«Io e Dio…» Le confessioni di una lesbica cattolica
Articolo di Delia Vaccarello tratto da L’Unità, 29 agosto 2011, pag.39
«Non sono disposta a sopprimere né la mia fede né la mia omosessualità, perché rinunciare a una delle due significherebbe lobotomizzarmi…
L’incontro che mi ha sconvolto la vita non è stato quello con il Dio dei filosofi – che conosco fin troppo bene – ma con Gesù, Dio in carne e ossa, vivo.
Questa persona mi ha portato dove non avrei mai creduto di andare, dando risposta alle mie domande di senso. Facendomi sentire amata così come sono. Gesù per me vuol dire Chiesa e Chiesa cattolica.
Sembrerebbe dunque una contraddizione in termini il binomio lesbica–credente e pure praticante, ma per me, di fatto, è l’unico modo per vivere la fede. Chi è amato si sente bene, e per forza di cose fa girare questo benessere, come un bicchiere pieno fino all’orlo trabocca. E questo è il primo frutto dell’amore».
Silvia Lanzi racconta la sua storia sul portale www.gionata.org, rispondendo all’invito lanciato dal sito che nell’ottica del dialogo e del far emergere l’immagine autentica degli omosessuali cristiani vuole raccogliere testimonianze.
Silvia racconta il suo «sentirsi strana» fin da piccola, il suo allontanamento adolescenziale dalla Chiesa, poi il primo innamoramento e il contatto con il gruppo milanese «La fonte». La sensazione di potersi ricostruire dal profondo, senza forzature, emerge già nelle prime frequentazioni.
Finché un sentimento si impone: «Poi improvvisamente, nel mio essere sbagliata, almeno per qualcuno, nell’amare in modo sbagliato, ho trovato Dio.
Mi piace dire che ho avuto un frontale con lui. E quando ti schianti a cento all’ora contro un muro, ti rendi conto che il muro esiste!».
Silvia Lanzi interseca il suo racconto con considerazioni più ampie che riguardano la teologia e le scienze sociali, l’etica sessuale del Magistero della Chiesa, e il valore del discernimento per chi è cristiano. Al fondo del suo dire, l’imprescindibile esperienza amorosa, che diventa radice dell’orientamentosessuale e della fede.
«È nell’amore, nell’amore lesbico, che ho intravisto il volto di Dio».