Come combattere l’omofobia nelle scuole cattoliche: “essere gli emarginati”
Testo per combattere l’omofobia nelle scuole cattoliche tratto da “Made in God’s Image“* pubblicato dal Servizio per l’Educazione Cattolica della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles (Gran Bretagna) nel maggio 2017, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Lezione 2: Gli emarginati
Obiettivi: al termine della lezione, gli studenti
– avranno compreso come alcune persone e gruppi siano stati considerati emarginati e indesiderabili;
– avranno esaminato una storia di persecuzione attraverso una legge contro l’omosessualità e di provare empatia verso la vittima;
– avranno compreso la situazione degli emarginati nei Vangeli e l’atteggiamento di Gesù verso di loro.
Materiali: un foglio per il lavoro sugli emarginati, un foglio per il lavoro sugli emarginati nei Vangeli.
Riassunto della lezione
Scopo della lezione è far comprendere agli studenti che storicamente alcune persone e gruppi sono stati considerati diversi e perseguitati per questo motivo. Il pregiudizio e la persecuzione toccano la vita di molti: come cristiani dobbiamo lottare perché questo non succeda e accogliere qualsiasi persona, perché fatta a immagine di Dio.
La lezione in dettaglio
Introduzione
1. Spiegate come in classe parlerete di alcune persone perseguitate per la loro diversità.
2. Leggete i paragrafi sugli emarginati nella storia e rispondete alle domande degli studenti in maniera sincera e onesta.
3. Leggete i paragrafi sugli emarginati al tempo di Gesù ed esaminate il suo atteggiamento ogni volta che incontra una di quelle persone considerate emarginate dalla società in cui viveva.
Sottolineate poi assieme agli studenti come l’atteggiamento di Gesù verso quelle persone fosse improntato all’amore, alla tolleranza e al rispetto.
Gli emarginati nella storia
Nel nostro mondo molte persone vengono condannate dai giudizi che gli altri emettono su di loro. In molte società si può venire emarginati per la fede religiosa, la disabilità, l’etnia, il colore della pelle, la classe sociale, il genere o la sessualità.
In Gran Bretagna prima del 1968 l’omosessualità era considerata una malattia e un crimine. Oggigiorno, la condizione legale delle persone che hanno relazioni omosessuali varia molto da nazione a nazione. A un estremo stanno quei Paesi che puniscono l’omosessualità con la morte: Iran, Mauritania, Arabia Saudita, Sudan, Yemen, alcune zone della Nigeria e della Somalia; all’altro estremo troviamo quei Paesi che hanno legalizzato il matrimonio per le coppie omosessuali, come è il caso della Gran Bretagna.
Leggete il seguente articolo di giornale su Alan Turing (1912-54), che si tolse la vita a causa della persecuzione che subì in patria per essere omosessuale.
Il direttore dei servizi segreti governativi chiede perdono per l’”orribile” trattamento di Alan Turing
Tratto dal quotidiano The Guardian, 16 aprile 2016
Il direttore dei servizi segreti governativi ha chiesto perdono per gli storici pregiudizi contro le persone omosessuali, in particolare per l’”orribile” trattamento a cui fu sottoposto Alan Turing. Secondo Robert Hannigan i servizi segreti non hanno saputo imparare nulla da questo episodio e certi atteggiamento arcaici sono andati avanti per decenni, soffocando menti brillanti e le loro carriere.
Alle persone omosessuali, infatti, è stato proibito arruolarsi fino agli anni ‘90, causando a molte persone danni psicologici duraturi per via degli outing, degli interrogatori e dell’ostracismo a cui sono state sottoposte per via della loro sessualità.
In una rara apparizione pubblica, il capo dello spionaggio digitale ha affermato che un’ex spia, da lui chiamata Ian, venne espulsa dai servizi segreti negli anni ‘60 perché sospettata di essere gay, e ora Ian ha chiesto con forza le sue scuse. Hannigan ha affermato: “Sono felice di poterlo fare oggi e di poter esprimere il mio dolore per il trattamento che Ian e molti altri hanno subito fino agli anni ‘90, quando le regole per fortuna sono cambiate. Il fatto che tutto questo per decenni sia stato pratica corrente riflette l’intolleranza di quell’epoca e le pressioni della Guerra Fredda, ma questo non lo rende meno sbagliato e dovremmo chiedere scusa per questo. La loro sofferenza è stata una perdita per noi e per la nazione, in quanto non possiamo sapere cosa Ian e le altre persone cacciate avrebbero potuto conseguire. Non abbiamo imparato la lezione di Alan Turing”.
