Diversi, ma uguali. Al Pride di Bologna la multiforme diversità di un’unica umanità
Riflessioni di Giusi del Gruppo Kairos di Firenze
Credo che sull’argomento si siano spese, e si spenderanno, molte parole. Sabato 7 luglio si è svolto a Bologna uno dei numerosi Pride che in queste settimane, in varie città, vogliono rendere visibile quanto in molti ancora vorrebbero occultare. Come gruppo Kairos abbiamo dato la nostra adesione a questo particolare Pride. Ad accompagnarci diversi genitori cattolici con figli LGBT, che hanno così voluto testimoniare vicinanza e comunanza ad una causa innanzitutto di semplice umanità.
Perché ciò che ha percorso come un’onda le vie di Bologna con tanti colori (predominava il rosso della solidarietà ai migranti) è stata un’espressione dell’umano, nella multiforme diversità di una comune natura.La bellezza è proprio consistita nel fatto che ognuno abbia portato se stesso, senza veli e senza maschere. Anche nelle sue esagerazioni, talvolta provocatorie. Provocazioni che desiderano affermare un diritto all’esistenza così come si è. Per rompere i muri e le sbarre degli stereotipi culturali, che imprigionano le nostre menti e le nostre vite.
In questo mescolarsi di manifestazioni di vita i confini si perdono, e le identità si confrontano imparando a rispettarsi, e a comprendersi. Eravamo un gruppo di credenti, ma soprattutto eravamo parte di un’umanità più ampia che vive e condivide con noi esperienze, sofferenze e gioie. Per questo assume un particolare valore la presenza di quei genitori, cui accennavo all’inizio. Perché hanno voluto condividere le nostre vite. Diversi, ma uguali.