Mons. Anatrella e l’omosessualità. Quando l’ideologia ha la precedenza sulla realtà
Intervista di Maurice Page a padre Philippe Lefebvre OP pubblicata sul sito del Centre catholique des médias (Svizzera) il 20 luglio 2018, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Sospettato di abusi sessuali, il 4 luglio scorso padre Tony Anatrella è stato sospeso a divinis dall’arcivescovo di Parigi, Michel Aupetit; gli è stata inoltre proibita l’attività di psicanalista e ogni intervento pubblico. Il domenicano Philippe Lefebvre è stato uno dei primi, più di dodici anni fa, a mettere in guardia l’opinione pubblica sulle derive del sacerdote psicanalista.
Al di là del procedimento in corso e dell’omertà di cui ha goduto il prete parigino, padre Philippe Lefebvre, che insegna Antico Testamento all’Università di Friburgo, si sofferma con noi sulle lacune del pensiero di Tony Anatrella e si stupisce che abbia attirato su di sé tanto interesse e goduto di tanto appoggio nel mondo cattolico.
In principio, le sue critiche a Tony Anatrella erano di natura essenzialmente intellettuale e non riguardavano suoi eventuali errori personali.
Padre Philippe Lefebvre: Se io dico quello che una parte dei cattolici vuole sentirsi dire, non va bene, perché non ci si interroga sui reali fondamenti. Questa è stata la mia prima impressione quando ho cominciato a interessarmi di Tony Anatrella. La mia esperienza di professore mi ha insegnato a capire se l’analisi di un argomento va fuori strada oppure no, senza il bisogno di conoscere molto a fondo quell’argomento. Il suo libro Il regno di Narciso e il suo articolo seguito alla pubblicazione dell’Istruzione del Vaticano sulla vocazione degli omosessuali mi sono sembrati intrisi di riflessioni poco fondate e di ideologia, piuttosto che di un interrogarsi autentico.
Viviamo in un mondo complesso. Quando qualcuno mi dice, per esempio, che da qualche decennio va tutto male e che gli omosessuali distruggeranno la famiglia, non posso che rispondere che qui in Europa abbiamo conosciuto, nel XX secolo, la prima e poi la seconda guerra mondiale, le quali hanno distrutto un sacco di famiglie. È quindi da poco che le cose vanno male! Non parliamo poi della decolonizzazione. Sarebbe bene che questa Europa, che si vanta delle sue radici cristiane, vi riflettesse.
– Secondo lei Anatrella manca di questa complessità, e questo è tanto più grave in quanto si picca di essere teologo.
Quello che mi disturba di più quando leggo il suo articolo sull’Istruzione è il continuo saltabeccare tra concetti psicanalitici, riflessione teologica cristiana e regolamento dei seminari. È qualcosa di molto curioso: difficile che la teoria freudiana delle pulsioni, più o meno ben compresa, possa essere direttamente inclusa nel regolamento di un seminario.
– Lei denuncia anche la sua mancanza di riferimenti all’antropologia biblica cristiana.
Nella Bibbia si trovano spesso delle cose paradossali, soprattutto in tema di sessualità e famiglia. Troviamo una tensione costante tra la Legge e la realtà. La definizione della Legge biblica è nel suo rapporto con la realtà. Tra i Dieci Comandamenti troviamo “Onora tuo padre e tua madre”, ma Dio dice anche, e molto più spesso, “Lascerai tuo padre e tua madre”. Come interpretare, come agire? È sempre necessario riflettere.
C’è tutto un cattolicesimo di frangia che di solito preferisce prendere una parola biblica che gli torna comoda per applicarla così com’è, senza esaminarne il contesto e senza aprire un dibattito, il quale, a mio avviso, è un modo per ascoltare veramente la Parola di Dio.
– Le questioni sollevate da Anatrella rimangono comunque legittime.
Questo dipende da come vengono trattate, soprattutto nel caso dell’omosessualità. È già abbastanza difficile definirla. Per esempio, è totalmente falsa l’idea secondo cui sarebbe una problematica nuova: già il mondo antico la conosceva, anche se non aveva lo stesso nome e il contesto culturale era molto diverso.
La prova dei testi e la prova della realtà devono trasformare le nostre domande, che meritano di essere ripensate più in profondità, integrandovi nuovi aspetti.
