Conoscere le persone omosessuali. Le iniziative pastorali delle diocesi francesi
Documento di pastorale redatto da alcuni membri delle équipes diocesane francesi per la pastorale omosessuale insieme ai delegati alla pastorale famigliare e alle associazioni/gruppi di persone omosessuali cattolici ed inviato ai vescovi cattolici francesi pubblicato sul sito dell’associazione cristiana Réflexion et Partage (Francia) il 30 settembre 2018, seconda parte, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
La Formazione
Cicli di formazione: I Giovedì della differenza, avviati dalla diocesi di Poitiers, in tre settori diversi, nel 2014, 2015 e 2016, sono stati presto introdotti in altre diocesi (Orléans nel 2016, Nantes, Tours ed Évry nel 2017, Angoulême e Pontoise nel 2018); l’obiettivo degli incontri è stimolare le comunità cristiane ad accogliere le persone omosessuali, il loro interesse sta nel potere parlarsi con fiducia e senza paura. Il ciclo di formazione prevede quattro serate:
1. la visione di un film, Le ciel sur la tête, di Régis Musset (2006), che mostra lo shock di una coppia di genitori quando il figlio rivela loro la sua omosessualità; un film molto interessante, nel quale molti genitori si sono riconosciuti;
2. una serata di testimonianze e di discussione sul film;
3. una conferenza su Chiesa e omosessualità;
4. una serata pastorale, per convertirsi insieme e fare un ulteriore passo nella Chiesa.
“Quando Isabelle Parmentier, [responsabile] della pastorale famigliare, nell’autunno 2014 ha proposto di organizzare tre cicli di quattro serate sull’omosessualità, mi sono detto ‘Ecco finalmente che si accende una piccola luce per me all’interno della Chiesa…”. Il tema era ‘La differenza è una buona novella?’. Avvicinarmi alla Buona Novella, conosciuta anche come Vangelo, a partire dalla MIA differenza, quella che mi emargina, che talvolta mi fa ancora soffrire, costituiva veramente un appuntamento da non mancare!
“Abbiamo inaugurato il ciclo con il film ‘ Le ciel sur la tête’, diretto da Régis Musset, che descrive la reazione dolorosa di una coppia che deve fare i conti con il coming out del figlio maggiore. Poi, una conferenza di Claude Besson ha chiarito molti aspetti biblici e antropologici. Nei due ultimi incontri i partecipanti hanno potuto prendere la parola liberamente, tra discussioni e testimonianze. L’intervento della psicologa Lorraine Content mi ha colpito molto, perché ci ha invitati a uscire dalle nostre paure: paura dell’altro quando è diverso, paura di se stessi quando bisogna imparare ad amarsi così come si è, senza aver scelto di essere diversi. Mi piace quando la Chiesa ripete l’esortazione di Cristo ‘Non abbiate paura!’.
“Due anni dopo, nel gennaio 2017, è stata proposta una quinta serata, durante la quale ho misurato il cammino percorso. Erano presenti molte persone omosessuali, che non hanno avuto difficoltà ad esprimersi. Nel frattempo, un gruppo di genitori si era costituito a Niort, che si riunisce regolarmente e ormai offre la sua testimonianza a voce alta. Il loro cammino mi ha colpito, e sono arrivato a questa conclusione: il figlio o la figlia ha fatto loro imboccare, loro malgrado, un cammino di conversione e di Vangelo, che solo a posteriori viene da loro riconosciuto.
“Intanto, si va avanti. Bisogna andare avanti! Ho ancora bisogno di tempo e mi serve tutta la mia fede per superare le barriere e sentirmi a mio agio nella Chiesa. Ci vuole tempo per arrivare a gioire insieme della bellezza delle nostre differenze. Come dice il poeta Rilke: ‘Tutti i draghi della nostra vita forse non sono altro che principesse che attendono di vederci belli e coraggiosi’.” (François, Poitiers)
Giornate di formazione per sacerdoti
L’interesse di queste giornate specificamente destinate ai sacerdoti, al di là dell’aspetto formativo, sta nel potere parlarsi con fiducia e senza paura, nell’esprimere le proprie difficoltà di fronte a certe questioni pastorali e nell’aiutarsi a vicenda a discernere.
“Ho apprezzato il contributo dello psichiatra Wilfrid Martineau, la sua umiltà nel dire che non si sa da cosa origini questo orientamento sessuale… il che ci obbliga a modificare le idee già prefabbricate e i clichés che ci ronzano in testa. Ho apprezzato il suo atteggiamento verso le persone omosessuali, improntato al rispetto: vi ho sentito un profondo spirito evangelico. La sua professionalità mi ha aperto la mente [su determinati argomenti]: uomo/donna, comportamenti…” (Un sacerdote della diocesi di Nantes)
Proposte varie
[Sono state organizzate] delle conferenze per comprendere meglio come vivono le persone omosessuali e le loro famiglie e per aiutare i membri delle comunità cristiane ad avere stima di queste persone ed integrarle con più successo, come suggerisce il Papa “nel senso forte di un impegno concreto e duraturo nella vita di tutti i giorni” (1).
