L’Eunuco Etiope e le persone LGBT nel regno di Dio
Riflessioni del teologo cattolico John J. McNeill* (Stati Uniti), 14 Marzo 2011, liberamente tradotte da Maurizio C.
C’è un passo nelle Scritture che indica profeticamente che lo Spirito di Dio è effuso in un modo speciale su tutti quei gay, lesbiche, bisessuali e transessuali che stanno cercando sinceramente di trascorrere le loro vite conformemente agli insegnamenti di Cristo. Questo è il resoconto del battesimo dell’Eunuco Etiope negli Atti degli Apostoli (At 8,26-39).
Il proposito dell’autore lucano in Atti è di descrivere l’opera dello Spirito Santo nella formazione della prima comunità cristiana e come tale comunità si differenziasse da quella precedente, cioè la comunità ebraica.
Questi insiste sul fatto che le persone che, da Israele, erano considerate reiette per varie ragioni, potevano essere incluse nella nuova comunità. Di uno di questi gruppi, che includevano i Samaritani e i Gentili (=Pagani), simboleggiati dall’Eunuco, erano quelli che per ragioni sessuali venivano esclusi dalla comunità del Vecchio Testamento.
“Non entrerà nella comunità del Signore chi ha i testicoli schiacciati o il membro mutilato” (Dt 23,2). Questa proibizione affonda le sue origini nella credenza ebraica che Dio stipulò un’alleanza di tipo procreativo con il popolo eletto di Israele, “Siate fecondi, moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela” (Gn 1,28).
A causa di quell’alleanza, ogni ebreo maschio era sottoposto al dovere sacro di generare quanti più bambini potesse, in quanto, tra questi ultimi, poteva trovarsi il Messia, il salvatore dell’umanità.
Un ebreo maschio che si rifiutava di procreare per ragioni fisiche, psicologiche o spirituali, poteva potenzialmente negare all’umanità il suo salvatore.
Comunque, in Isaia (Is 56,3-8), si trova un’esplicita profezia che, con la venuta del Messia e l’istituzione di una nuova alleanza tra uomini e Dio, gli eunuchi, che un tempo erano esclusi dalla comunità di Dio, godranno di un posto speciale nella casa del Signore e di un nome eterno.
Non dica lo straniero che ha aderito al Signore: “Certo, mi escluderà il Signore dal suo popolo!”. Non dica l’eunuco: “Ecco, io sono un albero secco!”.
Poiché così dice il Signore:“Agli eunuchi che osservano i miei sabati, preferiscono quello che a me piace e restano fermi nella mia alleanza, io concederò nella mia casa e dentro le mie mura un monumento e un nome più prezioso che figli e figlie; darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato”. […]
Li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, poiché la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli”.
Oracolo del Signore Dio, che raduna i dispersi d’Israele: “Io ne radunerò ancora altri oltre quelli già radunati”.
Sotto il termine simbolico di”eunuchi”, questa profezia include gli omosessuali perché la parola “eunuco” nel Nuovo Testamento è utilizzata non solo nel suo senso prettamente letterale, per indicare quindi quelli che siano stati castrati fisicamente, ma anche in senso simbolico, ovvero per tutti coloro che, per qualsivoglia ragione, non si sposino e non generino figli.
Per esempio in Matteo (Mt 19,12), Gesù, disquisendo sul matrimonio e sul divorzio, dice agli apostoli: “Vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei Cieli”.
La prima categoria, di quelli, cioè, nati come eunuchi, rappresenta la descrizione più vicina, presente nella Bibbia, a quella che intendiamo oggi come una persona con orientamento omosessuale.
Non sorprende, quindi, che uno dei primi gruppi di esclusi di Israele che lo Spirito Santo introduce nella comunità della nuova alleanza è simboleggiato dall’Eunuco Etiope.
Notate che è proprio lo Spirito Santo che prende l’iniziativa di condurre Filippo all’incontro con l’Eunuco Etiope, che è il tesoriere di Candace, la Regina d’Etiopia.
L’Eunuco, come era sua usanza, aveva fatto un pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme e aveva trascorso il tempo lì pregando il Signore. Questi è dolorosamente consapevole della sua esclusione dal popolo del Signore.
Mentre era sul suo carro di ritorno a casa, lungo la strada per Gerico, leggeva Isaia:
Lo Spirito disse a Filippo, “Va’ avanti e accostati a quel carro”. Quando Filippo corse innanzi, lo udì leggere il profeta Isaia e domandò: “Capisci quello che stai leggendo?”.
Egli rispose: “E come potrei capire, se nessuno mi guida?”. Così invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. Il passo della scrittura che stava leggendo era questo: Come una pecora egli fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca.
Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, la sua discendenza chi potrà descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita.
Rivolgendosi a Filippo, l’Eunuco disse: “Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?”. Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui il vangelo di Gesù. Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c’era dell’acqua e l’eunuco disse: Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato? Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’Eunuco, ed egli lo battezzò.
Ma quando risalirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’Eunuco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada. (At, 8,28-39)
L’Eunuco prosegue nella storia “pieno di gioia”. Mi piace pensare a questo Eunuco come al primo gay battezzato cristiano. Dovrebbe essere chiaro che qui stiamo trattando non solo la storia di un individuo. Il simbolismo del passo è assai ovvio.
Lo Spirito Santo prende l’iniziativa nel condurre la nuova comunità cristiana a includere tra i suoi membri quelli che venivano esclusi dalla comunità veterotestamentaria per ragioni sessuali.
Ora che il Messia è venuto, non è più necessario che ciascun membro procrei nella speranza di generare il Messia.
Paolo parla dello Spirito Santo che abbatte tutte le divisioni che separano, l’uno dall’altro, i membri della famiglia umana.
In questo passo, possiamo vedere lo Spirito Santo prendere profeticamente l’iniziativa di abbattere la divisione tra gay ed eterosessuali.
Abbiamo la fortuna di vivere in un’era in cui questa profezia si sta adempiendo mediante il movimento di liberazione omosessuale, che non è altro che il proseguimento dell’iniziativa dello Spirito Santo. Possiamo accogliere l’Eunuco della corte della Regina d’Etiopia come il nostro primo fratello in Cristo omosessuale cristiano, e l’apostolo Filippo come nostro patrono speciale.
Il giudizio dello Spirito di Dio persiste per tutto il tempo: Non c’è ragione per cui coloro che hanno un orientamento sessuale diverso non possono essere accolti come membri pienamente qualificati all’interno della comunità cristiana!
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* Padre John McNeill è un pioniere del movimento di liberazione gay, ha contribuito alla fondazione di Dignity New York City, un gruppo di sostegno spirituale per cattolici gay e lesbiche, nel 1972.
Nel 1976 ha pubblicato “La chiesa e l’omosessualità”, la prima grande critica teologica alla tradizionale condanna ecclesiastica delle relazioni lesbiche e gay. Nel 2007 è stato insignito del National Gay and Lesbian Taskforce lifetime achievement award (il premio per la realizzazione di una taskforce nazionale duratura di gay e lesbiche) “grazie al fatto di aver aperto la strada nel far capire che essere gay è un dono di Dio”.
John J. McNeill ha pubblicato in Italia “Libertà, gloriosa libertà. Un cammino di spiritualità e liberazione per omosessuali credenti” (ed. EGA-Edizioni Gruppo Abele, 1996) e “Scommettere su Dio. Teologia della liberazione omosessuale” (ed. Sonda, 1994).
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Testo originale: A Reflection on the Story of the Ethiopian Eunuch in Acts