“Signore, abbi pietà di mio figlio!” (Matteo 17:14-20)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Un ragazzo indemoniato si getta nel fuoco e nell’acqua; un padre si getta in ginocchio davanti a Gesù per chiedere la guarigione del suo figliolo; i discepoli tentano di liberare il giovane, senza successo. Gesù, che all’inizio sembra restìo, caccia subito il demone e libera il ragazzo. Non bastano gli atti di pietà, gli esorcismi, le preghiere per fare di noi dei credenti in Cristo: ci vuole veramente che Gesù stia con noi, nella nostra vita, e che la sua vita scorra nelle nostre parole, nei nostri sguardi, nelle nostre azioni, con un’unità di cuore e di amore che è fare la sua volontà.
Dal Vangelo secondo Matteo 17:14-20
In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse:
«Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo».
E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito.
Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.