“L’anno scorso, a seguito della conferenza tenutasi a Chauray, alcuni genitori sono usciti dal silenzio. Ormai sono tre anni che varie coppie si incontrano regolarmente assieme a una nonna legatissima al suo nipote gay, tutti uniti nella stima e nell’amicizia. Sono loro ad aver creato il manifesto appeso nelle chiese della diocesi: ‘Avete un figlio omosessuale? Anche noi!’; sono sempre loro che hanno scritto una ‘lettera aperta’ al Sinodo [della diocesi] di Poitiers e le loro testimonianze nei giornali missionari. Oggi hanno il coraggio di esporsi in pubblico, perché hanno riconquistato la pace e vorrebbero che altri genitori vivano la stessa loro gioia. Una liberazione.” (Isabelle)
Giornata di riflessione: “Omosessualità, parliamone”, conferenze a cui hanno partecipato 120 persone, seguite, nel pomeriggio, da venti tavole rotonde. (Boulogne-Billancourt)
Serate di testimonianza, giornata annuale della condivisione, come [per esempio] al centro diocesano di Chaillé-lesMarais, nella diocesi di Luçon.
Luoghi di accoglienza cattolici aperti alla realtà delle persone omosessuali: la casa di accoglienza Marthe e Marie, nella diocesi di Lilla, propone degli incontri per persone omosessuali davanti a un bicchiere, attorno a un momento di preghiera, una conferenza…
“Abbiamo partecipato a un incontro organizzato a Lilla, ‘Osiamo vivere nella verità, usciamo dal nascondiglio!’, che ci ha colpiti e ci ha fatti interrogare. Eravamo venuti in coppia per avere delle informazioni e siamo rimasti scossi da quelle storie di vita. Le parole che ci ritornano in mente sono sofferenza, famiglia, fedeltà, coming out, gay-friendly. L’intensità dell’ascolto ci è sembrato il corollario dell’importanza della sofferenza, che sia o meno espressa.
“La maggiore difficoltà è forse il non riconoscimento da parte dei famigliari. Come dimenticare la testimonianza di quel giovane che parlava della sua paura di fronte a un possibile coming out con i genitori? O quella dell’uomo sessantenne che ancora non è riuscito a parlarne con l’anziano padre?
“La dolce testimonianza di una mamma ci ha fatti interrogare sulla nostra tolleranza. Faremmo come lei di fronte a un figlio o un nipote omosessuale?
“I racconti di percorsi più caotici, conseguenza senza dubbio di una negazione iniziale o di pressioni famigliari, ci invitano a dare spazio, nella nostra vita relazionale, all’ascolto positivo, che solo permette un vero incontro e lo sviluppo dell’amore reciproco, a immagine dell’amore infinito del Padre per ciascuno di noi, così come siamo. La nostra accettazione delle differenze ha fatto progressi, siamo cresciuti in umanità.” (Anne e Denis)
Accompagnamento personale
“Parlare è liberatorio. Non siete più soli.” Sul territorio della diocesi di Poitiers, Isabelle Parmentier è disponibile a ricevere, nella più totale discrezione, persone omosessuali, famigliari e/o amici che cercano un ascolto amichevole, un luogo in cui parlare, una condivisione spirituale, un ascolto non giudicante, proposte di lettura, un aiuto per discernere, consigli per il cammino di fede, sotto lo sguardo esigente e misericordioso di Cristo. Sono incontri del tutto discreti, che agevolano il contatto con altre persone, consultori famigliari o associazioni, per eventualmente essere orientati verso un movimento cristiano o una associazione locale non confessionale.
“Queste relazioni discrete, a lungo andare, portano frutto proprio perché costanti. Si vivono senza chiasso, sanno di Dio e conducono a Lui. Per esempio, a Natale, un frate omosessuale ha chiesto di assistere alla Messa di Natale, un altro è venuto a passare cinque giorni con me in un convento. Accompagno molti genitori e una donna il cui marito è in piena transizione [per diventare donna, n.d.t.]. Preghiamo insieme. C’è una donna che desidera per sé la luce di Dio, e io la cerco con lei. Sono incontri discreti, di cui nulla si vede all’esterno, esistono e sono sempre più numerosi, hanno valore agli occhi di Dio. Parliamo, facciamo tentativi insieme, condividiamo nella reciprocità, ci apriamo agli altri; ci vuole tempo, ma i frutti spirituali sono innegabili… Ci vuole pazienza perché il grano possa maturare…” (Isabelle Parmentier)
(1) Laurent Lemoine, Homosexualité. L’Église doit évoluer, Témoignage Chrétien, n° 3697, settembre 2016, p. 78.
Testo originale (PDF): Homosexualité et vie chrétienne. De nombreuses initiatives diocésaines au service des personnes et de leurs familles