Dopo la bocciatura della legge contro l’omofobia. Una speranza dalle chiese protestanti che hanno una posizione chiara sull’omofobia
Riflessioni tratte dal sito della Chiesa Evangelica Valdese di Milano, 28 luglio 2011
“Il Parlamento italiano ha bocciato il progetto di legge contro l’omofobia. Eppure siamo in Europa, facciamo parte del consesso dei paesi più industrializzati del mondo, i nostri politici ci dicono che parlano da pari a pari con i rappresentanti dei governi degli USA, della Germania, della Francia e via discorrendo, ma quando si tratta di difesa dei diritti di minoranze, forse scomode, ma sempre fatte di cittadini e cittadine italiani che pagano le tasse e rispettano le leggi, insomma di gente normale, rientriamo subito nel novero dei paesi più arretrati”, ha dichiarato Giorgio Rainelli portavoce della Rete Evangelica Fede e Omosessualità (REFO).
Con 293 sì, 250 no e 21 astenuti la Camera dei Deputati ha approvato le pregiudiziali di costituzionalità che, per la seconda volta, hanno bloccato la norma che puntava a introdurre l’aggravante di omofobia nei reati penali. Il voto è avvenuto a due anni dalla prima bocciatura e dopo che lo scorso maggio la Commissione giustizia aveva fermato due tentativi di mediazione”.
Le pregiudiziali di costituzionalità sono state presentate dai partiti di centro-destra (Pdl, Lega e Udc con l’assenso degli ex-Responsabili), capeggiati da esponenti dell’ala cd. cattolica del suddetto schieramento, vicini a un conservatorismo per nulla laico e molto affine alle posizioni del Vaticano (NdR che continua ad opporsi in ogni sede alla depenalizzazione dell’omosessualità, proposta all’ONU dall’Unione Europea, cosa che contribuirebbe ad abbattere le legislazioni che ancora oggi condannano le persone LGBT alla pena di morte in 7 paesi e a pene detentive in oltre 80) .
Il Parlamento – ha affermato Rainelli – bocciando il progetto di legge contro l’omofobia per eccezioni di costituzionalità ha ribadito che ci sono cittadini meno uguali di altri e che hanno meno ‘dignità sociale’, o che partecipano meno all’organizzazione politica e sociale del Paese.
Una speranza – conclude Rainelli – ci viene dalle chiese protestanti storiche italiane (NdR in particolare battisti, metodisti, valdesi e luterani) che hanno preso una posizione chiara e forte sull’omofobia condannandola senza mezzi termini.
Una posizione profetica che aiuta a pensare e sperare in una società diversa, dove i diversi non siano più tali e dove si possa condividere la propria vita senza dover essere costantemente in una posizione di difesa”.
“Come cristiano, protestante e valdese – ha aggiunto Alessandro Andò, coordinatore del gruppo VARCO (Valorizzazione e Riconoscimento della Comunità Omosessuale in seno alle chiese valdesi e metodiste)-REFO di Milano – credo nella necessità di separazione tra Stato e Chiesa, ma come cittadino di questo Paese non posso che rimanere attonito e disarmato di fronte a questa presa di posizione da parte della Camera dei Deputati, che di fatto apre le porte ad atti di discriminazione legalizzati, nella società, per le strade, nel mondo del lavoro.
Come cristiani dobbiamo impegnarci a diffondere l’annuncio della Grazia contro ogni forma di violenza, diseguaglianza sociale, contro ogni abuso della stessa Parola di Dio usata come scudo contro l’apertura alla diversità, come spada per ferire il prossimo. Ribadiamo con forza che nella discriminazione non c’è Evangelo, nell’odio e nella violenza non c’è Dio, e nemmeno umanità.
Per i prossimi due anni, secondo gli iter legislativi, non sarà possibile avere una legge a tutela dei singoli, e non solo delle coppie – che invece come chiesa locale abbiamo deciso di riconoscere a livello locale e comunitario, invocando su di esse la benedizione del Signore.
In una società in cui assistiamo alla crescente chiusura e violenza ai danni di coloro che vengono etichettati come “diversi”, dobbiamo con ogni mezzo levare la nostra voce di credenti e di cittadini, di fronte ad uno Stato che non è garante del benessere e della sicurezza di tutte e di tutti.
Così come abbiamo preso nette posizioni sulle leggi discriminatorie ai danni degli immigrati e dei malati – in seguito all’approvazione della legge che introduce l’alimentazione e l’idratazione forzata, in contrasto con la libertà dell’individuo – esprimiamo dunque il nostro forte dissenso, in linea con la condanna dell’omofobia in nome della libertà e dignità di tutti i figli di Dio, già espressa dall’ Assemblea/Sinodo del 2007, e con i successivi atti ben noti del Sinodo valdese e metodista.”