Al Forum dei cristiani LGBT ho riscoperto una chiesa che sa farsi casa di tutti
Testimonianza di Mattia sul V° Forum dei Cristiani LGBT (Albano Laziale, 5-7 ottobre 2018)
Dal 5 al 7 ottobre 2018 ad Albano laziale si è svolta la quinta edizione del forum dei cristiani LGBT nella Casa di Accoglienza San Girolamo Emiliani dei Padri Somaschi di Albano Laziale, si sono ritrovasti oltre 200 cristiani LGBT, i loro genitori e gli operatori pastorali (pastori e laici) che li accompagnano, giunti da tutta Italia per riscoprire “quali segni e prodigi Dio ha compiuto per mezzo di loro” (Atti, 15, 12) e per contribuire a costruire nelle nostre comunità cristiane “ponti di accoglienza, ascolto e riconciliazione“. Questo infatti è stato il tema di questa edizione che, in concomitanza con l’inizio del Sinodo giovani, ha voluto fare sue e riflettere su alcune parole: accoglienza e apertura. Durante questi tre giorni noi cristiani LGBT, genitori con figli LGBT e operatori pastorali abbiamo potuto confrontarci insieme, stare insieme, condividere tantissimi momenti ricchi di significato e soprattutto di accoglienza.
Per me è il quarto forum a cui partecipo e devo dire che è stato molto ben organizzato, con degli interessanti interventi e dei workshop molto costruttivi e interessanti. Nella seduta plenaria del sabato mattina infatti vi è stato l’intervento di monsignor Semeraro vescovo di Albano, la Pastora valdese di Milano Daniela di Carlo e la teologa Cristina Simonelli, presidente del coordinamento delle teologhe italiane, il tutto anticipato da un saluto in video da parte di padre James Martin – il gesuita redattore della rivista America – e con la testimonianza della predicatrice metodista Greetje Van der Veer, del gruppo della pastorale LGBT della parrocchia Regina Pacis di Reggio Emilia e della comunità delle suore domenicane Unione San Tommaso di Firenze, che da una decina di anni ospita gli incontri del gruppo Kairos.
Mi sono piaciuti molto gli interventi un po di tutti i relatori: ho sentito un clima di apertura, accoglienza, senza giudizio. Ho apprezzato molto anche il giornalista di Avvenire, Luciano Moia che ha scritto un articolo sul giornale della CEI che ha dato una visione positiva e di grande attenzione verso il cammino in questi tre giorni di Forum che, a differenza delle altre edizioni che ho vissuto, è stato molto intenso nei contenuti, ha avuto attività ben organizzate e molti spazi di dialogo e di condivisione.
Anche i workshop sono stati organizzati bene: pochi ma ripetuti in contemporanea, in modo che una persona potesse seguirne più di uno. Io ho partecipato a quello organizzato dal Progetto Giovani LGBT su “la missionarietà: come essere missionari nelle Chiese” e a quello del “Coming Out come riscoperta di sè” .
Sono stati tre giorni ricchi di grandi emozioni, di riflessioni, di storie di vita vissuta, di confronto ed ascolto con altri ragazzi, amici vecchi e nuovi, con gli operatori pastorali e con i genitori. Ho conosciuto anche tante persone nuove, ho parlato ed ascoltato, c’è stata un un clima “fresco” e mi è piaciuto molto.
E’ stata bella anche la modalità di suddivisione in piccoli gruppi, sia all’inizio che al termine del forum, per un confronto e scambio di idee e condivisione; con poche persone mi sono sentito a mio agio e sono riuscito meglio i miei pensieri.
Mi auguro perciò che la Chiesa possa essere sempre più aperta ed accogliente, anche sotto lo stimolo continuo delle esortazioni di Papa Francesco. Che lo Spirito Santo mi aiuti e ci aiuti ad avere la forza di continuare a portare il Messaggio di Cristo e la nostra testimonianza di Cristiani LGBT nella vita di tutti i giorni, nei nostri luoghi di lavoro, nelle nostre famiglie, tra gli amici e a coloro che sono lontani dalla chiesa, ma soprattutto a coloro che sono “chiusi” e poco accoglienti.