Se il Sinodo sui giovani si interroga su gender e omosessualità
Articolo di Luigi Accattoli pubblicato sul Corriere della Sera del 20 giugno 2018, pag.19
Dopo i divorziati risposati, altri due maremoti faranno ballare la barca di papa Francesco: l’omosessualità e il gender. C’erano già varie avvisaglie ma ieri ne abbiamo avuto la prova provata con la pubblicazione dello Strumento di lavoro (Instru-mentum laboris) per il Sinodo dei vescovi sui giovani, che si farà a ottobre.
Il documento non ha valenza dottrinale ed è solo un elenco dei temi da trattare, ma aiuta a capire come si mette la giornata. Afferma che a parere di «molte» Conferenze episcopali «la questione della sessualità deve essere discussa più apertamente e senza pregiudizi». Argomenta che una spinta in questa direzione è venuta anche da una riunione presinodale di ragazzi e ragazze di tutto il mondo voluta da papa Francesco, che si fece in marzo e che ha segnalato che «gli insegnamenti della Chiesa su questioni controverse, quali contraccezione, omosessualità, aborto, convivenza, matrimonio sono fonte di dibattito tra i giovani». Aggiunge che tra queste tematiche rientra anche quella del «gender», su cui i giovani «già discutono con libertà e senza tabù».
Nell’agenda del Sinodo ci sono altri carboni ardenti: la disoccupazione giovanile, la crisi dei modelli educativi, gli «effetti antropologici del mondo digitale», la fuga dei ragazzi dalle Chiese. Le schiavitù della pornografia, della prostituzione e della droga. La difficoltà di costruire coppie stabili. Ma sarà sul sesso e sui cambiamenti di sesso e sulle coppie gay che si avranno i botti maggiori. Lo Strumento di lavoro certifica che nessuna faccia del pianeta sesso che da sempre ammalia e scatena sarà trascurata: dalla sessualità precoce alla pornografia digitale (quella che ti arriva sullo smartphone), all’esibizione del corpo online, al turismo sessuale.
Questo monitoraggio completo è stato il Papa in persona a sollecitarlo: «parlate liberamente», aveva detto in marzo ai giovani che aveva convocato. Francesco non è pentito dei due Sinodi sulla famiglia con i quali aveva spalancato le porte alle questioni tabù della vita di coppia e non teme il dibattito sulla sessualità giovanile che farà caldo l’autunno della Chiesa. Egli è convinto — l’ha detto una decina di volte — che il conflitto può giovare alla ricerca di vie nuove per parlare all’umanità di oggi.