Il rifiuto dell’amore fraterno crea “nuovi crocifissi”
Comunicato stampa del gruppo “Camminiamo Insieme” e dell’associazione “Progetto Ruah” di Trieste pubblicato sul giornale “Il Piccolo di Trieste” del 6 luglio 2018
Assistiamo da tempo in politica ad un uso improprio della religiosità di tradizione cattolica per motivi puramente elettorali e nella Chiesa alla diffusione di un’ideologia religiosa febbricitante densa di inimicizie e di scontri con altri fratelli, lontanissima dagli ideali proposti da Gesù Cristo.
Quando vediamo un leader politico agitare come vessillo della sua fazione il Vangelo e il Rosario o suoi seguaci, e fedeli cattolici offendere chi non la pensa come loro, perché stranieri e fedeli di un’altra religione, con cartelli inneggianti ai respingimenti in nome del Crocifisso, o diffondere astio verso le persone omosessuali e i nomadi, ci viene in mente che appunto per gli stessi motivi di rifiuto di un amore fraterno più umano ed esteso quel Dio-Uomo fu crocifisso.
Avvertiamo perciò un pericolo mortale per il cattolicesimo che intende rifarsi al Vangelo, questo scivolamento ben oltre la visione che la Chiesa ha presentato, soprattutto con il Concilio Vaticano II, di rispetto e di apertura a tutti gli uomini, visti come fratelli e sorelle e non come una sottospecie umana.
A questo principio irrinunciabile di cristianesimo autentico non è possibile in alcun modo rinunziare, chiedendoci e chiedendo ad altri fedeli cattolici, ai cristiani di tutte le confessioni, Pastori delle varie Chiede compresi, di prendere le distanze da simili manipolazioni della fede cristiana.