Sono un gay cristiano, perché la mia chiesa non sa accogliermi?
Lettera di un cristiano gay pubblicata sul sito dell’associazione cristiana LGBT RFA (USA) il 3 agosto 2012, libera traduzione di Nadia Boscato
Sono un Cristiano. Sono cresciuto in una famiglia Cristiana e mio padre era un pastore. Mi è stato insegnato ad amare e a servire Dio, ed è ciò che ho fatto per tutta la mia vita. La mia relazione con Dio non è mai stata così forte e Gli sono più grato che mai per la redenzione che ho ricevuto attraverso Gesù Cristo e la Sua opera di redenzione sulla croce per me. So che cos’è il pentimento e so che cos’è il perdono.
Sono anche omosessuale. Il mio percorso è stato difficile e ho cercato in tutti modi di rifiutare il mio orientamento omosessuale. Quante notti ho trascorso su un cuscino intriso di lacrime implorando Dio di sollevarmi dal dolore che provavo. Egli mi è rimasto fedele per tutto il tempo e continua a dirmi che Lui mi ama, giorno dopo giorno.
Credo anche che il Suo progetto per tutti noi sia che apprendiamo ad amare e ad essere amati e so che è anche il Suo progetto per me. Pensarla diversamente avrebbe significato credere che Dio sia vendicativo e abbia voluto farmi uno scherzo crudele.
L’omosessualità non è una scelta, è un orientamento. Non è diverso dal colore degli occhi o dall’essere mancino o destrorso. La mia sessualità è un dono di Dio e credo che Lui voglia che mi rallegri di ciò conoscendo l’amore di un’altra persona nella mia vita, in una relazione monogama.
Quando si parla di matrimonio secondo una visione Biblica bisogna fare molta attenzione.
Secondo la Bibbia, il matrimonio può avvenire solo tra persone della stessa fede. Sicuramente sarete d’accordo con me nel dire che ormai nessuno fa di questo un problema, oggi infatti esistono molti matrimoni tra persone di fede diversa, forse qualcuno anche tra i vostri amici o nella vostra famiglia.
Secondo la Bibbia, la moglie non solo deve essere sottomessa al marito (Efesini 5:22) ma deve anche dare prova della sua verginità, oppure sarà fatta uscire di casa e lapidata dalla gente (Deuteronomio 22:20-21).
Secondo la Bibbia, se il marito muore e lascia la moglie senza eredi, lei dovrà sposare il fratello del marito e avere rapporti con lui al fine di avere un figlio (Marco 12:18-27).
Molti uomini della Bibbia, tra cui Giacobbe, Esaù, Gedeone, Davide e Salomone erano poligami e
altri come Abramo, Caleb e Salomone avevano non solo mogli ma anche concubine.
Quindi, sembra chiaro che il matrimonio si sia evoluto dal Genesi all’Apocalisse. Nell’ultimo secolo le persone hanno utilizzato la Bibbia per cercare di evitare i matrimoni misti e trovo patetico che si tenti di farlo ancora oggi.
La Bibbia deve essere letta nel contesto in cui è stata scritta. Per noi leggerla letteralmente significa mettere in ridicolo la Cristianità, in quanto la Bibbia afferma cose che i Cristiani di oggi non rispettano più. Per fare un esempio, noi non possiamo accettare gran parte di quanto è indicato nel Codice del Levitico dell’Antico Testamento.
Gli studiosi della Bibbia hanno stabilito che i riferimenti di San Paolo all’omosessualità hanno a che fare con la vendita di giovani uomini allo scopo di prostituirsi nel tempio, e non ha nulla a che fare con le relazioni sessuali tra lo stesso sesso così come le conosciamo oggi.
Non possiamo utilizzare la Bibbia come un’arma per diffondere le nostre idee politiche o sociali.
E così come accettiamo che la Bibbia è parola di Dio scritta per noi, accettiamo anche Gesù come l’incarnazione della Parola per noi. Gesù non ha mai espresso alcun parere riguardo l’omosessualità, ci ha però esortato ad amarci l’un l’altro. Tuttavia, il rispetto di questa esortazione viene meno quando vi rapportate alla comunità LGBT.
Abbiamo ascoltato ancora una volta la Parola di Dio per noi dallo Spirito Santo, l’ultimo Suo dono per noi. Lo Spirito Santo ci ha detto qualcosa di nuovo. Dio ci parla ancora oggi [1].
Perciò vorrei suggerirvi di smetterla di discutere di argomenti che non conoscete affatto. Non siete né dei teologi, né qualcuno che sa cosa significhi essere omosessuale. Non avete la minima idea della solitudine che si prova. Non avete idea del dolore che ho sopportato e dell’emarginazione che continuo ad affrontare ogni giorno.
I vostri giudizi fanno più male che bene alla Chiesa Cristiana. Il mondo sente il vostro messaggio di marginalizzazione e la Chiesa e i Cristiani sono visti come intolleranti e critici verso gli altri. Questo non è il messaggio che Gesù è venuto a portarci. Il suo messaggio di amore, di perdono, di accettazione e di grazia è ciò che dovremmo dimostrare al mondo.
Come ho detto all’inizio, il mio percorso è stato difficile. Sto solo cercando di fare del mio meglio con il dono che Dio mi ha dato, non ho bisogno che i miei fratelli Cristiani mi ostacolino, condannandomi e ponendomi ai margini della società per qualcosa che io sento così naturale.
Il vostro fratello in Cristo.
* Di solito la RfA non commenta i dibattiti sulle persone LGBT sui media nazionali americani, la controversia sulla dichiarazione anti-gay fatta dal CEO della catena di ristoranti USAChick-fil-A non fa eccezione (era il 2012). Tuttavia, quando uno dei nostri sostenitori ha condiviso recentemente la lettera che ha inviato al CEO della catena di ristoranti, abbiamo chiesto il permesso di postarla qui perché crediamo che parli anche alla Chiesa riformata in America.
[1] NdT Nel testo originale questo paragrafo è al passato in quanto l’articolo è stato scritto nel 2012. L’autore si riferisce ad un avvenimento che è successo in quell’anno. Ho trasformato la frase al passato, eliminando però l’anno.
Testo originale: Letter from a Gay Christian