaluta il bullismo perpetrato a danno di qualcuno che appartiene a una caratteristica protetta (per esempio, non curandosi delle segnalazioni di bullismo omofobico o bifobico, oppure trascurando di proteggere uno studente transgender dal bullismo dei compagni di scuola), allora può essere colpevole di discriminazione secondo la presente legge.
Percezione
1.11 È illegale discriminare a causa di una caratteristica che si suppone una persona abbia, anche se non è vero; per esempio, un insegnante discrimina a causa dell’orientamento sessuale quando perseguita uno studente per il fatto di essere gay, a prescindere dal fatto che lo studente sia effettivamente gay.
Bullismo
2.19 La problematica del bullismo motivato dal pregiudizio è una questione particolarmente sensibile. Per quanto la presente legge non tratti dei rapporti degli studenti fra loro (cf. paragrafo 1.7), le scuole devono impegnarsi a intervenire, con equanimità e fermezza, in ogni caso di bullismo motivato dal pregiudizio.
2.20 Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato delle guide specifiche sul contrasto al bullismo, in particolare sul bullismo omofobico e transfobico e quello diretto a caratteristiche come la disabilità, l’etnia e la religione. Maggiori informazioni su https://gov.uk/ .
Orientamento sessuale, matrimonio e unioni civili
3.24 Le scuole devono assicurarsi che a tutti gli studenti gay, lesbiche e bisessuali, e ai figli di genitori gay, lesbiche e bisessuali, non venga riservato un trattamento diverso, meno favorevole, rispetto agli altri, e dovrebbero vigilare perché non si attuino comportamenti scorretti nei loro confronti; per esempio, non è consentito alle scuole rifiutare a uno studente gay il ruolo di sorvegliante degli studenti più giovani.
3.25 Le scuole secondarie pubbliche devono, per legge, insegnare la “natura del matrimonio” nelle ore di educazione sessuale. Anche molte scuole finanziate direttamente dal Ministero lo fanno e devono farlo in ottemperanza alla guida sull’educazione sessuale e alla relazione emanata dal Segretariato di Stato. Le scuole devono presentare i fatti riguardanti il matrimonio tra persone dello stesso sesso come vuole la legge inglese e gallese, in maniera accurata e appropriata all’età e al livello di comprensione e consapevolezza degli studenti.
3.26 Le spiegazioni sul matrimonio vanno date in maniera sensibile, ragionevole, rispettosa ed equilibrata. Gli insegnanti sono soggetti ai requisiti professionali, al programma e al regolamento scolastici e all’obbligo di non discriminare nei confronti di colleghi e studenti.
3.27 Nessuna scuola e nessun insegnante ha l’obbligo di sostenere o promuovere il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Le lezioni dovrebbero basarsi sui fatti e permettere agli studenti di sviluppare la comprensione di come la legge si applica nei casi concreti. Gli insegnanti devono rispettare le linee guida dell’educazione sessuale e alla relazione e ottemperare agli obblighi della legge sull’uguaglianza e i diritti umani.
3.28 Orientamento sessuale e fede religiosa
3.29 Esiste un collegamento tra la protezione dell’orientamento sessuale e la protezione della libertà religiosa. Della protezione dalla discriminazione per via della religione o della fede e del diritto di manifestare la propria religione o fede si tratta nei paragrafi 3.11–3.16.
3.30 Molte opinioni sull’orientamento e l’attività sessuali trovano la loro origine in una fede religiosa. Alcune scuole religiose temono di non poter parlare dell’argomento secondo il loro ethos. Alcuni insegnanti temono di essere denunciati se non espongono una valutazione positiva sulle relazioni omosessuali, contraria alla loro fede religiosa. Da più parti, inoltre, si teme che le scuole religiose possano insegnare e agire, per quanto riguarda le relazioni omosessuali, in modi ritenuti inaccettabili dagli studenti e dai genitori gay, lesbiche e bisessuali perché non vi sono modi di evitarlo.
3.31 Le scuole religiose, come tutte le altre scuole, hanno la responsabilità del benessere dei loro studenti e di aderire ai programmi guida; non è intenzione della presente legge perseguirle, fintanto che continueranno ad adempiere alle loro responsabilità. Se le loro credenze verranno esposte in modo appropriato in un contesto educativo che tenga in considerazione le linee guida sull’educazione sessuale e alla relazione e sull’educazione religiosa, allora le scuole in questione saranno in regola.
3.32 Tuttavia, se una scuola propone la sua fede con discorsi sprezzanti, maltrattamenti o rimproveri verso uno studente o un gruppo di studenti, questo sarà inaccettabile in ogni caso e costituirà discriminazione secondo la presente legge.
3.33 Per quanto riguarda i singoli insegnanti, avere una determinata opinione non costituisce discriminazione, quindi non dovrebbe essere illegale per un insegnante esprimere opinioni personali sull’orientamento sessuale se fatto nel contesto e nel modo appropriati (per esempio, rispondendo a una domanda di uno studente, o in una lezione di religione, di sanità o di economia). Tuttavia, va ricordato che gli insegnanti hanno una grande influenza e che le loro azioni e responsabilità sono legate a doveri che vanno molto al di là della presente legge. Il diritto di un insegnante ad esprimere la sua opinione non dovrebbe permettere loro di discriminare qualcuno.
* Per gli insegnanti delle scuole cattoliche in Inghilterra e Galles è uscito, nel 2017, un nuovo manuale su come combattere l’omofobia e la bifobia,che offre pratici consigli su come prevenire e fermare il bullismo omofobico degli studenti nelle scuole cattoliche. Il documento, intitolato Made in God’s Image: Challenging homophobic and biphobic bullying in Catholic Schools (Fatti ad immagine di Dio: prevenire il bullismo omofobico e bifobico nelle scuole cattoliche) è stato prodotto dal Servizio per l’Educazione Cattolica (Catholic Education Service) della Conferenza Episcopale Cattolica (Catholic Bishops Conference) dell’Inghilterra e del Galles con il supporto della St. Mary’s University di Twickenham.
Testo originale: Made in God’s Image. Challenging homophobic and biphobic bullying in Catholic Schools