La Chiesa cattolica e le persone LGBT. La necessità di un dialogo autentico
Articolo di Elizabeth Lefebvre pubblicato sul sito del mensile cattolico US Catholic (Stati Uniti) il 3 aprile 2018, quinta parte, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Ciò che si coglie in molte conversazioni con le persone LGBT cattoliche, e che costituisce il fondamento del libro di padre Martin, è la forte voglia di dialogo con l’istituzione Chiesa. Cipolletti descrive la tregua vigente a Charlotte tra la pastorale LGBT e il vescovo, tregua che mette molti a disagio: “Non ci incontriamo regolarmente. Spero che nel futuro le due parti del ponte possano unirsi”.
Yunuen Trujillo crede che il dialogo debba andare oltre le persone LGBT in quanto argomento e vedere le persone nella loro interezza: “Tendiamo a dimenticare che la sessualità, l’orientamento sessuale, non sono che una piccola parte della comunità LGBT, la quale può offrire incredibili testimonianze di fede, e penso che nessuno che ascolti le loro storie possa pensare di negare loro i sacramenti o altro”.
Una delle ragioni per cui il commento di papa Francesco è stato uno spartiacque è che ha utilizzato la parola gay: il dialogo non può che trarre benefici dall’utilizzo della parola che le persone LGBT usano per riferirsi a loro stesse: “Penso sia importante chiamare un gruppo con il nome di sua scelta. È una semplice questione di rispetto. Se papa Francesco può usare la parola gay, tutti possono farlo” dice padre Martin.
Arthur Fitzmaurice ricorda quella volta in cui un vescovo lo invitò a parlare nella sua diocesi ma gli disse che avrebbe utilizzato l’espressione “attrazione omosessuale” in quanto opposta a LGBT o gay: “Prima della conferenza venne dritto da me e mi chiese: ‘Perché vuole dire gay?’Poi ne abbiamo parlato seriamente e credo sia servito perché, quando mi presentò, usò le parole gay e lesbica”.
Dialogo e apertura non sono importanti solamente tra laici e consacrati, ma anche nel rapporto con gli amici e la famiglia. Padre Bryan Massingale ricorda la conversazione che ebbe con un genitore: “Mi ricordo un bel dialogo con un papà, che mi disse in lacrime ‘Temevo davvero di dover scegliere tra essere cattolico e amare mio figlio. Ora lei mi ha mostrato che posso fare ambedue le cose.
Mi stavo preparando ad abbandonare la Chiesa Cattolica perché non avevo nessuna intenzione di non amare più mio figlio’.
Ci sono delle voci che dovremmo ascoltare molto, molto di più. Se le ascoltassimo, queste voci, le voci di molti cattolici sinceri, impegnati e fedeli, credo che la nostra Chiesa troverebbe un punto di vista più equilibrato ed adeguato alla vita e al ministero di Gesù”.
Testo originale: The LGBT conversation is a sign of new life in the church