Gente della medesima umanità
Riflessioni di Jean-François Blancheton* pubblicate sul sito del mensile protestante Évangile et Liberté (Francia) il 26 giugno 2018, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Tre o quattro mattine ogni settimana faccio un giro per il centro della città. Faccio qualche corsetta, ma non vado primariamente per quello: vado soprattutto per scambiare due parole con quelli che vengono chiamati “gente di strada”. Hanno tutti le loro abitudini! Vanno a piccoli gruppi, si disperdono in vari luoghi, generalmente gli stessi. Si dividono il territorio. Quando non sono obbligati a spostarsi per ingiunzione di certi commercianti o della polizia municipale, ci si ritrova sempre allo stesso posto. La conversazione procede spedita.
Che siano credenti o meno, per loro sono il pastore, quello che alcuni incontrano il venerdì durante il pasto gratuito offerto dalla nostra parrocchia, e quando parlano con me il Lei è sovente di rigore. La discussione non abborda mai temi teologici, ma a mio avviso rientra pienamente nello spazio del Regno di Dio: notizie di un tale che ora non si vede più, commenti sulle decisioni del Comune, sull’introduzione del reddito di solidarietà…
Per alcuni sono divenuto, con il tempo, una sorta di confidente. Non ho però mai cercato di sapere perché queste persone vivono per strada. Man mano alcune risposte – spesso nell’intimità di un bistrot – sollevano un po’ il velo e scopro la portata di grandi disagi passati e spesso ancora presenti.
Queste persone fanno talvolta paura, in qualche modo disturbano e tuttavia mi assomigliano, con la loro vita fatta di gioie, di vittorie, di sconfitte, di sofferenze e di ripiegamento su di sé, ma anche con grandi slanci di solidarietà.
Ebbene sì, solidarietà, parliamone! Raramente sono stato testimone di tanti gesti di aiuto e di fraternità tra la “gente della strada”, anche se talvolta ci si può aspettare gesti di violenza. Quando uno deve dormire per strada, soprattutto in caso di maltempo, un altro gli propone spontaneamente di andare da lui, anche se vive sotto un cartone: un’ospitalità che ci ricorda che la solidarietà non è appannaggio di chi ha, ma una grazia concessa a tutti.
* Jean-François Blancheton è pastore della Chiesa Protestante Unita di Francia.