“Avete compreso tutte queste cose?” (Matteo 13:47-53)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
L’amore di Dio prende tutto e tutti, ma ci lascia la libertà. Solo alla fine del mondo ognuno, in misura dell’amore che ha saputo dare, verrà accolto o meno. Per questo il giudizio non è cosa che ci compete e anche uno scriba, un pubblicano, un fariseo, un non credente possono diventare figli, perché già lo sono: basta solo che lo riconoscano, mettendo insieme la memoria della propria identità con la speranza di divenire ciò che si è sempre stati: appunto, figli.
Dal Vangelo secondo Matteo 13:47-53
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.