Conosciuto come il padre dei moderni computer, Turing guidò il famoso gruppo di agenti che decifrò Enigma, il linguaggio cifrato usato dai nazisti. Nonostante il suo fondamentale lavoro, che accelerò la fine della Seconda Guerra Mondiale, i servizi segreti cominciarono a molestarlo per via della sua sessualità; venne così accusato di comportamento indecente per via della sua relazione con un uomo e nel 1952, dopo la condanna, gli venne ordinato di sottoporsi alla castrazione chimica. Nel 1954 si tolse la vita mangiando una mela avvelenata con cianuro.
Nel 2013 fu riabilitato dalla Regina, anche se era già “tristemente famosa” la sua vicenda. Dice Hannigan: “C’è un raggio di luce in questa orribile vicenda: non tutti i colleghi di Turing lo abbandonarono. Molti si schierarono dalla sua parte”. Più di cinquant’anni dopo, i servizi segreti si affidano a chi “osa pensare diversamente ed essere diverso”; vengono infatti reclutate delle spie con sindromi dello spettro autistico, come la sindrome di Asperger, che Hannigan descrive come “collaboratori preziosi” nel proteggere la sicurezza nazionale.
Gli studenti si mettano a coppie, rileggano l’articolo e sottolineino le parole che non capiscono; poi scrivano delle domande sulle parti dell’articolo sulle quali vorrebbero avere più informazioni dal giornalista. Le domande vanno poi discusse con l’intera classe.
Una leggenda metropolitana: il telefonino in tasca
La maggior parte dei loghi aziendali non viene notata da chi usa i relativi prodotti. Uno di tali loghi è la mela della Apple, un logo che rappresenta una mela multicolore a cui è stato dato un morso. Osservatelo, e vedrete che la chiave dell’immagine è proprio il pezzo mancante. La Apple aveva Alan Turing in mente? L’uomo il cui genio pose le fondamenta dei computer moderni, la cui abilità nel decifrare codici fece probabilmente terminare la Seconda Guerra Mondiale con due anni in anticipo, salvando milioni di vite? L’uomo che si uccise mangiando una mela imbevuta di cianuro per via della persecuzione a cui fu sottoposto per la sua omosessualità, da parte del Paese che aveva servito fedelmente? La storia di Alan Turing è narrata nel film The Imitation Game.
Nella società in cui viveva Gesù c’erano molti tipi differenti di emarginati:
Agenti delle tasse e prestatori di denaro: gli agenti delle tasse (i pubblicani) erano Ebrei che raccoglievano da altri Ebrei le tasse dovute all’Impero Romano. Si guadagnavano da vivere imponendo un extra sulle tasse stesse. Alcuni di essi diventavano ricchi riscuotendo più denaro che potevano. Erano considerati dei traditori che si arricchivano a scapito del loro popolo e grazie alle autorità romane. Il peccato a loro associato era del tutto speciale: erano infatti persone che infrangevano la Legge giudaica in maniera deliberata e continua. In questo gruppo ricadevano anche i prestatori di denaro che prestavano denaro a usura ai compatrioti ebrei; era una chiara violazione della Legge di Dio (Levitico 25:36-38).
Samaritani: i Samaritani erano coloro che adoravano il Dio YHWH. A differenza della religione giudaica maggioritaria, che considerava il monte Sion di Gerusalemme come monte sacro e l’unico luogo valido in cui costruire un altare o un tempio per il culto pubblico, i Samaritani avevano come luogo di culto il monte Gerizim (vicino all’antica città di Shechem, in Samaria). I Samaritani consideravano il loro lignaggio di sacerdoti levitici che rendevano culto sul monte Gerizim gli unici sacerdoti legittimi del lignaggio di Mosè, e non i sacerdoti che rendevano culto nel Tempio di Gerusalemme. Accettavano solamente i cinque libri di Mosè (il Pentateuco) come autorità scritturale, a differenza del giudaismo maggioritario che teneva in gran conto anche i libri dei Profeti e altri scritti più tardi.
