Sono lesbica e cristiana! Ho fatto coming out perchè “la verità rende liberi”
Testimonianza di Anita* (Stati Uniti), liberamente tradotta da Silvia Lanzi
Ci sono state parole che hanno spalancato la porta del mio armadio (in inglese “to be in the closet”/essere nell’armadio vuol dire “non dichiarare il proprio orientamento sessuale” ndt). Una porta che avevo intenzione rimanesse chiusa per sempre.
Quando parlavo con i miei amici gay mi dicevano spesso “quando farai coming out”, al che rispondevo: “Non lo farò mai”. Lo pensavo veramente. Era inequivocabilmente così. Avevo così tante ragioni per tenere il lucchetto bello chiuso. Ho amato, e ho continuato a farlo, i miei genitori con tutto il cuore e sapevo che ne sarebbero stati devastati (dal mio coming out). Mia sorella e i miei fratelli si sarebbero arrabbiati. Ho dovuto abbandonare la comunità di fede a cui appartenevo da 38 anni.
La mia lista di ragioni per starmene nel mio armadio sembravano così lecite, ma, non appena ho letto le parole riportate qui sopra, ho capito che erano solo una scusa per negare la verità. Con il mio silenzio stavo mentendo. Stavo simulando così bene con la scusa delle buone intenzioni e delle giuste motivazioni, ma era pur sempre una bugia. È stato detto che “la verità che rende libere le persone è, nella maggior parte dei casi, un tipo di verità che la gente preferisce non ascoltare”.
Pensavo che la verità circa il mio orientamento sessuale, se l’avessero saputo, sarebbe stato motivo di dolore per quelli che amavo. Ho capito che non avevo altra scelta se non quella di essere sincera in quei rapporti che mi stavano a cuore e vivere autenticamente come Cristo ci dice di fare.
Così ho raccontato la mia verità ad una persona dopo l’altra e, alla fine, i rapporti cui tenevo di più sono rimasti saldi nell’amore anche se non la copmprensione.
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Nessuna libertà nell’armadio
Non c’è libertà in un armadio buio. La mancanza di spazio non lascia possibilità di movimento. Il buio limita la visibilità. Una volta Gesù ha detto: “conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi” (Gv. 8,32). Pensavo si riferisse alla verità della Parola di Dio piuttosto che a quella dell’orientamento sessuale e il risultato è… la liberazione e una rinnovata abbondanza di vita, che poi è la stessa cosa.
Come le lesbiche cristiane – molte delle quali hanno fatto coming out, sia aprendo completamente quella porta o sbirciando attraverso un piccolo spiraglio, nel quale entra solo un piccolo raggio di luce – un desiderio di vivere nella verità è ciò che ci spinge ad essere visibili.
Dal momento che abbiamo fatto esperienza di un profondo senso della verità, e della sua bellezza, desideriamo, e talvolta, lo domandiamo agli altri. Chiediamo che la Chiesa rappresenti genuinamente la Parola di Dio per quelle persone omosessuali che sono in cerca di una comunità di fede alla quale appartenere in pienezza. Chiediamo che il governo senza pregiudizi alla validità delle nostre relazioni e ne riconosca il valore.
Chiediamo quelli che portano avanti un programma anti-gay presentino la verità e non si nascondano dietro una parvenza di giustizia confezionata ad hoc mentre giocano con le paure degli altri.
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L’importanza della verità
Da quando ho fatto coming out come lesbica, non ho mai avuto aspettative molto alte riguardo alla verità, perciò ci sono stati momenti in cui essa è stata assolutamente assente; mi sono chiesta come mai è così quando la possediamo come fosse un premio.
Forse per questo. Siamo una comunità di persone che, una volta o l’altra, abbiamo vissuto la bugia del semplicemente “non dire” tutto quello che siamo… agli altri e, fondamentalmente, anche a noi stessi.
Abbiamo imparato a mettere una maschera alla verità per autodifesa. Alcuni di noi hanno adottato la falsità come un modo per evitare scherno e rifiuto. Probabilmente essere non del tutto onesti per noi è più facile perché esserlo sembra che talvolta sia la nostra salvezza. È comprensibile. Lo facciamo persino noi che abbiamo trovato la libertà nella Verità (ndr del Vangelo) ma non abbiamo forse la responsabilità di portare la verità… nelle nostre relazioni, sui nostri posti di lavoro, nelle nostre famiglie e in tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana?
Perchè cercare la verità? Anche se non ci fosse altra ragione che questa… Dio ci dice di essere annunciatori della Verità. Zaccaria 8,16 ci ammonisce a “dire la veità ciascuno al suo prossimo”. Siamo chiamati ad adorare Dio nella verità (Giov. 4, 24), a servire Dio nella verità (Giosuè 24,14), ad amare il bene (Zaccaria 8,19), a gioire nella verità (I Corinzi 13,6). Tutti questi passi che parlano di verità ci danno un motivo sufficiente per perseguirla.
La verità rende autentici, rende le cose giuste, è buona e giusta. Essere annunciatori della verità non è una chiamata semplice. Essere una persona vera a volte comporta solitudine e creare scompiglio. William Law disse che “il fine della verità è quello di unirci ancor di più al Dio della Verità”. La verità che condividiamo e quella che cerchiamo porta davvero nio stessi e gli altri più vicini a Dio?
Questa è la cartina al tornasole per ogni verità che annunciamo. Come troviamo la forza di essere annunciatori della Verità, se non dalla forza divina che è in noi? Gesù ci ha promesso che “Quando verrà, lo Spirito della verità, vi guiderà alla verità tutta intera” (Giov. 16,13).
Lo Spirito di Verità è venuto e ci ha dato gli strumenti per essere persone della Verità “sempre e comunque”. Abbiamo ricevuto la Verità dell’amore e della grazia di Dio. Ora esigiamo la verità a vicenda e pretendiamola da noi stessi
Con amore. Anita
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In ogni momento delle nostre vite
di due cose ne dobbiamo fare una
o diciamo la Verità
ogni volta, in ogni modo
o facciamo qualcos’altro.
Questo “qualcos’altro”
non importa quanto ben simulato,
si chiama mentire.
E più il motivo del nostro mentire è migliore,
più fermamente rimaniamo impigliati
e più ne paghiamo il costo a caro prezzo
basando le nostre vite qualunque cosa tranne la Verità.
Rev. Roy Whitten (testo tratto dal libro del Rev. Robert Williams, Just As I Am: A Practical Guide to Being Out, Proud and Christian)
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* Testimonianza già pubblicata sul blog www.christianlesbians.com
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Testo originale: Coming out story of Anita