“Io sono la vite, voi i tralci” (Giovanni 15:1-8)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Il Cielo è dimorare in Gesù e che Gesù dimori in noi. Chi custodisce è custodito. E questo Cielo inizia già dalla terra, già da qui. Come un fiume si alimenta perché c’è la fonte, così Gesù è la linfa di misericordia che dà senso ad ogni nostro gesto d’amore, ad ogni amore imperfetto, ad ogni amore che non Lo conosce o non crede in Lui: dove c’è amore c’è Cristo, e dove c’è Gesù c’è vita eterna, donata a tutti.
Dal Vangelo secondo Giovanni 15:1-8
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.