Malati: i malati erano i paralitici, i ciechi e le persone affette da ogni tipo di malattia. La società dell’epoca di Gesù li considerava peccatori. Essere malati voleva dire essere considerati peccatori, in quanto si credeva fossero puniti da Dio per i peccati che avevano commesso loro, i loro genitori o i loro antenati. I malati erano disprezzati dalla gente, perché per molti Ebrei si erano meritati le loro malattie a causa dei loro peccati.
Prostitute: erano donne che si vendevano a una vita di peccato, nel deliberato disprezzo della Legge di Dio. Al tempo di Gesù erano considerate impure ed è evidente ancora oggi che la società ebraica le trattava come tali. Erano peccatrici che rendevano peccatori gli altri: se un uomo non sposato andava con una di loro, era colpevole di fornicazione, se sposato, si macchiava di adulterio.
Donne: le donne venivano tenute segregate dagli uomini sia in sinagoga che nel Tempio di Gerusalemme. In sinagoga, dovevano rimanere dietro uno schermo e non erano incluse nel numero minimo di dieci fedeli richiesto per poter tenere la funzione sinagogale. Il cortile d’ingresso del Tempio, invece, era diviso in due metà (orientale ed occidentale) da un muro: il cortile orientale era chiamato delle Donne o dei Gentili, perché le donne e i non Ebrei potevano accedere solo lì; solo gli Israeliti maschi avevano accesso al cortile occidentale e al Tempio propriamente detto. Le donne potevano prendere parte al pasto del Seder di Pasqua, ma non alla sua liturgia. Durante lo sviluppo del giudaismo, le donne divennero sempre più segregate e tra le preghiere del mattino degli Ebrei ortodossi si trovava questa: “Ti rendo grazie, o Signore, perché non mi hai fatto nascere donna”.
Lebbrosi: le leggi dell’Antico Testamento riguardo la diagnosi e il trattamento della lebbra erano molto dettagliate e severe. Fin dal giorno della diagnosi i lebbrosi erano considerati “impuri” e perpetuamente esclusi dalla società. Dovevano vivere fuori dalle mura della città, lontani dalla famiglia e dagli amici. Chi anche solo li sfiorava, anche accidentalmente, era considerato temporaneamente “impuro” e doveva eseguire un speciale bagno rituale. Per entrare in città, dovevano aspettare fin dopo il tramonto.
Gesù non perdeva tempo deplorando il danno fatto agli “emarginati”, al loro senso di dignità: le sue parole e le sue azioni creavano un rinnovato senso del valore personale per chi era considerato al di fuori della società; amava e accettava con coerenza chi era giudicato “diverso” dalla società in cui viveva.
Gesù ha posto le fondamenta perché tutti i cristiani vivano in armonia con il loro prossimo, senza giudicare e condannare chi viene considerato diverso.
Gli studenti si dividano in gruppi e prendano una delle categorie di emarginati. Si legga con attenzione perché erano considerati tali, poi si leggano i passi dei Vangeli che trovate sotto. In che modo Gesù mostra, in parole e in azioni, il suo sostegno agli esclusi? Ogni gruppo farà poi una relazione all’intera classe.
Gesù e l’agente delle tasse: Luca 19:1-10
Gesù e la guarigione della donna: Matteo 9:18-26
Gesù e il buon samaritano: Luca 10:25-37
Gesù e il lebbroso: Marco 1:40-45
Gesù e il paralitico: Marco 2:1-12
Gesù e l’adultera: Giovanni 8:1-11
* Per gli insegnanti delle scuole cattoliche in Inghilterra e Galles è uscito, nel 2017, un nuovo manuale su come combattere l’omofobia e la bifobia,che offre pratici consigli su come prevenire e fermare il bullismo omofobico degli studenti nelle scuole cattoliche. Il documento, intitolato Made in God’s Image: Challenging homophobic and biphobic bullying in Catholic Schools (Fatti ad immagine di Dio: prevenire il bullismo omofobico e bifobico nelle scuole cattoliche) è stato prodotto dal Servizio per l’Educazione Cattolica (Catholic Education Service) della Conferenza Episcopale Cattolica (Catholic Bishops Conference) dell’Inghilterra e del Galles con il supporto della St. Mary’s University di Twickenham.
Testo originale: Made in God’s Image. Challenging homophobic and biphobic bullying in Catholic Schools