I genitori cattolici ascoltino l’invito di papa Francesco all’accoglienza dei figli Lgbt, senza se e senza ma
Riflessioni dei genitori Salvatore e Serena
Carissimi genitori, come molti di voi anche noi sentiamo il bisogno di esprimere un nostro parere riguardo alle parole che il Papa ha pronunciato durante il viaggio di ritorno da Dublino. Sappiamo che molti di voi sono rimasti contrariati per via di quella affermazione sul ricorso agli psichiatri quando l’omosessualità dei nostri figli si manifesta in età preadolescenziale, ossia da bambini.
Ci teniamo a condividere la nostra esperienza visto che nostra figlia ha cominciato a sentirsi attratta da persone dello stesso sesso all’età di nove anni, come lei stessa ci ha rivelato con il suo coming out. Premesso che siamo convinti che il papa intendesse dire psicologo, siamo certi che non ci sia niente di male a far ricorso ad una figura professionale per aiutare i ragazzi/e, per accompagnarli nella scoperta di questa tendenza, che, com’e successo per nostra figlia, può destabilizzarli, disorientarli spaventarli, soprattutto perché difficilmente trovano modelli di riferimento con cui identificarsi, essendo la società e le loro famiglie basate su un modello eterosessuale.
A nostra figlia è successo di crescere con la convinzione di essere sbagliata e di conseguenza di vivere un profondo senso di insicurezza, di inadeguatezza che l’ ha portata a chiudersi sempre più in sé stessa. Noi avevamo percepito dei segnali di disagio da parte sua e se, in quel periodo, fossimo stati “più aperti” avremmo accettato l’aiuto di una psicologa, come ci era stato proposto.
Magari avrebbe aiutato lei e noi ad accettarsi e ad accettarla prima, evitando a tutti ma, soprattutto a lei, le grandi e gravi sofferenze a cui siamo andati incontro. Non crediamo che il Papa intendesse parlare di terapie riparative e gli siamo molto grati per l’invito che ha rivolto ai genitori ad accogliere i propri figli Lgbt addirittura additando il rifiuto come una grave mancanza di responsabilità genitoriale.
Tutti noi sappiamo, perlomeno quelli che stiamo facendo un cammino, quanti siano i genitori soprattutto cattolici che rifiutano i propri figli causandogli la ferita più grande che ci possa essere per un essere umano: il rifiuto di chi ti ha generato, il diniego di quell’amore che Dio stesso e la natura hanno voluto e di cui nessuno di noi può assolutamente farne a meno.
Ci sentiamo di ringraziare il Santo Padre e ci auguriamo che i genitori cattolici facciano proprio l’invito di Francesco all’accoglienza dei propri figli Lgbt, senza se e senza ma, con quell’amore incondizionato che Gesù dona a ciascuno di noi.