I cinque motivi per cui i cattolici americani supportano i diritti LGBT
Articolo di Paul Gorrell tratto da ReligionDispatches.org (Stati Uniti), 25 marzo 2011, liberamente tradotto da Silvia Renghi
Un recente studio condotto dal Public Religion Research Institute (PRRI) mostra non solo che i cattolici sostengono di più il diritto al matrimonio per le coppie dello stesso sesso rispetto altri cristiani [il 43%, mentre il 31% supporta le unioni civili] ma che lo fanno con una percentuale più elevata rispetto alla popolazione generale.
In realtà, su ogni questione riguardante i diritti LGBT, tra cui la discriminazione DADT e sul lavoro, un’alta percentuale della popolazione cattolica sostiene la piena partecipazione delle persone LGBT e le protezioni legali necessarie per rendere l’ambiente adatto a tale partecipazione.
Forse ancor più sorprendente, il 70% dei Cattolici intervistati ritengono che le parole dei loro sacerdoti nei sermoni possano contribuire ai suicidi degli adolescenti LGBT. In altre parole, i Cattolici capiscono che l’ortodossia dal pulpito ha delle conseguenze che riguardano sia i mezzi che le finalità quando si tratta dei diritti LGBT.
Mentre la saggezza convenzionale dice che i Cattolici sono generalmente conservatori, quelli che capiscono la cultura cattolica non sono così tanto sorpresi da queste scoperte. Ecco cinque motivi per cui credo che i Cattolici siano più aperti ai diritti LGBT:
1. I cattolici si impegnano per una giustizia sociale costruita prevalentemente sulla nozione liberale che siamo destinati a servire gli altri e a prestare attenzione a chi soffre di più all’interno della nostra società.
Nonostante la Chiesa cattolica abbia preso posizioni ortodosse su tanti aspetti della sua fede, il XX secolo ha portato all’adozione di prospettive liberali quando si tratta di ordine sociale, preoccupandosi per i poveri, promuovendo la giustizia sociale e vivendo i valori del Vangelo.
Un insegnamento ha sfidato molte egemonie capitalistiche e ha richiamato la gente a prestare attenzione a chi soffre di più.
In questo contesto, i Cattolici prendono atto che le persone LGBT affrontano l’ingiustizia sociale in una società basata su strutture etero-normative, così non dovrebbe meravigliare che abbiano risposto con compassione e un forte senso di giustizia.
2) I Cattolici amano il rituale. Il rituale è parte integrante dell’esperienza cattolica. Dal momento che molti di noi possono dare importanza ad alcuni eventi, quando abbiamo vissuto veramente un brutto rituale durante le liturgie cattoliche, questo rimane ancora il fulcro di tutte le espressioni della fede all’interno della Chiesa cattolica e il matrimonio non è sfuggito a questa realtà.
I cattolici credono che il matrimonio sia uno dei sette sacramenti, ciò li porta a prendere molto sul serio la celebrazione dell’unione tra un uomo e una donna. Non è necessario un professionista wedding planner o un sacco di componenti aggiuntivi in contemporanea (viene in mente l’illuminazione di una candela). Come in ogni Sacramento, i simboli essenziali dimostrano il potere di questa esperienza eccezionale.
Qui, gli anelli e le parole condivise dalla coppia sono sufficienti per cambiare le due vite e tutto ciò con cui hanno a che fare per sempre.
Negare un rituale che celebra una fondamentale esperienza umana non si addice ad un popolo abituato all’espressione rituale dell’amore divino. Il ricco e tuttavia semplice rito esemplifica il diritto al matrimonio. Si parla d’impegno e di una vita che cambia il “sì” in stare insieme.
3. I cattolici credono sia nell’individualità che nella comunità. Coloro che praticano la fede cattolica sono portati a fare scelte individuali riguardo al comportamento morale basate sul primato della coscienza. L’idea è che l’insegnamento della Chiesa informa la coscienza ma non la regola assolutamente.
Mentre l’insegnamento della Chiesa ha un posto privilegiato all’interno della formazione morale della persona, è sempre stato pensato per essere considerato alla luce di un particolare contesto e secondo le intenzioni delle persone coinvolte.
I Cattolici praticano l’arte della traduzione quando si tratta di un processo decisionale morale e, in questa pratica, sono altamente pragmatici. L’insegnamento della Chiesa non detta il loro pensiero nè chiede cieca obbedienza.
4. I cattolici sono molto scettici riguardo all’insegnamento sessuale della loro Chiesa. Fin da quando Papa Paolo VI ha consegnato l’Humanae Vitae negli anni Sessanta — l’enciclica papale sulla sessualità che sembrava incongruente con la rivoluzione sessuale guidata dai progressi nel controllo delle nascite — i Cattolici hanno largamente ignorato l’insegnamento ufficiale della Chiesa sulle relazioni sessuali all’interno del matrimonio e al di fuori di questo.
L’insegnamento fatto dal clero celibe sulla sessualità è stato visto come ingenuo, poco pratico e non rispondente all’esperienza dei cattolici sessualmente attivi.
Questo era vero nelle prime fasi dell’era post-Humanae Vitae e negli anni successivi, quando la Chiesa si rifiutò di approvare i preservativi per aiutare a prevenire l’HIV/AIDS. Le autorità ecclesiastiche sembravano più legate alla consistenza della loro ideologia che partecipi e reattive verso la vita delle persone traumatizzate.
Si potrebbe dire che i Cattolici risposero ai loro capi guardando al cielo quando non riuscirono a consentire l’uso dei preservativi in Africa all’interno dei matrimoni quando uno dei coniugi aveva l’HIV. Su questo, l’insegnamento della Chiesa era irrealistico, rigido e irresponsabile.
5. La crisi data dalla pedofilia mina qualsiasi insegnamento che nega i diritti LGBT. È difficile partire da una Chiesa che è seriamente in crisi a causa della pedofilia sacerdotale quando si tratta di una sua posizione rigida sui diritti di una minoranza sessuale che sta cercando di fare la cosa giusta.
Le cause che stanno alla base della pedofilia all’interno del sacerdozio cattolico sono degne di un serio dibattito. Diciamo solo che molti preti hanno scelto una doppia vita, quando si tratta di sessualità. Fanno una proclamazione pubblica sul celibato mentre si rendono completamente conto che avranno esperienze sessuali future cui scelgono liberamente di partecipare.
Un avvertimento: ero un sacerdote cattolico e avevo la visione di chi sta all’interno di questo duplice stile di vita.
Le persone LGBT che si sforzano di gioire personalmente senza perdere l’integrità personale sono un interessante giustapposizione rispetto a coloro che hanno l’autorità ufficiale per insegnare la sessualità mentre la praticano nell’ombra.
In quest’ultimo sondaggio i Cattolici hanno semplicemente continuato a mostrare la complessità del loro pensiero e hanno confuso l’opinione generale che li crede intoccabili, reazionari e contro la giustizia sessuale.
In realtà, potremmo sostenere che è proprio perché sono Cattolici che seguono le tematiche relative ai diritti LGBT.
Testo originale: 5 Reasons We Shouldn’t Be Surprised that Catholics Support LGBT Rights