Il cambiamento che servirebbe nella chiesa cattolica per accogliere davvero le persone LGBT
Articolo di Jessica Fromm pubblicato sul sito del settimanale Metroactive (Stati Uniti) nel novembre 2009, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Bob Welch lavora per le persone omosessuali cattoliche della Silicon Valley da più di trent’anni. Il fatto che sempre più persone [LGBT] siano attive nelle parrocchie lo riempie di speranza: “Ho visto dei cambiamenti che mai nella mia vita avrei ritenuto possibili. Credo fortemente che, se il cambiamento deve arrivare, arriva dal di dentro: se stiamo fermi ad aspettare che arrivi dal di fuori, dal Vaticano e dai vescovi, non lo vedremo mai”.
Alla luce della probabile presa di posizione della Conferenza Episcopale contro il matrimonio omosessuale nel Maryland, molte persone omosessuali cattoliche pensano che i vescovi non debbano più eludere le loro responsabilità come pastori cristiani, facendo invece un passo in avanti verso la comunicazione e il dialogo. Per Bob Rucker, questo significa la fine del letargo di tanti parroci e vescovi, i quali vorrebbero che gay e lesbiche continuino a vivere la loro miserabile vita in silenzio e disprezzandosi. In ogni singola parrocchia e diocesi del Paese, invece, bisogna cominciare a discutere, a incontrare i parrocchiani per parlare delle questioni LGBT, che piaccia o meno: “Dalla Chiesa fondata da Gesù ci si aspetterebbe un maggiore coraggio, più fegato, più buona volontà a farsi inchiodare dalle parole e dalle critiche. Questa ipocrisia non ha nulla a che fare con Cristo. È da molto che aspettiamo che la Chiesa Cattolica capisca che siamo persone in carne e ossa con un’anima immortale”.
Padre Pedigo ritiene che il suo lavoro nella pastorale per gay e lesbiche discenda direttamente dagli insegnamenti di Gesù Cristo: “Qual è l’insegnamento originale di Cristo? A chi si rivolgeva? Non certo al potere centrale di Gerusalemme. Lo ascoltavano soprattutto le persone ai margini della società. Gesù incontrava chi era socialmente emarginato; perciò, a chi appartiene la [sua] mensa? La visione di Gesù riguarda i più discriminati, i più sofferenti, chi vive maggiormente nelle strettezze, chi vive le situazioni più oppressive, chi vive in uno spazio angusto, pieno di confini e di limiti. La liberazione appartiene a loro”.
Testo originale: Gay Catholics Come Out