“Io e il Padre siamo una cosa sola” (Giovanni 10:22-30)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
I Giudei si fanno intorno a Gesù in un’occasione istituzionale, in un momento liturgico, in un luogo sacro, come se il Figlio di Dio si dovesse rivelare secondo schemi predestinati di magnificenza, meraviglia, straordinarietà: e invece Gesù dice che il suo essere Dio sta nella sua vita, nelle sue parole, nelle sue azioni e soprattutto in quell’intima appartenenza e relazionalità con il Padre che li rende due persone, ma una cosa sola con lo Spirito.
Dal Vangelo secondo Giovanni 10:22-30
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.