Com’è il tuo catechismo sulle questioni LGBT, giusto o sbagliato? Fai questo facile test
Riflessioni di Susan Cottrell* pubblicate sul blog “FreedHearts” (Stati Uniti) il 28 marzo 2018, libera traduzione di Umberto Mattia
Il panorama culturale d’oggi è improntato a dividerci. I mezzi di informazione e i social ci spingono verso posizioni estreme riguardo qualsiasi problema. Questo si chiama pensiero binario o duale in quanto offre solo due scelte, anche per le questioni più complesse. Facendo questo però schiacciamo le altre persone nella nostra smania di essere nel giusto.
Anche i cristiani (anche se in comunione con Gesù) fanno torto alle altre persone nella loro “missione di giustizia”. Anche loro scelgono di prendere delle bandiere in questioni molto complicate come i ruoli di genere, l’assistenza ai poveri, per non parlare di come in genere trattiamo le nostre stesse sorelle e i nostri stessi fratelli nelle comunità LGBTQ+.
Sappiamo che siamo chiamati ad amare le persone, ad includere, a dare il benvenuto agli sconosciuti e a trattenere i nostri giudizi. Questi sono i principi di base che i cristiani hanno, indipendentemente dalle differenti denominazioni. Ma nella nostra cultura che si nutre di divisioni sembra che abbiamo lo scopo di litigare per le nostre differenze invece di essere d’accordo per ciò che ci accomuna.
Gli slogan diventano quindi molto utili per confermare le cose nelle quali crediamo invece di fare dei ragionamenti sensati. “Non l’ho detto io, l’ha detto Dio”, “la Bibbia è chiara”, “maschio e femmina li creò”, “o è bianco, o è nero”. Queste frasi fatte appiattiscono la natura complessa delle problematiche personali e ne fanno delle porzioni monouso pronte per la vendita, ma non sono un rimedio effettivo per il cuore. Ci fanno trincerare nelle nostre posizioni invece di farci entrare in connessione con le altre persone. E sminuiscono Dio.
I membri delle comunità LGBTQ+ e le persone marginalizzate conoscono bene queste frasi che li banalizzano come persone, con i loro vissuti personali, punti di vista ed esperienze.
Molti cristiani sanno che debbono amare senza giudicare (e accogliere i gay nelle loro chiese), ma comunque vogliono rimanere attaccati ai loro valori radicali che vedono l’omosessualità come un peccato; quindi si arroccano su posizioni illogiche, su dei pensieri limitati che li costringono in un angolo. Usano delle frasi generiche come si usano delle clave: “ama il peccatore, odia il peccato”. Nessuno è in grado di questo ovviamente, perché non ha nessun senso. Chiunque la ascolta te lo può dire. Frasi come questa fanno solo sentire bene chi la declama ma fa sentire marginalizzato chi la ascolta, ancora una volta.
Questa è la prima volta nella storia dove persone con profondi valori religiosi si trovano di fronte ad altre persone in carne ed ossa che la pensano diversamente.
Cosa deve fare un cristiano? Fai questo test…
Torniamo ai comandamenti di Gesù: ama Dio e ama gli altri. Che te ne pare? L’amore si comporta da amore. Tratta gli altri come tu vorresti essere trattato. Fare di tutto per aiutare gli altri.
La prima lettera ai Corinzi, capitolo 13 dà vita a questo concetto: “l’amore è paziente, è benevolo”. Anche se seguissimo ogni comandamento della legge al massimo delle nostre possibilità, se non abbiamo l’amore allora ci affanniamo solamente. Non facciamo nessun bene.
Secondo Sant’Agostino, non importa a quale interpretazione della scrittura si arriva, non importa quanto pensi sia chiara la Bibbia o quanto pensi di essere fedele alle sue parole, se la tua interpretazione (e quindi il tuo modo di vivere) non aderisce al più grande dei comandamenti “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.” e “Amerai il prossimo tuo come te stesso.” allora la tua interpretazione delle scritture è sbagliata. Punto.
Ecco quindi il test: quello che stai facendo è amare? Gli altri si sentono amati da queste cose che fai con i tuoi blasonati valori?
Perché questo è il vero punto del test: la persona di fronte a te si sente amata? Loro hanno l’ultima parola, in quanto sono loro che sono il fine delle tue azioni.
Se la risposta è no, torna al punto 1.
Agostino elabora su 1 Corinzi 13: “Com’è fatto l’amore? Ha mani per aiutare gli altri. Ha piedi per affrettarsi verso i poveri e i bisognosi. Ha occhi per vedere la miseria e la penuria. Ha orecchie per sentire i sospiri e i lamenti degli uomini. Ecco com’è fatto l’amore”. Sembrano le parole di Gesù.
Se dici di seguire Gesù, faresti meglio a dimostrare di saper amare. Bisogna dimostrare agli altri un amore che è inclusivo, accogliente, disponibile e che non giudica. Di questo ha bisogno il mondo ora.
* Susan Cottrell è un’insegnante cristiana che ha avuto numerose esperienze di studio della Bibbia e nel discepolato. FreedHearts è il suo blog ed anche una rete per genitori cristiani con figli LGBT, ed ha raccolto le convinzioni maturate attraverso queste esperienze nel suo libro “Mom, I’m Gay” – Loving Your LGBTQ Child Without Sacrificing Your Faith (Mamma, sono gay. Come potete amare vostro figlio LGBTQ senza sacrificare la vostra fede). Lei e suo marito sono sposati da più di 30 anni, hanno cinque figli, due delle quali sono lesbiche. Vivono a Austin in Texas (USA).
Testo originale: Is Your Theology on LGBTQ Right or Wrong? Take this Easy Test