– Secondo lei, Anatrella in fin dei conti è uno scientista, vale a dire che si aspetta che la scienza, nel suo caso la psicanalisi, risolva tutti i problemi.
Rifacendosi a Freud, dice per esempio che una persona la quale non ha chiare le sue pulsioni nella giovinezza, non potrà più modificarle da adulto: o sarà omosessuale, o sarà eterosessuale. Tutto il messaggio della Bibbia, invece,dice il contrario: con lo Spirito di Dio le cose impossibili divengono possibili. Questa teologia dello Spirito Santo è tragicamente assente in Anatrella. Nel Nuovo Testamento una delle frasi ripetute più di frequente è “Non glielo impedite”; nel capitolo 8 degli Atti degli Apostoli il diacono Filippo incontra un eunuco etiope che gli domanda: “Cosa mi impedisce di essere battezzato”? Filippo non muove obiezioni, né sulla sua condizione fisica, né sulla sua origine, e lo battezza. Lo Spirito permette di uscire dalle classificazioni e il Popolo di Dio è composto da ogni sorta di persone.
– Come spiega il fatto che Anatrella goda di largo ascolto tra i cattolici, tra i sacerdoti, i vescovi e persino a Roma?
Potrei rifarmi al proverbio “Il fine giustifica i mezzi”. Se Anatrella è etichettato come esperto, è sostenuto da un certo numero di vescovi e dice quello che penso con parole migliori delle mie, non ho bisogno di guardare oltre. La maggior parte della gente da lui prenderà solo le parole contro gli omosessuali e il matrimonio gay. Anatrella ha una doppia autorità, di sacerdote e di psicanalista, e tanto basta.
È stupefacente come gli ambienti conservatori, che coltivano un profondo orrore per la psicanalisi, sostengano lo psicanalista Anatrella! Non si pensa più, non si fa altro che cercare un’etichetta o una pezza episcopale. Tutti noi abbiamo assolutamente il diritto di essere contro questo o quello, ma bisogna essere in grado di spiegare il perché ed entrare nella complessità delle tematiche.
– I partigiani di Anatrella sostengono che, se pure ha fatto degli sbagli, questo non invalida la sua riflessione.
Questo vuol dire negare la realtà e cadere nell’ideologia. Si può violentare chiunque durante una seduta psicanalitica, basta essere difensori della “vera dottrina”. Ed eccoci al cuore del problema: incontrare la realtà, vedere la vita della gente, vedere chi è la gente, è assolutamente essenziale nella visione cristiana. Nelle associazioni di cristiani omosessuali che frequento ho incontrato la santità, ho incontrato persone che riflettono sulla loro situazione, non disposte a vivere e fare cose sbagliate e dannose.
– È il tema del discernimento a cui si riferisce così spesso papa Francesco.
Esattamente. La Bibbia è piena di storie di questo genere: “Non accetterete stranieri in Israele, salvo quando saranno necessari!”. Ma Gesù incontra il centurione romano e gli dice: “Non ho mai visto una fede simile in Israele!”. Ora capiamo perché la sua “carriera” di Messia è stata così breve! Quando si pretende di regolare i costumi, è obbligatoria la prova della realtà.
– La prova della realtà, come lei la chiama, può anche diventare relativismo.
È vero, ed è per questo che è necessario il dialogo, dialogo fondato sulla Parola di Dio, la fede e la teologia. Va bene anche la psicanalisi, ma va messa in dialogo con l’antropologia biblica. Non è facile, e non ha nulla a che vedere con una fiacca tolleranza.
– Denunciare il pensiero e la condotta di Anatrella le è costato molte critiche.
Anatrella è il simbolo di uno dei malesseri della Chiesa [Cattolica] francese, la mancanza di una cultura del dibattito. Dopo i miei articoli su di lui, ho ricevuto delle minacce per lettera. È davvero fastidioso. Alcuni siti conservatori mi hanno buttato addosso fango pubblicando la mia foto con la scritta Wanted. I cristiani accettano di discutere sulla base di argomentazioni fondate? Tutta la Francia cattolica tradizionalista si rifà a Tommaso d’Aquino, ma questo filosofo discuteva, argomentava, citava il pensiero greco, menzionava i pensatori ebrei e arabi, non esitava nemmeno a mettere in discussione la Tradizione, che non è un tesoretto di idee intoccabili.
Testo originale: Tony Anatrella: Quand l’idéologie prend le pas sur un vrai questionnement